Capitolo 1. Come tutto ebbe inizio

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Note del capitolo:
Dunque, finalmente mi sono deciso. Era tanto tempo che volevo pubblicarla, ma prima volevo pubblicare la mia prima ff "chi vinse la guerra" . Con questa storia ho un rapporto particolare, una sorta di amore/odio. Scriverla non è stato facile (non per mancanza di idee o altro, non saprei dire il perché). Più o meno le cose vanno così: scrivo un capitolo e penso che faccia schifo, poi lo rileggo a distanza di giorni e penso che non sia tanto male. Tutto questo a ripetizione. Però beh, tanto vale provare.


Primo anno:

Harry si ricordava bene quel viso, quegli occhi, quei capelli, quel tono, quei modi di fare.
Draco era stato il primo che aveva conosciuto, anche prima di Ron ed Hermione.
Poi si erano ritrovati ad Hogwarts. Due tipi così diversi non avrebbero mai potuto essere amici. Proprio per questo, quando Malfoy gli aveva offerto la sua amicizia, lui aveva rifiutato. Eppure, poco dopo, sentiva di essersene già pentito. A volte da una scelta poteva dipendere tutta la propria vita, tutto ciò che sarebbe in seguito successo. E in quel momento, ad Harry sembrò quasi di poter vedere cosa ne sarebbe stato della sua vita con Draco come rivale. Una sorta di sogno ad occhi aperti. Se adesso lo avesse lasciato andare, se gli avesse permesso di voltargli le spalle, non sarebbe più tornato indietro e non avrebbe avuto modo di scoprire cosa sarebbe successo se... se avesse preso un'altra decisione.
E questi pensieri si erano creati e distrutti nella sua mente nell'arco di un secondo.
Il treno passa una volta sola...
"Malfoy..." - lo chiamo piano.
Draco si voltò subito, sorpreso.
Harry poteva sentire dietro di sé gli sguardi di Ron ed Hermione, che sicuramente dovevano starsi domandando che diamine stesse combinando.
"Sì, Potter?" - domandò lentamente.
Il corvino sospirò.
A volte, quando non sai cosa fare, tanto vale buttarsi.
"Se la tua offerta è ancora valida... io avrei cambiato idea" - disse tutta d'un fiato.
Ron ed Hermione, alle sue spalle, si lanciarono un'occhiata confusa, mentre lo stesso Draco sgranava leggermente gli occhi.
"Vedo che sai essere ragionevole, Potter. Sei fortunato, la mia richiesta è ancora valida" - rispose soddisfatto, porgendogli una mano.
Harry la strinse. Il loro primo contatto fu un'esperienza quasi mistica.
Un esperienza di pochi secondi ma che parve durare un'eternità. Era come se avessero capito, nel momento in cui si erano toccati, che non ci sarebbe stato posto per la normalità, nelle loro vite. Eppure ciò, più che impaurirli, li incuriosiva.
"Harry - Hermione lo richiamò a sé - faremo tardi per lo smistamento"
Il corvino tornò in sé e si staccò. Sulla sua mano sarebbe rimasto impresso il suo profumo e la sua essenza, e la stessa cosa valeva per Draco. Un contatto lieve sarebbe bastato per essere legati a vita. Questo però non potevano saperlo, non ancora.
Avevano undici anni, Draco ed Harry, quando si erano incontrati. Ancora giovani, ignari, o forse non troppo, di come tutto sarebbe cambiato
Di come quella decisione, presa all'ultimo minuto, in un momento di dubbio, li avrebbe uniti indissolubilmente e per sempre.

Draco era stato smistato in Serpeverde. Harry in Grifondoro. E già da questo si potevano evincere le loro personalità diverse. Draco era sicuro di sé, molto spesso presuntuoso e arrogante. Harry era ancora sospeso tra ciò che era stato e ciò che era diventato. Da bambino normale, da nessuno... al bambino che era sopravvissuto
Ricordava di come Hermione e Ron si erano mostrati contrari a quella sua scelta all'apparenza insensata.
"Perché ci hai ripensato? - domandò Ron - quel tipo non mi piace. Hai visto come mi ha trattato? Non dovrebbe piacere neanche a te"
"Non fai altro che ripetermelo. Lo so, è solo che ho sentito che sarebbe stato corretto dirgli di sì. E poi non si giudica un libro dalla copertina, no?"
"Su questo Harry ha ragione, per quanto quel Malfoy non rientri nelle mie simpatie. Spero che tu non ti faccia trascinare" - disse invece Hermione-
Harry però l'aveva rassicurata. Aveva un cervello e sapeva come usarlo.
La prima lezione di volo probabilmente Harry se la sarebbe ricordata per sempre, si sarebbe ricordato del suo compagno Neville che era caduto dalla scopa, facendosi male. E di come Draco gli avesse rubato la ricordella caduta dalla tasca. Di come si fosse avvicinato al biondo.
"Malfoy - chiamò - forse non dovresti... dalla a me"
"Perché? Dovresti imparare a divertirti un po'"
Draco era in compagnia di altri due ragazzini che in seguito Harry scoprì chiamarsi Tiger e Goyle. Non gli piacevano, troppi muscoli e niente cervello.
"Non c'è niente di divertente"
"Ah-ah!" - Malfoy ridacchiò, provocandolo, più che con cattiveria con simpatia.
Dopodiché era seguito un volo non autorizzato sulla scopa in cui aveva tentato di acchiapparlo. Ma almeno grazie a quell'evento era entrato a far parte della squadra di Quidditch.
Quando più tardi Harry imboccò la via per tonarsene al dormitorio, incrociò Malfoy sulla sua via.
"Potter - chiamò - vedo che sei tutto intero. Ti sei beccato una sgridata?"
"Al dire il vero no. Entro a far parte della squadra di Quidditch come Cercatore... che non so cosa voglia dire... ma va bene"
"Anche io sono nella squadra dei Serpeverde. Temo che ci ritroveremo a giocare contro"
"Ma tu pensa..."
"Visto che tecnicamente siamo amici, ma non abbiamo ancora avuto l'occasione di conversare, perché non prendiamo del tempo per noi? Soli ovviamente... ho scaricato Tiger e Goyle
Ad Harry venne da sorridere. Chissà che faccia avrebbero fatto Ron ed Hermione quando avrebbero saputo... o se avessero saputo. Comunque sia accettò volentieri.
I due ragazzini iniziarono a camminare, mancava ancora un po' al calar del sole e sarebbe stato meglio approfittare di quell'ultima mezz'ora di luce. Harry era curioso di conoscerlo, capire come fosse realmente, vedere se effettivamente ci fosse altro oltre la sua facciata da ragazzino presuntuoso.
Il giardino della scuola era deserto e aveva un certo non so che, con la luce del sole morente ad illuminarlo.
"Dì la verità, sei diventato mio amico perché sono famoso?" - domandò curioso.
"Così mi offendi, Potter. Sono diventato tuo amico perché ti trovo davvero simpatico" - affermò con una punta di sarcasmo che però non infastidì il corvino.
"Capisco... Ron ed Hermione non vedono di buon occhio questa cosa... ma credo che sia per come ti sei posto nei loro riguardi"
"Beh? Ho soltanto detto la verità. E fortuna che sapevi sceglierti gli amici"
"Ma ho scelto anche te" - gli fece notare.
Draco si schiarì la voce.
"Giusto... allora non sei del tutto incapace da questo punto di vista. Oh... saranno anni molti lunghi"
"Sì.... Lo penso anche io" - sussurrò guardando dritto davanti a sé, con una piacevole rassegnazione. Camminare accanto a lui, le loro mani che alle volte si sfioravano per pochi secondi, rappresentavano il momento di massima perfezione, il fatto era che nessuno dei due ancora pareva non accorgersene. Perché per il momento andava bene essere conoscenti... amici.

La scelta giusta. (DRARRY)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora