le mie mattine erano tutte uguali
mi svegliavo con il suono della sveglia, mi alzavo, mi preparavo e uscivo di casa
senza fare colazione, senza sole, senza gioia
ma la presenza di jeon jungkook in casa mia aveva cambiato tutto
mi ero svegliato con un suono inusuale nelle orecchie
non era la solita fastidiosa suoneria predefinita della mia sveglia
mi ero alzato dal letto, avevo indossato un paio di boxer e avevo seguito il suono
mi aveva portato davanti ad una porta che non aprivo da molto tempo
la curiosità aveva avuto la meglio
avevo aperto la porta ritrovandomi jungkook, anche lui vestito solo di un paio di boxer, seduto al pianoforte
lui non si era accorto della mia presenza e continuava a suonare
le sue dita si muovevano esperte sui tasti bianchi e neri
avevo anche riconosciuto la canzone
mia madre era solita suonarla per me quando ero piccolo
poi aveva avuto sempre meno tempo e aveva smesso
nello spartito davanti a te c'era scritto il testo
tu la stavi canticchiando
eri troppo piccolo per conoscerla mentre io sapevo ogni parola a memoria
quello era l'unico spartito che non avevo avuto il coraggio di togliere dal pianoforte
i hope you dance di lee ann womack
io non avevo idea di chi fosse ma mia madre mi aveva sempre detto che era una cantante fantastica e io le avevo creduto
era mia madre, non avevo bisogno di controllare ciò che diceva
se lo diceva era vero
ancora non avevo idea di quanto stavo sbagliando
la canzone era finita, stavi cercando qualche altro spartito
"non ce n'è altri" ti avevo detto facendoti saltare per lo spavento
ero entrato nella stanza avvicinandomi a te
era troppo tempo che non entravo qui
mi guardavo attorno mentre tu guardavi me
il pianoforte di mia madre era sempre lì
così come l'armadio di mio padre, quello dove prima di decidere di prenderla c'era la giacca di jeans nera
c'erano numerosi scatoloni di tutti i tipi
ma ce n'erano due più grandi degli altri
in uno c'era scritto mamma, nell'altro papà
avevo aspettato il giorno in cui sarebbero venuti a prenderli
non sono mai venuti
avevi notato il mio sguardo malinconico
"cosa è successo ai tuoi genitori?" mi avevi chiesto alzandoti dallo sgabello del pianoforte
mi ero piegato verso uno scatolone aprendolo
il tuo sguardo prima fisso sulla mia nuca stava ora attraversando la mia schiena e si era fermato sul mio fondoschiena coperto solo da un paio di boxer
mi ero girato verso di te all'improvviso non dandoti il tempo di cambiare la traiettoria del tuo sguardo
mi avevi guardato imbarazzato
imbarazzato
quello che stavi guardando adesso ieri lo avevi avuto in bocca
"tieni"
ti avevo dato un altro spartito
non me ne intendevo di musica
non avevo mai suonato nessuno strumento
avevo solo ballato e non ero sicuro di saperlo fare ancora
"ballare per te è come respirare hoseok, non puoi farne a meno" mi aveva detto il mio insegnate di ballo
sbagliava
erano anni che non ballavo più ormai
avevi posato lo spartito sul pianoforte continuando a guardarmi
"parlare ti farebbe bene" avevi continuato a dire poggiandomi una mano sulla spalla
la tua mano era calda
avevo alzato lo sguardo verso di te
i miei occhi immersi nei tuoi
"non abbiamo finito il compito" avevo detto oltrepassandoti per tornare in camera
"sul serio? ti stai preoccupando del compito?" mi avevi chiesto seguendomi
"si, non voglio doverti vedere di nuovo al di fuori della scuola"
mentre dicevo quella frase avevo un sorrisetto sul volto
tu lo avevi visto attraverso il riflesso dello schermo del computer e avevi sorriso a tua volta
"sai, lo avremmo potuto finire ieri sera se solo non fossimo stati occupati a scopare" avevi detto avvicinandoti a me e poggiando il tuo mento sulla mia spalla
"hobi" avevi sussurrato al mio orecchio prima di mordermi il collo
"ahia deficiente" avevo risposto spostando la tua testa dalla mia spalla con l'altra mano
tu avevi riso
potevo vederti ridere dallo schermo
e avevo ragione
la tua risata aveva illuminato tutta la casa
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Un tempo || hopekook
Fanfictionperché per jungkook hoseok era arte • hopekook / junghope • vmin