20. I didn't think it would be this fun

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Jimin's pov

Come ogni mattina stavo lottando contro l'ammasso di ricci che risiedeva sulla mia testa, passandoci le dita attraverso, nel vano tentativo di sistemarli, almeno per essere un minimo decente. Scrutai un'ultima volta il mio aspetto riflesso nello specchio e con uno sbuffo mi allontanai, essendomi ormai arreso, non erano certo i miei capelli il mio punto forte, se ce n'era davvero uno in me.

Uscii dalla mia camera, ormai pronto per dirigermi in cucina quando degli scatoloni posizionati in mezzo al corridoio mi bloccarono la via. Scorsi la schiena di Jungkook piegata su uno di essi, mentre lo chiudeva con lo scotch. Mi feci più vicino, sentendo il panico prendere possesso del mio corpo.

<<J-Jungkook... che stai facendo?>>, lui si alzò, tornando alla sua normale altezza, fissando il suo sguardo freddo nel mio.

<<Cosa ti sembra che stia facendo? Non preoccuparti, Jiminie, da questo pomeriggio avrai la casa tutta per te e potrai invitare Yoongi ogni volta che vorrai>>, percepii la crudeltà nelle sue parole, e una fitta mi colpì dritta al petto.

Doveva odiarmi sicuramente, nelle sue parole c'era solo rancore, non vi era traccia di quel sentimento di cui parlavano Yoongi e Taehyung. Sentii le lacrime risalire in superficie e un nodo formarsi all'altezza della gola. Mi girai e in pochi secondi ripercorsi il corridoio, chiudendomi la porta della camera alle spalle. Lasciai che quelle gocce salate che tanto desideravano uscire traboccassero e mi scorressero lungo le guance mentre afferravo il cellulare. Cercai a fatica il numero di Taehyung nella rubrica, a causa della vista appannata. Cliccai sul contatto portandomi il telefono all'orecchio.

<<Ehi Jimin->>, un mio singhiozzo interruppe la sua voce, mentre mi mordevo ripetutamente il labbro tanto da farmi male.

<<Chim che cos'è successo?>>, chiese allarmato, mentre cercavo di riprendere il controllo sul mio corpo ormai scosso dai singhiozzi.

Mi lasciai scivolare lungo la superficie della porta, sedendomi sul pavimento. Cercai di regolarizzare il respiro, mentre facevo chiarezza nella mia mente.

<<J-Jungkook...>>, mi fermai sentendo il nodo alla gola farsi ancora più stretto. <<J-Jungkook s-se ne sta andando>>, sputai velocemente fuori quelle parole con voce strozzata, la consapevolezza che lo avrei perso di lì a poco mi investì in pieno petto, rendendo il mio respiro ancora più irregolare.

<<Cazzo->>, sentii dei rumori dall'altra parte del telefono ma non ci feci caso, <<Ascoltami Chim, Jungkook non se ne andrà, fidati di me, ok?>>, il suo tono dolce cercava di tranquillizzarmi ma le lacrime non volevano smettere di scendere e mi iniziava a mancare il respiro, le mani mi tremavano tanto che dovetti lasciare che il cellulare scivolasse sulle mie gambe rannicchiate al petto.

Perché mi sentivo come se stessi perdendo qualcosa che in realtà non avevo mai avuto? Un vuoto prese forma nel mio petto, talmente grande che pensai stesse per risucchiarmi interamente. Non volevo perderlo. Non volevo dimenticare il modo in cui si prendeva cura di me, o il sapore delle sue labbra sulle mie o il suo carattere scontroso. La consapevolezza dei miei sentimenti per lui, mi accorsi, era disciolta in quelle amare lacrime, che con tanto impeto continuavano a bagnarmi le guance, percorrendo la linea del mio volto fino a cadere sul pavimento freddo. Possibile che fossi stato così cieco? Fissai lo sguardo nel vuoto, in balia dei miei sentimenti e delle calde lacrime che non smettevano di rigarmi il viso.

Taehyung's pov

Chiusi la chiamata con Jimin, mentre con velocità scorrevo la rubrica chiamando ad uno ad uno i contatti di cui avevo bisogno, spiegando loro le modalità del piano.

<<Hobi hyung, va fatto oggi, sai cosa devi fare>>, passai al numero successivo. <<Jin hyung, mi raccomando non dimenticarle, per il resto ci penserà Hoseok, fai che ci sia anche Namjoon, abbiamo bisogno dei suoi muscoli>>, chiusi la chiamata, iniziandomi a preparare. Dire che ero in ansia era poco, non sapevo se il piano avrebbe funzionato, e anche se fossimo riusciti nel nostro intento, non era sicuro che saremmo riusciti a far ragionare Jungkook. Nonostante i miei dubbi, avrei fatto l'impossibile per vedere felice Jimin, e se ciò equivaleva a riavere Jungkook, allora l'avrei fatto.

Passai le ore all'università con una sensazione d'ansia nello stomaco, i ragazzi avevano chiesto a Jungkook di aspettarli fuori dall'edificio, in modo che non ci sarebbero stati testimoni. Ci trovavamo all'esterno e quando lo vedemmo uscire e dirigersi verso di noi, guardai tutti gli altri negli occhi, a quanto pare erano tutti pronti a ciò che sarebbe successo.

<<Che ci fa anche lui qui?>>, disse guardandomi male.

Ma guarda te, e io che pensavo che col patto sarebbe diventato più amichevole. Beh in questo caso, non può avercela ancora di più con me per quello che sto per fare.

Feci cenno a Hoseok e Namjoon di procedere, questi con uno scatto fulmineo balzarono sopra al corvino, trattenendolo.

<<Ma che cazz->>, cercò di scrollarseli di dosso ma per fortuna Namjoon riusciva a tenerlo sotto controllo, nonostante Jungkook non fosse poi così mingherlino. <<Che diavolo state facendo?! Lasciatemi andare immediatamente, appena mi libero vedrete>>, continuò infuriato. Mi avvicinai facendo cenno a Jin di passarmi le manette, le aveva portate direttamente da casa sua e sinceramente non ero interessato a sapere l'utilizzo che ne faceva.

<<Perché diavolo avete delle manette?>>, sbraitò allarmato. <<Dovresti chiederlo direttamente a Jin Hyung, le ha portate lui>>, ridacchiai. <<Ehi, voi due! Smettetela di fare domande e immobilizzatelo>>, affermò il diretto interessato, completamente rosso in viso, mentre Namjoon sogghignava e Hoseok cercava di trattenere le risate così da non perdere la presa sul corvino. Avvicinai i suoi polsi dietro la schiena, ammanettandolo. <<Non pensavo sarebbe stato così divertente>>, ridacchiai per poi aiutare gli altri due a trascinarlo verso la macchina di Hoseok. Lo facemmo sedere nei sedili posteriori con Namjoon e Hobi quasi sopra di lui in modo da non farci sbandare da quanto il corvino stava scalciando, nel vano tentativo di sbarazzarsi dei due.
Mi misi al posto di guida, con Jin accanto, mentre l'ansia tornava a farsi spazio dentro di me.

<<È tutto pronto a casa tua?>>, chiesi a quest'ultimo, che annuì.

Speriamo vada bene.

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ANGOLO AUTRICE
Se per la prima parte del capitolo mi piangeva il cuore, nella seconda stavo piangendo per le troppe risate😂
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, al prossimo aggiornamento!

ʜʏᴜɴɢɪᴇ; ᴊɪᴋᴏᴏᴋDove le storie prendono vita. Scoprilo ora