Capitolo 6. La fne della quiete

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Spazio Autore: Finalmente dopo secoli il 6 capitolo è uscito. Spero vi piaccia, alla prossima!
















Il quarto anno, l’anno che aveva cambiato le loro vite, stava per giungere al termine. E con essa, l’ultima prova del Torneo stava per arrivare. Harry non era tranquillo riguardo a quest’ultimo, era certo che sarebbe successo qualcosa di terribile. Ma non avrebbe parlato, non avrebbe detto nulla a Draco, che già di per sé tendeva ad essere molto apprensivo. La loro relazione, in un modo o nell’altro era andata avanti, nascosta ad occhi indiscreti, o almeno ciò speravano.
Non era affatto facile cercare di mantenere una relazione segreta, soprattutto per loro, che erano sempre così impulsivi e bisognosi l’uno dell’altro.
A volte, infatti, si chiedevano se qualcuno avesse effettivamente capito. Poi però, scuotendo il capo, si dicevano che così fosse stato se ne sarebbero accorti, e inoltre nessuno avrebbe avuto motivo di dubitare della loro relazione. Solo Hermione sapeva e si sforzava di non dire a nulla, soprattutto a Ron, che molto spesso si lamentava di quanto Harry fosse stato assente in quegli ultimi  periodi.
Ma come non avrebbe potuto, dopotutto? Con tutto quello che stava accadendo… e la cosa più terribile era che il peggio doveva ancora arrivare.

Harry e Cedric si stavano preparando per l’ultima prova del torneo, che si sarebbe svolta all’interno di un labirinto magico che era stato appositamente costruito. Alla fine avrebbero trovato la coppia che li avrebbe proclamati vincitori.
“Mi raccomando Harry, stai attento”, Draco gli raccomandò  “L’ultima volta stava per finirti male. Fagliela vedere a quel Diggory”
“Andiamo, solo perché sei geloso non c’è bisogno di essere scortese, Cedric è mio amico. E comunque puoi stare tranquillo, credimi!”
Sperò di essere convincente, malgrado lui per primo non fosse sicuro della cosa.
“Ok”, sospirò. “Sai… penso che sarebbe bello se tu vincessi e io ti baciassi, qui, davanti a tutti, infischiandomene per una volta di tutto e di tutti”
“Sì…”,  il corvino sorrise. “Effettivamente è vero. Ma non devi preoccuparti, siamo sempre stati abituati ad agire nel buio”.
La cosa non gli era mai pesata, in effetti non ci aveva neanche mai pensato troppo, ma adesso che stava crescendo, era normale che le cose stessero iniziando a cambiare. Hermione e Ron li raggiunsero poco dopo e augurarono all’amico buona fortuna.
Successivamente Harry si avvicinò all’entrata del labirinto, pronto ad iniziare l’ultimissima prova, mentre Draco lo guardava con sguardo vitreo, preoccupato e speranzoso. Hermione se ne accorse, e malgrado si fosse sempre tenuta lontana da quello che a tutti gli effetti era il fidanzato del suo migliore amico, gli portò una mano sulla spalla.
“Non ti preoccupare, Harry è in gamba”
Draco la guardò. Probabilmente, se ciò fosse successo qualche mese prima, l’avrebbe malamente insultata, dicendole che nessuna Sanguesporco poteva permettersi di sfiorarlo. Ma adesso si sentiva addirittura rassicurato da quelle parole. Che si stesse intenerendo o meno, anche da quel punto di vista, non lo sapeva ancora. Annuì, rimanendo impettito. Quel gesto non poté sfuggire a Ron, che però non parlo.
I tre andarono a sedersi, mentre il torneo aveva inizio. Cedric ed Harry si insinuarono nel labirinto, pieno di ostacoli pronti a depistarli. Vi era una grande tensione, e Draco, con i pugni chiusi e il fiato mozzato, non gli toglieva gli occhi di dosso. I due avversari si  trovavano vicini, e quando adocchiarono la Coppa, posta di fronte a loro alla fine del labirinto, crederono tutti che l’avrebbero toccata all’unisono, divenendo entrambi vincitori. Ed effettivamente ciò avvenne, ma quando l’ebbero toccata, scomparvero nel nulla.
E fu il silenzio più totale. Cedric ed Harry erano davvero spariti, o forse erano andati in un altro posto. Draco aveva spalancato gli occhi.
Ma cos’è successo?

I due ragazzi però non erano morti, erano soltanto finiti da un’altra parte. Il luogo dove erano stati trasportati somigliava ad un cimitero. Harry non capiva, ma qualcosa gli saltò alla mente quando vide Codaliscia, fedele servitore di Voldemort che aveva avuto l’occasione di conoscere un anno prima. Egli avanzava   con tra le braccia quello che scoprì poi essere il corpo, molto indebolito, di Voldemort. E lì, i suoi presentimenti si avverarono: Cedric fu ingiustamente ucciso davanti ai suoi occhi, senza che potesse fare niente per impedirlo. Lui fu legato e ferito, ed il suo sangue contribuì alla rinascita del Signore Oscuro.
Egli tornò nel pieno delle sue forze proprio lì, davanti ai suoi occhi e al suo cuore spaventato.
Non sta accadendo, non sta accadendo, continuava a ripetersi. Ma sfortunatamente per lui, era la realtà. Con Voldemort giunsero i Mangiamorte, e lì il ragazzo capì che probabilmente anche lui, come il suo sventurato compagno, sarebbe morto. Ma non voleva morire, non così, non adesso, aveva ancora troppe cose da fare, troppo da lasciare. E fu quest’ultimo pensiero che lo portò a sopravvivere. Dopo anni, si stava ritrovando in uno scontro diretto con lo stesso mago che aveva ucciso i suoi genitori.
Credette di essere morto quando li vide. Non loro in carne ed ossa, ma i loro spiriti, i loro e quelli di Cedric. Per un attimo fu il panico, ma poi capì che il suo momento non era ancora giunto. Poteva respingere Voldemort, doveva solo essere forte. Chiuse gli occhi, e interruppe il contatto tra le loro bacchette dal nucleo identico. E poi corse, corse più veloce che poteva, con il corpo del suo compagno senza vita tra le braccia, verso la Coppa. La sfiorò e tornò indietro. Al suo ritorno, vi fu un grande boato di approvazione e di festa. Harry però, ancora con lo sguardo chino, tremava tanto da non poter neanche stare in piedi
Dall’alto i suoi amici lo videro, e Draco, che lo aveva aspettato, corse, andandogli incontro.
“Harry, Harry!”, esclamò contento. “Hey, Harry, che colpo mi è venuto! Ma… cos’ha Diggory? Hey...”
Solo qualche secondo dopo, il corvino sollevò lo sguardo, mostrando la sua espressione stralunata e sconvolta, senza riuscire a parlare. Non ce ne sarebbe stato bisogno. Draco capì che qualcosa era successo.
“Harry...”
Il padre di Cedric andò incontro al figlio, e quando si rese conto della crudele realtà, l’aria di festa finì immediatamente.
Nuvole grigie preannuncianti una burrascosa tempesta si levarono in alto, mentre le lacrime iniziavano a scendere, veloci, come un fiume in piena.
Draco aveva schiuso le labbra senza riuscire a parlare. Harry era ancora in ginocchio al suolo. Sembrava così fragile, tanto che il biondo ebbe l’impressione che potesse cadere e rompersi in mille pezzi.
“Harry… Harry…!”, lo chiamò un’altra volta, ma lui non rispose. Provò ad alzarsi, ma tutto ciò che riuscì a fare fu cadere nuovamente in ginocchio. Draco non ci pensò più, e andò ad abbracciarlo, a sostenerlo, per la prima volta, senza doversi nascondere. Nel sentirsi cingere, Harry era scoppiato in un pianto disperato.
“Hey… Harry calma… calma… adesso ci sono io...”, sussurrò confuso e ancora scosso, senza sapere effettivamente cosa fosse successo. Il corvino annaspò, affondando il viso sul suo petto, facendo uscire fuori la paura e il terrore, per essere quasi morto e per aver visto la morte con i suoi stessi occhi.
Così tutto finiva. O per meglio dire, tutto cominciava.

La scelta giusta. (DRARRY)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora