Quindici

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Oggi Seokjin era incaricato di sorvegliare il piccolo.

Jungkook e Hoseok erano in missione per lui, Namjoon stava partecipando a una riunione per lui e sia Jimin che Yoongi dovettero tornare nelle loro tenute di famiglia e occuparsi di alcune questioni familiari. 

Seokjin stava scrivendo al computer, il piccolo saldamente in grembo, colorando.

Una telefonata improvvisamente risuonò attraverso la stanza facendo sospirare Jin. "Jinnie..?"

"Tutto bene, Tae. Ignoralo."

Ma il telefono squillò di nuovo. E di nuovo.

Jin ringhiò e lo prese. "Ti avevo detto di non chiamarmi. Cosa c'è di così importante?" Scattò Seokjin. Ascoltò per qualche istante. "Mi stai prendendo per il cu--in giro." Dopo un po' riattaccò e sbatté il telefono. "Dobbiamo andare da qualche parte, Tae."

"Dove Jinnie?"

"Da qualche parte per il mio lavoro. Devo portarti con me perché non ti è permesso essere a casa da solo, zucca." 

"Kookie?"

"Jungkook è fuori."

"Kookie?" Ripetè il piccolo.

"Il tuo coniglietto di pezza?" Jin prese il piccolo e si diressero verso la stanza di Tae. Indossava ancora il suo pigiama, quindi Jin gli ha afferrato un maglione e una gonna per lui.

Ha messo i vestiti a Taehyung, abbinandolo a qualche converse. "Ecco qui mia piccola zucca carina." Tae ridacchiò e raggiunse Jin, che lo prese di nuovo in braccio.

Afferrò il coniglietto di pezza e lo porse a Tae, che lo tenne stretto. Uscirono insieme. Jinn mise Tae nella sua macchina e poi guidò verso la loro destinazione.

Quando è entrato nell'edificio, ha ricevuto degli sguardi strani  Principalmente a causa del fatto che stesse portando Taehyung tra le braccia.

Ma Jin li fissò semplicemente e tutti distolsero lo sguardo.

Si precipitò nella sala riunioni e si fermò di fronte a tutti. "cosa diavolo--" Jin ringhiò, sapendo di non poter dir parolacce. "Cosa sta succedendo?"

"C'è stata una breccia di sicurezza, signore." Disse uno degli uomini.

"E voi non potevate gestirlo, perché?"

"Perché sembrava che quel qualcuno fosse un infiltrato."

"Quindi l'hai beccato?"

"Non lo abbiamo nelle nostre mani, ma sappiamo dove si trova in questo momento. Volevamo che tu lo sapessi." Jin annuì. Diceva sempre ai suoi uomini che si sarebbe preso cura dei traditori. Era una cosa che non tollerava.

"La sua posizione."

"Attualmente è in un host club."

"Mi stai prendi in giro?" Jin gemette, lanciando un'occhiata a Tae. Si sporse in avanti. "Zucca, puoi lasciare che Taehyung esca?" Tae annuì.

Jin lo mise giù, sollevato dal fatto che fosse così facile portare il ragazzo fuori dal little space oggigiorno. Pensava che ci sarebbe stato un problema.  "Allora, obbiamo andare adesso." Tre guardie del corpo e Tae seguirono Jin fuori dalla riunione, la stanza in cui erano note le informazioni importanti.

Si diressero al club e Jin entrò, Taehyung vicino dietro di lui. Seokjin esaminò la grande stanza, i suoi occhi fissi sul traditore. Strinse gli occhi al modo in cui l'uomo stava ridendo, godendo della compagnia di diverse donne.

"Resta qui, Taehyung." Ordinò Seokjin.  Si girò e si avvicinò all'uomo, con i suoi uomini a seguito.

Taehyung era rimasto solo all'ingresso, un po' intimidito. Sobbalzò quando sentì il fiato caldo sul collo. "Sei nuovo?" Gli chiese un vecchio. Si leccò le labbra, guardando il ragazzo dall'alto in basso, poi fece un sorriso inquietante. "Sei carino."

Taehyung non disse niente, si limitò a fissare l'uomo con gli occhi spalancati, spaventato a morte. L'uomo lo prese come un sì.

"Voglio te." Disse alla fine. "Ti pagherò un sacco di soldi per farti passare del tempo con me. Forse mi darai piacere un po'." Taehyung arrossì, l'uomo rise pensando che fosse tutto un atto. 

Anche se non lo era, non gli importava davvero. Il ragazzo sembrava innocente e non toccato qualcosa che gli sarebbe piaciuto.

Afferrò il polso di Taehyung e iniziò a trascinarlo in una delle stanze sul retro, ma il ragazzo resistette. "F-fermo." Sussultò, tirando il polso lontano dal maschio.

"Ti sto pagando per darmi piacere." Disse l'uomo, pensando che questo fosse solo un modo per giocare duro.  Ma quando il ragazzo continuava a resistergli, cominciò a seccarsi. 

Taehyung non aveva idea di chi fosse quest'uomo o di cosa volesse. Ma poteva dire che non era niente di buono e non voleva andare con lui.

Il ragazzo guardò disperatamente in direzione di Jin, la voce gli si strozzò in gola quando vide il maschio estrarre una pistola.

Il vecchio che lo teneva lo strattone più forte, facendo sì che Taehyung si liberasse dai suoi pensieri e inciampasse in avanti. "Ascolta qui, puttana. Sto pagando per te, e pagherò un bel po' di soldi, quindi non osare provare a resistere. Sei solo una piccola troia da usare." Scattò l'uomo.  Taehyung iniziò a tremare di paura mentre l'uomo lo trascinava di nuovo con sé.

Ma ancora una volta pose resistenza. Tirandosi indietro dall'uomo. "L-lasciami andare!" Urlò, trovando la sua voce.

Un forte schiaffo echeggiò nell'aria.  Taehyung gemette di dolore, ma non era niente di nuovo. Sapeva come si sentiva uno schiaffo e quello non era sicuramente il più duro che avesse mai ricevuto.

Ma l'uomo ha continuato e ha strappato il maglione di Taehyung, rivelando la sua pelle liscia sotto.

Tae iniziò a piangere, le lacrime gli scorrevano lungo le guance, mentre cercava di liberare il polso, di coprirsi. "Piccola puttana!" Gridò il vecchio.

"È abbastanza." Disse una voce bassa e calma dietro di loro. Taehyung quasi singhiozzò di sollievo quando vide Jin in piedi davanti a loro, l'espressione calma e raccolta.

Ma i suoi occhi bruciavano di rabbia.  "Togli le mani da lui."

"Sto pagando per questa troia. Vai a trovare qualcun altro."

"Non mi ripeterò." Disse Jin, la voce ancora più bassa.

"Vaffanculo."

December (VxBTS) Traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora