16. Hot coffee and the truth

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Jimin's pov

Uscii dall'università dopo la fine delle lezioni, era strano ma non avevo visto Jungkook nemmeno una volta. Quella mattina era uscito decisamente presto e non lo avevo incontrato, non lo avevo scorto nemmeno in mensa. Avevo adocchiato il tavolo dei suoi amici e mi ero avvicinato seppure rosso in viso dalla vergogna, in fondo non li conoscevo molto bene e il fatto di essere andato da loro solo in cerca del corvino mi era sembrato scortese, ma quelli non vi fecero caso e si limitarono a rispondere che lo avevano visto nelle prime ore ma dopo era come se fosse scomparso nel nulla.

Non sapevo davvero che pensare, dopo quel bacio che ci eravamo scambiati nella penombra, mi aveva proposto di rifarlo eppure non ero riuscito a trovarlo da nessuna parte all'università. Che mi stesse evitando? Ma per quale motivo? Forse il bacio non gli era piaciuto o magari si era pentito e gli sembrava imbarazzante dovermi rivedere...

Questi dubbi mi assillarono per tutto il pomeriggio prima che un messaggio mi riportasse alla realtà.

From: Unkown

Hey, sono Yoongi, dove pensavi di incontrarci?
15.23

Lessi il messaggio per poi cambiare il nome in rubrica.
                                                        To: Yoongi

                       Ti mando l'indirizzo, vediamoci lì.
15.24

Gli inviai la posizione del bar, per poi ristendermi sul letto, contemplando il soffitto in silenzio. Sbuffai, alzandomi dal mio soffice letto, e dirigendomi verso il bagno per darmi una rinfrescata. Cambiai i vestiti con un jeans scuro e un maglioncino color panna, coprendomi con un cappotto color biscotto e un cappello del medesimo colore.

Uscii dall'appartamento per dirigermi verso quel Cafè che avevo scoperto grazie a Taehyung, Non era molto lontano dal mio appartamento quindi non ci voleva molto a piedi, e ciò era un bene perché adoravo quel posto. Era difficile notarlo, nascosto com'era in uno dei tanti vicoli del centro, ma aveva una clientela abituale che gli permetteva di rimanere aperto ancora per molto.

Era piccolo e intimo, i tavoli erano di legno chiaro, così come le sedie, e le vetrate occupavano tutta la dimensione delle pareti. Tutto ciò che vendevano lì dentro, che fosse caffè, una torta o un semplice muffin al cioccolato, era semplicemente paradisiaco. Il che, da goloso quale ero sempre stato, faceva sì che vi tornassi due o tre volte la settimana. Forse avrei dovuto cercarmi un lavoro, non potevo pesare così tanto sulle spalle di mia madre, forse era arrivata l'ora di assumermi qualche responsabilità.

Vi riflettevo mentre entravo nell'ambiente familiare del bar, respirando a fondo quell'odore di zucchero e confortato da quel calore mi sedetti a uno dei tavoli esterni, in modo da poter osservare un minimo la strada e la gente che passeggiava. Aspettai smanettando col mio cellulare, imprecando contro quel maledetto poliziotto di Subway Surf ogni qual volta il mio personaggio veniva acciuffato. Venni risvegliato poco dopo dall'entrata nel bar di Yoongi, vestito come al solito di nero, e con la normale espressione scocciata che portava sempre dipinta in viso. Gli feci cenno con la testa, quando mi scorse si avvicinò prendendo posto di fronte a me.

<<Ehi>>, salutò, sorridendo leggermente in imbarazzo.

<<Ciao, ti va di ordinare?>>, chiesi per allentare la tensione, non sarebbe stato facile farlo parlare apertamente con me, tanto valeva cercare di addolcirlo con un po' di zucchero.

<<Prego, ditemi pure>>, si avvicinò una cameriera abbastanza giovane sorridendoci.

<<Io prendo un caffè e un muffin al cioccolato>>, dissi per primo sorridendole, per poi girare lo sguardo sul ragazzo davanti a me.

ʜʏᴜɴɢɪᴇ; ᴊɪᴋᴏᴏᴋDove le storie prendono vita. Scoprilo ora