Capitolo 11. Aspettando una nuova vita

135 4 0
                                    

Spazio autore: HELLO BITCHES, COME VA? SPERO BENISSIMOOO :). Finalmente è uscito il nuovo capitolo. Spero vi piaccia. Alla prossima!
















Quel sogno, anzi, quell'incubo, non aveva dato pace al povero Harry. Per tutto il tempo non aveva fatto altro che cercare una spiegazione, un significato nascosto. Magari non c'era nessun significato, magari era tutta una conseguenza dello stress e del cattivo umore accumulato in quei giorni. Le cose andavano e peggiorare e la sua stanchezza era evidente."Non hai una bella cera", costatò Ron. "Non sei riuscito a riprendere sonno stanotte?""Tsk, cosa te lo fa pensare?, borbottò lui."Puoi essere di buon umore, guarda un po' chi arriva", Hermione picchiettò con un dito sulla sua spalla, ed allora lui alzò lo sguardo. Vide Draco, ma stranamente non riuscì ad essere felice di vederlo. Non era neanche sicuro di volergli parlare, malgrado non avesse alcuna colpa.Il fatto era che quel sogno lo aveva destabilizzato."Harry?", chiamò Draco. "Perché quella faccia? E' più brutta del solito, accidenti""Non sei divertente, Draco", rispose lui, per niente dell'umore giusto per stare allo scherzo."Va bene,d'accordo", sbuffò. "Comunque sia, non dimenticare che oggi dobbiamo vederci per studiare""Grazie ma... credo che per oggi passerò", rispose velocemente, alzandosi in piedi. Aveva un'espressione così sofferente che sarebbe stato impossibile da non notare."Ma... ma come, mi scarichi così?", domandò contrariato. Harry però non si degnò neanche di rispondergli, e veloce sparì dalla sua vita prima che potesse fargli altre domande.Draco lo osservò allontanarsi, non trovando nulla da aggiungere, semplicemente stranito da quel suo comportamento. In genere era lui quello permaloso della coppia, e per questo non seppe come reagire."Ah, non preoccuparti", gli disse Ron. "Ultimamente è così nervoso""Sì, ho notato", sbuffò osservando lo stesso punto in cui il ragazzo era poco prima sparito.Harry sapeva che probabilmente quel suo modo di comportarsi, agli occhi di chi non sapeva nulla, doveva apparire come stupido. Il fatto era che temeva che quel preciso sogno fosse una sorta di premunizione. Ma no, Draco non sarebbe mai arrivato ad ucciderlo, dopotutto, perché avrebbe anche dovuto cambiare idea su di lui e su tutto ciò che insieme aveva costruito?Doveva soltanto smetterla di pensarci.I giorni seguenti passarono veloci, tra lezioni, ES studio per i G.U.F.O e ovviamente... tutto il resto. A Harry veva cercato di scacciare via dalla mente quei pensieri, non voleva far preoccupare Draco, anche se quest'ultimo aveva in realtà capito che qualcosa non andasse. Ma non aveva mai detto nulla, anche perché probabilmente provare a parlarne sarebbe stato inutile.Prima che se ne accorgessero, si era già arrivati a Natale. Né Harry né Draco sarebbero tornati a casa per le vacanze, malgrado la madre di quest'ultimo lo avesse ancora pregato di tornare.In compenso, l'incubo di Harry si era dimostrato essere un evento sporadico, visto che, dopo quella volta, non era più tornato. Così aveva gettato in un angolo della sua mente, anche se solo in parte, le sue paure e i suoi dubbi, e aveva smesso di comportarsi come uno sciocco che tenta di nascondere qualcosa.Gli altri incubi però, quelli riguardanti Voldemort, quelli tornavano ogni sera, facendogli domandare quando quell'agonia sarebbe effettivamente finita. Ne aveva parlato con Silente, il quale era oramai diventato il suo confidente. Egli lo aveva avvertito del fatto che, probabilmente, tra lui e il Signore Oscuro esistesse un legame che permettesse a quest'ultimo di controllare i suoi pensieri e la sua mente.La cosa non lo aveva reso per niente felice, ma in fondo si trattava solo di una supposizione.Magari l'aria natalizia lo avrebbe aiutato.Un paio di sere prima di Natale, Harry fu destato, nel pieno della notte, da un incubo ancor peggiore degli altri, così realistico da farlo nuovamente svegliare nel cuore della notte urlante e con la cicatrice che bruciava. Aveva sognato di essere un serpente e di uccidere Arthur, il padre di Ron.Gli sarebbe piaciuto auto rassicurarsi, ma sapeva che sarebbe stato inutile.La notte stessa, effettivamente gli giunse la notizia che Arthur era stato per davvero attaccato e con urgenza era stato portato al San Mungo. Lui, Hermione e Ron lasciarono immediatamente Hogwarts per raggiungere la famiglia di quest'ultimo. Sicuramente a Draco sarebbe venuto un colpo quando l'indomani non se lo sarebbe ritrovato intorno, ma anche volendo non avrebbe avuto il modo e il tempo di avvisarlo.Giunsero in ospedale, ed Harry si sentì decisamente meglio quando vide che Arthur stava bene.Era stato un brutto spavento e, come se non bastasse quanto accadutoCiò che era successo aveva dato ad Harry molto a cui pensare. Oramai era certo che tra lui e Voldemort vi fosse una sorta di legame molto forte, altrimenti non si sarebbe spiegato quegli sogni/visioni e il costante dolore alla cicatrice. Sì, probabilmente Silente aveva ragione. Aveva ormai imparato quanto i legami potessero essere forti, buoni o maligni che fossero."Hey, Harry... tutto bene?"La voce di Neville lo riportò alla realtà. Anche il ragazzo si trovava lì, era andato a trovare i genitori e aveva raccontato lui della triste storia della sua famiglia."Sì, Neville...", rispose vago. "All'incirca...""Pensavo fossi con Draco in realtà... voi due state sempre insieme""Lo so ma... forse è stato meglio così, voglio cercare di non creargli troppi problemi e dargli troppo a cui pensare"Sul viso di Neville era apparso un sorriso."Sai, voi siete davvero la coppia più strana che io abbia mai visto. In senso buono ovviamente! Malfoy... lui, beh, non posso di certo dire che mi abbia trattato bene in questi anni, anzi, molte volte è stato davvero cattivo nei miei confronti, però... non so, è come se grazie a te la sua parte migliore sia venuta fuori. Sì... tiri fuori la parte migliore della gente e questa... è una grande cosa..."Harry sorrise a sua volta sinceramente colpito da quelle parole."Wow... è bello sentirmelo dire. Ho avuto problemi a scuola...""E' perché gli altri non riescono a vedere. Io però vedo, Luna vede, e Ron ed Hermione... hai molti amici dalla tua parte"Il corvino sospirò. Effettivamente era vero. Non era poi così terribile. Ma era anche vero che quasi nessuno riusciva a vedere il loro legame, magari non poer cattiveria, magari non avrebbero potuto.Guardò la finestra, osservando la neve che cadeva lentamente. Oramai mancava qualche ora a Natale, ed Harry doveva ammettere di sentirsi davvero in pace, malgrado tutto.Sì... un giorno tutto il mondo sarà in grado di vedere. E allora non dovremo più temere.Quel momento di idilliaca perfezione fu interrotto esattamente dall'ultima persona che si sarebbe aspettata. Draco gli stava venendo incontro, i pugni chiusi, un'espressione poco piacevole, tipica di chi, di lì a poco, gli avrebbe lanciato un pugno o lo avrebbe insultato."Tu sei un totale idiota!", esclamò, ignorando di trovarsi in un ospedale."Oh-oh", Neville indietreggiò. "Problemi di coppia, meglio se vado...""Draco, aspetta...!", esclamò Harry."No, sta zitto. Almeno avvertirmi! Almeno questo, ti costa tanto?", domandò adirato."Mi dispiace, me ne sono andato nel cuore della notte!""Non mi interessa! E tu che vuoi, Paciock? Non dovevi andartene?!", esclamò rivolgendosi a Neville."Dai, non trattarlo così", sospirò. "Ti chiedo scusa. E' solo che con tutto quello che sta succedendo. Stupidi incubi... ecco... non credo ci tratti solo di sogni!""Cosa vuol dire?""Silente ha detto che probabilmente tra me e Voldemort ci sia un collegamento. E la cosa mi fa paura"Il biondo sospirò, calmandosi ad un tratto. Forse non era il momento adatto per dargli una ramanzina, ma nel suo profondo,quanto avrebbe voluto ucciderlo!"E va bene, d'accordo, sei perdonato. Visto che siamo qui, come intendi passare questo Natale?"Visto che si trovavano già fuori da Hogwarts infatti, tornarvi sarebbe stato inutile. Per questo decisero che magari sarebbero potuti tornare a Grmmauld Place.Quando i due però andarono, non trovarono solo Sirius, bensì anche Piton, il suo tanto odiato insegnante, che nel vederli aveva ad entrambi lanciato un'occhiataccia di disgusto. "Ah, ma guarda un po' chi si vede", fece infatti quest'ultimo. "La coppia più famosa di tutta Hogwarts. Dovevo aspettarmi che foste insieme, dopotutto separarvi è pressoché impossibile"Harry si era schiarito la voce nel tentativo di trattenersi. Non era mai piaciuto particolarmente a quell'uomo, quindi non si stupiva tanto."Emh... che cosa ci fa lui qui?""Niente", rispose subito Sirius. "Se ne stava andando""E' stato Silente a mandarmi. Lui... crede che sia una buona idea che ti dia delle lezioni di Occlumanzia, vista la... tua particolare situazione""Te lo scordi", borbottò Sirius. "Non mi fido di te"Piton allora gli lanciò un'occhiataccia."Neanche a me fa piacere, anzi, ne farei volentieri a meno, ma non ho altra scelta. Quindi faresti bene a farti passare l'astio nei miei confronti, dopotutto, tu non hai motivo, no?""Emh, scusate!", esclamò Draco. "Io non so quale problema voi abbiate ma... qui si parla di Harry e... se questa cosa può aiutarlo in qualche modo, credo che vada fatto"Grazie al suo intervento, Sirius e Severus smisero di discutere."Malfoy... vedo che sei diventato ragionevole e saggio. A quanto pare l'amore cambia davvero. Sono quasi commosso"Sirius sospirò, ignorando il suo pungente sarcasmo."Se è così che deve essere... allora..."Harry annuì, reggendo lo sguardo del suo insegnante. Sicuramente avrebbero avuto molto su cui lavorare, una volta tornati.Quando finalmente furono rimasti in tre, Sirius tirò fuori un respiro di sollievo."E pensare che è stato proprio Draco a rimbeccarci. Hai del carattere, devo dire", fece rivolgendosi al biondo. Quest'ultimo, tutto impettito, si schiarì la voce."So farmi valere", rispose semplicemente.Si era infatti reso conto che, nel suo profondo, Draco desiderava farsi accettare da Sirius, malgrado non lo avrebbe mai ammesso apertamente.Harry, dal canto suo, si sentiva terribilmente stanco. Raggiunse la sua camera da letto,stendendosi mentre si massaggiava le tempie. Draco lo raggiunse poco dopo,"Mi sa che quando torneremo ad Hogwarts ti aspetteranno giorni molto difficili, quindi sarà meglio goderti le vacanze"Il corvino non disse nulla, semplicemente allungò una mano come a volergli dire di avvicinarsi."Scusa, Draco. Ti faccio sempre preoccupare""Ah, è a che serve ormai scusarsi? Lo fai da quando avevamo undici anni. Ormai sono abituato"Harry sorrise, sentendosi anche molto in colpa. In colpa perché, a causa di quel sogno, si era ritrovato a dubitare di lui,eppure Draco c'era sempre strato."Sai...c'è un motivo se ultimamente sono stato strano", disse ad un tratto."A causa di un sogno riguardante te""Me?""Sì, nel sogno tu... mi uccidevi. E lo so che è stupido, perché tu non mi uccideresti mai. Non uccideresti mai nessuno"Draco esitò un attimo, non seppe neanche lui perché. Non aveva mai fatto male ad una mosca, non fino a quel punto almeno. E se gli avessero chiesto di farlo, probabilmente si sarebbe rifiutato. Ma d'altronde, chi avrebbe mai potuto chiedergli una cosa del genere? Poi sorrise."Certo che no, tanto meno te. Avresti potuto parlarmene""Lo so, e per questo mi dispiace. Tu non sai la forza che mi dai. Ti amo così tanto"L'altro arrossì di colpo."Harry... non mi abituerò mai a sentirti dire certe cose"Il corvino ridacchiò, sollevandosi e avvicinandosi poi alle sue labbra, su cui posò un lieve bacio che però scaldò entrambi.Bastò solo questo a far capire loro che avevano un disperato bisogno di aversi, di rifugiarsi ognuno nelle braccia dell'altro, di amarsi ancora una volta. Non si bastavano mai.Draco lo capì subito dal suo tremore, dal modo in cui si stringeva a lui. Non avrebbe potuto desiderare di meglio, ed anche se il futuro era incerto e il presente difficile, sapeva che quell'attimo, come tanti altri, era perfetto, perché era solo e di nessun altro.Fece stendere Harry e con una dolcezza quasi inanturale, che in genere non gli apparteneva, gli accarezzò il viso, come a riassicurarlo, e sfiorandogli la cicatrice che molto spesso gli causava problemi. Gli poggiò le labbra sulla fonte per posargli un bacio. Harry sorrise, con il viso oramai divento bollente e il cuore che batteva forte. La passione era sicuramente bella, ma la dolcezza lo era altrettanto. Il biondo si forzò di trattenere la magia crescente che voleva venir fuori a causa di quel turbinio di emozioni, non voleva rischiare di rompere qualcosa. Scivolò a baciargli il collo e, sollevandogli la maglietta, respirò il suo ottimo profumo, riempiendosi le narici. Il corvino iniziò ad ansimare a quel lieve contatto, stringendogli delle ciocche di capelli. Ci sarebbero state tante cose che avrebbe voluto dire, ma ogni parola moriva in un sospiro.Avevano bisogno di possedersi. Il biondo si liberò della sua maglietta, sovrastandolo, in modo da poterlo sentire vicino a sé, mentre ancora tornava a baciarlo, quasi fosse impossibilitato dallo staccarsi. Fu Harry che, in un impeto, lo afferrò, scostandolo e guardandolo negli occhi. No, lui non gli avrebbe mai fatto del male, non avrebbe fatto del male a nessuno."Draco", lo chiamò. "Sai che in genere non dico queste cose ma... ti prego, devi promettermi che non ti perderei, che non mi perderai. Così io non perderò te. Io sono pronto a prometterlo"Malfoy sentì il respiro mancargli. Una promessa era una cosa importante, una sorta di patto vincolante e detto a voce che non poteva essere infranta. Ma in quel momento si sentiva sicuro."Te lo prometto, Harry. Dobbiamo imparare a gestire e a rafforzare la nostra magia. E' una cosa preziosa, ci deve essere un motivo se... se proprio noi"Harry sorrise nel sentirlo parlare, e ricco di felicitò torno a baciarlo, mente ogni cellula in loro fremeva , la magia ancora una volta, trattenuta forse troppo a lungo, voleva implodere, far vivere loro al massimo quella esperienza.Draco bloccò le mani di Harry sopra la sua testa, lasciandogli una scia di caldi e umidi baci lungo tutto il corpo, per poi arrivare al pube. Si fermò, avendo un lampo di genio"Chiudi gli occhi", sussurrò. "E non lasciare uscire la magia"Il corvino non capì, ma curioso obbedì. Si tolse gli occhiali e si portò un avambraccio sul viso. Poi si concentrò, dopotutto a prima o poi avrebbe dovuto imparare a trattenersi, e quale occasione migliore di quella per provare? Draco tornò a baciarlo, ma questa volta c'era qualcosa di diverso. Sì, perché man mano che lui andava avanti, l'eccitazione cresceva, ogni sensazione sembrava amplificata, ed insieme al piacere anche la magia diveniva più forte e impossibile da trattenere. Il biondo finì di spogliarlo, piuttosto divertito, doveva ammetterlo, nel vederlo così piegato a sé. Sorrise, e dopo averlo liberato di ogni indumento, si chinò sulla sua intimità e con la lingua ne leccò l'asta, curioso di vedere una sua reazione.Harry strinse i denti, irrigidendosi quasi di colpo. Sicuramente la magia rendeva tutto più interessante."Però questo non è leale, anche tu dovresti chiudere gli occhi", sussurrò ad un tratto."Non vedo quale sia il problema. Non abbiamo bisogno di vedere"Così il biondo chiuse le palpebre, tornando a baciarlo mentre, un po' goffamente, tentava di liberarsi del resto dei vestiti, con l'aiuto di Harry. Il buio aiutava a sentire ancora meglio ogni cosa, ogni tocco, sospiro o sussurro. Non credevano che la magia potesse influenzare in questo modo anche la sfera sessuale, ma questa scoperta li aveva resi ben felici. Mentre Draco si soffermava sulla vena del suo collo con la punta della lingua, Harry fu portato a schiudere le labbra."Ti amo", sospirò.Non troppo spesso gli riservava quelle parole, con il timore che l'altro lo avrebbe trovato troppo smielato, mentre altre volte gli veniva così naturale. Lo amava davvero, in un modo che non era possibile spiegare. Non aveva mai provato niente del genere per nessuno."Ti amo... anche... io", sussurrò l'altro.E sentirglielo dire a sua volta era ancora più bello e strano, come se ogni volta fosse la prima. Si strinse attorno a lui. Aveva l'impressione che la luce sopra la sua testa iniziasse a fare i capricci per causa sua. Sussultò quando Draco andò a sfioragli l'antro con le dita, per stuzzicarlo ulteriormente."Io... sto impazzendo", disse guardandolo."Ohi-ohi, come siamo divenuti frigidi..."L' altro gli lanciò un'occhiataccia."Come se non sapessi che stai facendo di tutto per resistere. Lo vedo, hai gli occhi indiavolati"Il biondo alzò lo sguardo al cielo. Possibile che non gli sfuggisse nulla?Dopodiché lo afferrò per la vita, avvicinandolo a sé. Richiuse nuovamente gli occhi e, sforzandosi di avere un minimo di contegno, entrò pian piano in lui. Harry si lasciò andare ad un profondo sospiro si assenso, incurvandosi leggermente. Poi, trovando forza da chissà da dove, invertì le parti, finendo sopra e lasciandosi penetrare ancora più in profondità. Draco, con la testa schiacciata sul cucino, era rimasto sorpreso piacevolmente da tanto coraggio e da quella posizione eccitante. Sì, perché adesso Harry aveva la libertà di muoversi come meglio credeva. E lo faceva con lentezza e sensualità, aprendo di tanto in tanto gli occhi per godere dello sguardo del suo amato. Ormai gemeva senza più alcuna vergogna ad ogni scarica di intenso piacere. Ebbe l'impressione che l'aria intorno a lui vibrasse, come scossa da qualcosa. E solo successivamente si rese conto che non era affatto un'impressione."Draco..." , chiamò il suo nome."Harry..." - sussurrò l'altro, in un gemito soffocato. Adesso aveva preso a muoversi più velocemente, con il biondo dentro di sé e finalmente tutta l'eccitazione e la magia fino a quel momento trattenute, stavano venendo fuori. La finestra si spalancò con un sonoro tonfo e le luci sopra la sua testa prese ad accendersi e spegnersi a ripetizione. Stava provando a controllare tutto, ma era impossibile, assurdo. E quando raggiunse l'apice, urlò, non badando troppo al fatto che potesse essere sentito. In compenso però la lampadina si fulminò, lasciandoli totalmente al buio.Draco spalancò gli occhi, esalando un lungo respiro, mentre Harry si trovava ancora sopra di lui."Non.. siamo andati troppo bene, vero?", domandò."No... ma dopotutto... credo sia normale...", aggiunse l'altro.Stanco ma decisamente appagato, il corvino sospirò, lasciandosi cadere accanto a lui.Si strinsero e pochi istanti dopo caddero entrambi in un sonno profondo.La mattina dopo, Harry fu il primo a svegliarsi. Piuttosto di buon umore scese giù, ancora assonnacchiato, trovando Sirius."Buongiorno, Sirius""Buongiorno, Harry. A quanto pare tu e Draco avete fatto tardi""Sì, abbiamo parlato molto"Sirius allora si schiarì la voce con evidente imbarazzo."Harry... guarda che vi ho sentiti""Eh? Ci hai sentiti?",balbettò l'altra mente avvampava."Sì, e comunque quella è la sua maglietta, quindi diciamo che l'avrei capito comunque"Il ragazzo abbassò lo sguardo. Accidenti a lui e alla sua stupida abitudine di indossare i vestiti di Draco."Oh. Giusto. Scusa Sirius, è che sai...quando siamo vicini non capiamo più subito. E' come se stare insieme fosse anche un bisogno, come respirare o mangiare ""L'ho capito, Harry",disse comprensivo. "Lo sai, inizialmente non amavo l'idea che voi steste insieme però...devo ammettere che se lui ti è rimasto vicino fino ad ora, è perché evidentemente prova qualcosa di sincero nei tuoi confronti. E proprio io non dovrei giudicarlo"Harry lo guardo."Vuol dire che lo accetti?""Vuol dire che probabilmente ho sbagliato a giudicarlo. E probabilmente, se mi accadesse qualcosa, ti affiderei a lui""Sirius!",lo chiamò. "Non dire queste cose. Anche se sono delle parole bellissime. E' bello sapere che faresti addirittura questo. Ma vedrai, quando tutto sarà finito saremo felici... come una famiglia"Sul viso dell'uomo apparve l'ombra di un sorriso. Sì, probabilmente sarebbe stato possibile.Draco scese qualche istante più tardi."Ma Harry, ti sei messo la mia maglietta?!", esclamò.Sirius li guardò,cercando inutilmente di trattenere una risatina"Vi lascio soli...""Cosa?! Che ho fatto?!", Draco strabuzzò gli occhi, non capendo cosa ci fosse di divertente.Harry stava sorridendo senza neanche accorgersene. Stava già pensando a quanto sarebbero stati bene, lui, Draco e Sirius insieme.Non vedeva l'ora che quella nuova vita arrivasse.

La scelta giusta. (DRARRY)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora