Capitolo 25. La battaglia di tutti noi

65 1 2
                                    

Spazio autore: sto per pubblicare gli ultimi quattro capitoli, è stata veramente dura scrivere questa Fanfiction, non è stato affatto facile. Le idee nel tempo, spariscono e compaiono dopo mesi e ovviamente, ho avuto bisogno d'aiuto per scrivere questo 'capolavoro" tra virgolette più o meno.  E che dire, ringrazio tutti i lettori per aver votato e amato questa bellissima storia d'amore fra Harry e Draco. Ringrazio chiunque abbia letto e che gli sia piaciuto quanto a me questa storia. Grazie di 💓





Campeggiare in mezzo alla natura selvaggia?
No, sicuramente non erano delle cose che un Malfoy faceva.
Ma dopotutto, c’erano tante cose che Draco non avrebbe dovuto fare. E intanto eccolo lì, in quell’avventura in cui non avrebbe mai trovato di trovarsi. Il tempo passava e la ricerca – più il ritrovamento in realtà – degli Horcrux andava a rilento.
Non che si fosse aspettato una passeggiata sotto il chiaro di luna, ma la lontananza da tutto metteva a dura prova tutti loro.
A turno tenevano il Medaglione di Serpeverde. Adesso era il turno di Ron, il quale appariva leggermente burbero, cosa piuttosto strana per uno come lui.
“Hey, Granger… leggici qualcosa, andiamo”, fece Draco assonnato. “Silente non ti aveva lasciato in eredità tipo… una specie di libro delle favole?”
“E’ esatto. Volete che vi legga qualcosa? Conoscete la storia dei tre fratelli?”
“Io sì”
“Io no”, rispose giustamente Harry.
“Bene, allora ve la racconto”.
E così iniziò la sua narrazione. Draco rischiava seriamente di addormentarsi, se non fosse stato per Harry che ogni tanto lo pizzicava. Il biondo allora lo mal guardò, lanciandogli quello che poteva essere definito una sorta di schiaffo mentale.
Harry infatti si sentì colpito in viso.
“Ahi! Hey, questa poi...”
“Oh, scusa, me ne rammarico”, fece lui sarcastico.
“Non dovreste giocare in questo modo con il vostro potere”, suggerì saggiamente Hermione.
“Non è la prima volta”, la tranquillizzò Harry.
“Non è per questo. E’ solo che… voi pensate che lui… insomma… lui sappia di questo potere che vi lega?”.
A quel punta Harry e Draco si guardarono. Effettivamente non era una cosa a cui avevano mai pensato. Ma dopotutto, cosa poteva importare a Voldemort di quel tipo di magia?
“Io non credo che ne sia a conoscenza. Ma anche se fosse? Voglio dire… sarebbe un problema?”, chiese ancora il corvino.
Hermione fece spallucce.
“Fin ora non lo avete mai usato in condizioni di pericolo, eccetto quella volta al Ministero. E anche lì, era perfino più debole di adesso. Lo so che può sembrare una fase sdolcinata, ma si dice che l’amore sia una grande fonte di magia, se non la più potente. Se voi-sapete-chi venisse a saperlo, temo potrebbe farvi del male...”.
Draco guardò Harry.
“No. Non succederà. Non è niente di così importante”
“Io invece credo che lo sia, per il semplice fatto che non esiste nessuno come o simile a voi. Provate un sentimento tanto forte l’uno verso l’altro da generare un tipo di magia totalmente nuovo. Che cosa succederebbe se uniste le vostre forze nella battaglia contro voi-sapete-chi?
Harry avrebbe voluto rispondere, ma effettivamente cosa ci sarebbe stato da dire?
E poi, coinvolgere Draco?
Quella era la sua di battaglia, non avrebbe messo in pericolo la vita della persona che amava. Anche se a legarli era un tipo di magia estremamente potente.
Ron a quel punto entrò, con sul viso un’espressione assai poco piacevole.
“Ma guardatevi, siete proprio un bel quadretto, non c’è che dire”, sputò quelle parole con veleno.
“Beh? Qual è il problema?”, chiese allora Draco.
“Assolutamente nulla”, i suoi occhi si posarono poi su Hermione. “Vedo che adesso sei tutta per i tuoi due nuovi amici del cuore, vero?”
“Ron, ma cosa stai dicendo?”
“Sto dicendo che sei tutta “Harry di qua”, “Draco di là”, “Ma sì, aiutiamoli a capire dove la loro magia strana può portarci...”.
Il biondo allora si sollevò, fronteggiandolo.
“Adesso credo che tu stia esagerando. Se soffri di complessi di inferiorità non è un mio problema”
“Sta zitto, Malfoy. Tu qui non dovresti neanche esserci”
“Basta! Ron, smettila!”, esclamò Hermione. Il rosso allora indietreggiò indignato. Perfino Hermione adesso difendeva Draco.
“Bene. Molto bene. Vedo che il mio posto è stato ampiamente sostituito. A questo punto mi chiedo io qui cosa ci sto a fare”
“Ron, senti. Forse è meglio se mi restituisci il Medaglione, l’hai già tenuto troppo”, suggerì Harry. Il rosso allora afferrò l’Horcrux, lanciandolo.
“Ecco a te. Ma me ne vado comunque. E’ già abbastanza faticoso di suo, ma questa situazione è ingestibile”
“Ma cosa pensavi, che sarebbe stato un gioco? Tu lo sapevi!”
“Non sapevo niente, Harry! Niente!”
“R-Ron”, Hermione tentò di chiamarlo. “A-aspetta!”.
Ovviamente Weasley non lo ascoltò. Draco sospirò profondamente, stringendo i denti.
“Mi spiace, Granger. Giuro che adesso vado fuori e lo riporto dentro con la forza”
“No, lascia perdere”, lo fermò Harry. “Se vuole andare via, che lo faccia. Non abbiamo tempo da perdere con questo piagnisteo”.
Quella era stata la sentenza di Harry, chiara e tonda. Anche il suo umore era cambiato, a Draco sembrava turbato, probabilmente spaventato.
Non c’era in effetti possibilità che il suo ragazzo gli nascondesse qualcosa, a causa del loro legame anche a livello mentale.

La scelta giusta. (DRARRY)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora