Capitolo 19. Uguali

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SPAZIO AUTORE: SI REGÀ ER VOSTRO BESTO FRENDOOOOH È RITORNATO DOPO MESI. LA SCUOLA MI HA DISTRUTTO MA HO SCRITTO 5 PARTI DI QUESTA BELLSIMA FANFICTION CHE SPERO DI FINIRLA ENTRO QUEST'ANNO. A parte gli scherzi, scusate l'assenza di 5 mesi credo?? Boh, non si sa. Fatto sta che so ritornato più forte de prima e nulla? Spero che questo capitolo vi piaccia e non scordate di lasciare na stellina, Er commento e ovviamente seguirmi BYEEEE <3











Era una fortuna che Luna avesse accettato  di andare alla feste del Lumaclub insieme a lui. Andare da solo sarebbe stato abbastanza deprimente. Con Draco non aveva insistito più di tanto, ma doveva ammettere che il non averlo con sé lo rendeva non poco triste.  E inoltre c’era Luna che, con la sua genuina curiosità, non lo aiutava di certo.
“Come mai non sei andato con Draco?”, domandò infatti.
Harry si portò una mano sulla testa, imbarazzato.
“Ha detto che non poteva”
“Capisco”, lei fece spallucce. “Peccato, penso davvero che siete una bella coppia, mi spiace vedervi così distaccati”
“Sì, Luna. Dispiace anche a me. Guarda, c’è Hermione”, indicò l’amica nel tentativo di cambiare discorso. La situazione era già abbastanza tremenda, non aveva bisogno di parlarne. Luna e Harry si avvicinarono alla ragazza, la quale non sembrava troppo felice di trovarsi lì. Probabilmente perché il suo pensiero doveva essere a Ron e al fatto che si ritrovasse a quella festa con qualcuno che non era lui.
“Hey”, la chiamò Harry. Non c’è il tuo cavaliere?”
“Sì, ma non ho idea di dove sia. Sinceramente sono scappata e mi sento così stupida. Come se non bastasse, ci sono i Serpeverde che ci guardano male...”
“Guardano male me, non farci troppo caso”.
Oramai Harry era abituato ad avere addosso gli occhi dei compagni di Draco. In particolare c’erano Blaise e la sua amica Melinda che sembravano piuttosto divertiti nel vederlo lì. Così, ad un certo punto si avvicinarono.
“Guarda un po’ chi si vede”, disse il primo. “Harry Potter, vedo che hai già trovato una sostituta, ma non ti piacevano i ragazzi?”.
Il corvino parve sinceramente confuso.
“Luna è una mia amica. E poi non ho sostituito nessuno”, rispose freddamente.
“Quale sarebbe la tua intenzione?”, a quel punto a parlare fu Melinda. “Rimanere nella speranza che Draco torni da te? Non lo farà mai. Ha fatto bene a lasciarti, avrebbe dovuto farlo molto prima”.
Il ragazzo  allora lanciò uno sguardo a Hermione, la quale non seppe cosa dire.
“Mi sono perso qualcosa?”, domandò ancora.
“Insomma, perché fingere? Sappiamo che vi siete lasciati e che continui ad andargli dietro. Accetta un consiglio, passa avanti! Dopotutto non era una storia destinata a durare!”, finalmente Blaise fu chiaro.
Quella risposta lasciò Harry completamente senza parole. Non gli risultava che lui e Draco si fossero lasciati, che storia era quella? C’era forse qualcosa che non sapeva?
Perché il suo fidanzato aveva sparso la voce della loro rottura?
“Harry, ci sei?”, lo chiamò Hermione, preoccupata nel vederlo così attonito.
“S-sì”, rispose. “Scusate, torno subito”.
Adesso aveva seriamente bisogno di una spiegazione. E Draco avrebbe dovuto dargliela, che gli piacesse oppure no.
Imboccò il corridoio silenzioso. Se solo si fosse portato dietro la Mappa del Malandrino sarebbe stato molto più facile rintracciarlo, ma alla fine non ce ne fu affatto bisogno. Oramai era in grado di avvertire la sua presenza quasi subito, per questo, quando lo sentì arrivare, Harry si nascose, tentando anche di fermare il flusso dei suoi pensieri.  Lo sentì camminare pesantemente e avvertì il suo respiro farsi affannoso. Ben presto si rese conto che Draco non fosse solo.
“Malfoy, fermo”.
Ad aver parlato era chiaramente stato Piton. Perché quei due stavano sempre insieme? Cosa stavano tramando?
“Mi lasci. Non ho bisogno del suo aiuto!”, esclamò nervoso il ragazzo.
“Tu non capisci, ho fatto il voto infrangibile”
“Non mi serve! Io sono il prescelto, lo farò da solo”
Lo farò da solo. Che cos’era che Draco doveva fare? Il Prescelto per cosa?
Harry ebbe l’impressione di non poter respirare. Non pensare era davvero più difficile di quel che poteva sembrare.
Draco scivolò ben presto dalla presa del suo insegnante. Quest’ultimo, però, si accorse di non essere da solo.
“Potter, vieni fuori. Lo so che sei qui”, lo chiamò freddamente.
Harry imprecò mentalmente. Lentamente uscì fuori, con su un’espressione interrogativa.
“Ebbene?”, chiese Piton. “Ti diverti a origliare le conversazioni altrui?”
“Io non stavo origliando, è stato un caso”, al diavolo tutto, voleva sapere, ed era certo che Piton potesse dirgli qualcosa. “Di cosa stavate parlando?”
“Questi non sono affari che ti riguardano, Potter”, fu l’ovvia risposta dell’insegnante.
“Ma io devo saperlo, è importante”, cercò di spiegare. “Draco è la persona che amo e io non ho idea di cosa gli stia succedendo. La predo di dirmelo, non posso continuare a vivere se non so cosa lo affligge”.
Piton mantenne la sua espressione seria. Quel ragazzo era veramente testardo e incorreggibile. Gli parlava d’amore.
L’amore poteva essere la cosa più bella del mondo e allo stesso tempo più dolorosa. Lui lo sapeva bene. E ora, nel vedere quei due giovani vittime di quell’amore tanto difficile, non poteva fare altro che provare comprensione.
“Tu sai esattamente cosa sta accadendo. Tuttavia, ti chiedo di non intrometterti. Per Malfoy è già abbastanza difficile così. Sta cercando di non mettere nessuno in mezzo, soprattutto te”.
Non era esattamente la risposta che aveva sperato di ottenere.
Sapeva però che, insistendo, non avrebbe ottenuto nient’altro.
Lui sapeva bene cosa stava accadendo. Era davvero così?
Draco ti ha tradito, è passato al lato oscuro. Forse dovresti rendertene conto una volta per tutte, renderti conto che non è la persona sincera che hai sempre pensato.
Zittire la sua coscienza era difficile.  Non voleva darle retta, avrebbe fatto troppo male.
Adesso si sentiva agitato. Adesso camminava con il cuore che batteva a mille, mentre cercava Draco. Gli avrebbe parlato comunque.
Più pensava e più si agitava. E più si agitava più il suo passo aumentava, così come il flusso dei pensieri.
Perché stava succedendo a lui, a loro? Loro che non meritavano alcun male?
E’ tutto nella mia testa. Solo solo condizionato, tutto qui. Tutto qui.
Tutto qui…
“Harry!”.
Quella voce lo riportò alla realtà, afferrandolo con violenza e trascinandolo via.
Aveva cercato Draco, ma alla fine era lui che lo aveva trovato. Si voltò a guardarlo, non riuscendo a nascondere il proprio turbamento.
“Draco...”
“I tuoi pensieri si sentono anche a metri di distanza. Che cos’hai?”.
Il corvino distolse lo sguardo. Che strano, fino a poco prima aveva così tanto da dirgli, adesso invece non riusciva a spiaccicare una parola.
Sono proprio uno stupido… non riesco neanche a parlare.
“Allora non farlo. Pensa  e basta, comunque sia potrò sentirti”.
Giusto. A volte se ne dimenticava.
Così lo guardò negli occhi.
Secondo Blaise e Melinda, io e te non stiamo più insieme. Stanno mentendo loro o sei tu che hai detto qualcosa che non dovevi?
Draco si portò una mano sulla testa, facendo una smorfia. Sapeva che sarebbe successo, ma adesso cosa avrebbe dovuto dire?
“Mi sono ricordato che ho un impegno...”
“Hey!”, l’altro finalmente si decise a parlare. “Dove vai? Pretendo una spiegazione, adesso! Se volevi lasciarmi potevi anche dirmelo!”
“Io non voglio lasciarti”, disse a bassa voce. “Ma è meglio convincere gli altri che sia così, perché… ho paura che tu possa essere in pericolo”
“Io sono sempre in pericolo! Cosa cambia adesso?”
“La mia famiglia… loro sono dei Mangiamorte”
“Loro, di certo non tu!”, affermò. Draco sapeva che un singolo momento di esitazione lo avrebbe tradito. Era necessario rispondere nell’immediato.
“E’ la stessa cosa”, sussurrò. “Tra i Serpeverde ci sono altri… nella mia situazione. Non voglio tu sia preso di mira. La cosa ti creerebbe problemi”
“Creerebbe problemi a te, vuoi dire”, sbuffò. “Mi sembra di essere tornati a quando avevamo quattordici anni. A quando avevi bisogno di difendere la tua reputazione. Ma adesso non stiamo parlando di reputazione, vero? E’ un altro il motivo per cui vuoi tenermi lontano, è solo che non vuoi dirmelo”.
Draco si sentì fremere. Aveva preso a tremare, poteva sentire l’energia e la magia fluire nel suo sangue.
“E tu, allora? Che mi dici dei tuoi appuntamenti segreti con Silente? Pensi che non me ne sia accorto?”.
Harry si schiarì la voce.
“Cose di scuola”
“Oh, certo. Non mi hai mai tenuto all’oscuro di nulla, adesso invece ti comporto in modo strano”
“I-io mi comporto in modo strano? Draco Malfoy, non sei affatto nella posizione adatta per parlare!”.
Si stava infervorando anche lui. Non si era mai arrabbiato tanto con Draco da sentire la magia tentare di voler venire fuori. Non aveva idea di cosa poteva succedere se lasciata andare.
Se in genere quel tipo di magia serviva a proteggere la persona che amava, in quella situazione poteva anche succedere il contrario.
Poteva essere.
Ma finché aveva il dubbio avrebbe fatto meglio a trattenersi.
“Comunque sia, io sono più che certo che in te c’è qualcosa che non va. Ho parlato con Piton”
“E cosa… cosa ti ha detto?”, sussurrò l’altro.
“Ovviamente niente. Visto? Anche tu sei nella mia stessa situazione, quindi non parlare”.
Dopodiché Harry sospirò, accasciandosi contro la parete. Lentamente il respiro tornò regolare, e tenere sotto controllo il suo potere divenne un po’ più facile.
Draco posò una mano contro il muro, sospirando a sua volta.
“Ti giuro che presto tutto avrà un senso, anche se per adesso può non sembrare”
“Tu dici? Perché è da quando sono tornato qui che nulla ha più senso. Quindi… dovremmo comportarci con discrezione?”.
Il biondo si avvicinò, posandogli un bacio sulla fronte.
“E’ difficile anche per me”.
Harry alzò gli occhi al cielo. Bastava sempre un nonnulla per farlo sciogliere. Draco era strano, tuttavia gli veniva così difficile pensare che potesse averlo tradito.
Anche se tutti gli indizi portavano a quella strada.
Anche se era la cosa più ovvia.
Anche se Piton gli aveva dato una mezza conferma.
“Almeno vienimi a trovare la notte”, borbottò. “Adesso torno da Luna. L’ho lasciata da sola, non è cavalleresco”
“Sì, certo. Ci  vediamo dopo”, gli sussurrò posandogli un bacio sulle labbra.
Mentre lo osservava andare via, Draco non poté fare a meno di pensare che lo avrebbe perso. Lo avrebbe perso perché, malgrado stesse temporeggiando, sarebbe arrivato il momento in cui tutto sarebbe arrivato a galla.
Harry avrebbe saputo e avrebbe perso per sempre la sua fiducia.
Tutto ciò perché non aveva avuto abbastanza coraggio.

Più tardi, Malfoy andò nell’ufficio di Piton. Insegnante e alunno si erano avvicinati molto, probabilmente perché erano uguali.
Sì, Severus se ne rendeva conto. Si rivedeva molto in quel ragazzo, si ritrovavano nella stessa situazione, per lo stesso motivo.
Era davvero ironica come situazione.
“Harry mi ha detto che avete parlato”, disse Draco camminando nervosamente avanti e indietro.
“Sì, ma non temere. Non gli ho detto nulla di compromettente”
“Questo lo so! Io non capisco, è tutto così ovvio, ma continua a credere a me, nonostante tutto”
“E’ accecato dall’amore che prova nei tuoi confronti”
“Un amore che svanirà immediatamente appena saprà. Se solo non fossi stato così codardo, non sarei in questa situazione. Mi sono fatto marchiare perché ero convinto che sarei riuscito a gestire tutto. Avrei finto di essere dalla parte dei Mangiamorte, lo avrei detto a Harry ma… come posso dirgli quello che ho fatto? Come posso dirgli quello che mi tocca fare?”
“Ti ho già detto che per quello non c’è alcun problema. E’ per questo che io sono qui”
“Beh, io non lo accetto. Non può essere lei ad uccidere Silente, non è giusto”
“Io non ho niente da perdere. In fin dei conti, tu sei solo un ragazzo”.
Draco sospirò, portandosi una mano sul viso.
“Non volevo che nessuno fosse messo in mezzo”
“E’ inevitabile. Non ho bisogno della tua preoccupazione. Un voto infrangibile va rispettato. Non ci tengo a morire”.
Severus era bravo a mostrarsi distaccato, ma nel suo profondo voleva davvero aiutare quei due.
Malfoy era come lui, solo più sprovveduto, oltre che fortunato. Lui aveva ancora con sé la persona che amava. 
Avrebbe fatto di tutto per far sì che nessuno dei due morisse, in modo che rimassero insieme. Ciò ovviamente non lo avrebbe mai detto, era una promessa che aveva fatto a se stesso.
“Mi odierà”, mormorò poi ad un tratto.
“Maledizione, Malfoy, non ti facevo così piagnone. Anche se è difficile, bisogna andare avanti. Mi rendo conto anche io che la vostra relazione è diversa da tutte le altre, per via di quel… di quel potere”
“Già, ma la prego di non dirlo a nessuno. Del nostro potere ne sono a conoscenza in pochi, tra cui anche Silente”
“Non lo dirò a nessuno. Adesso che ti sei confessato, puoi andare o hai ancora bisogno di sentirti rassicurato?”
“No”, sospirò. “Adesso posso andare”.
Draco non avrebbe mai pensato di ritrovarsi a parlare di certe cose proprio con il suo austero insegnante. Ma aveva l’impressione che potesse capirlo e poi… lui era quello che portava un grande fardello, sulle sue spalle.
Forse era mosso anche dal senso di colpa, chissà.
Tutto avrebbe avuto un senso. Draco lo aveva detto ma, in verità, andando avanti, tutto sarebbe stato più complicato, per lui almeno. Per lui che non sapeva più chi era o cosa voleva essere.








SPAZIO AUTORE: Harry e Draco hanno avuto un semi confronto, tuttavia non è questo il "confronto definitivo" che averrà nel prossmo capitolo *coff coff scena nei bagni *.
Inoltre, ho voluto approfondire il rapporto Draco/Severus. Insomma, in un certo senso sono davvero uguali, che Piton riveda in loro lui e Lily?
Tutto può essere, anche perché dimostra di tenere ai due.
Al prossimo capitolo :D (che ricordo uscirà venerdì prossimo)

La scelta giusta. (DRARRY)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora