Capitolo 22. Da privet drive alla tana

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Le cose a volte cambiavano davvero in modo molto strano. Ad Harry bastava guardarsi indietro per capire effettivamente quanta strada avesse fatto.
Da bambino oramai era diventato un ragazzo. Aveva perso e ottenuto delle cose, delle persone. Ed ogni cosa era servita, nel bene e nel male, a farlo maturare, crescere… a renderlo, insomma, Harry.
E le cose sarebbero cambiate ancora. Quel giorno, i suoi zii e suo cugino Dudley avrebbero lasciato Privet Drive per andare a vivere… in un posto più sicuro.
Quando infatti la linea che separava il mondo magico dal mondo babbano veniva cancellata, era segno che le cose potessero facilmente precipitare.
Harry era piuttosto pensieroso, quel pomeriggio, nella sua camera.
Ancora non si era ripreso del tutto dalla morte di Silente. Era stato investito da così tante emozioni, quel giorno, che ancora faticava a riprendersi.
Sarebbe stato tutto diverso da quel momento.
“Potter, ma cosa sono questi pensieri da depresso cronico? Da te mi aspetto molto di più”.
Il corvino allora sorrise. Draco stava poggiato al muro dietro di lui, lo guardava a braccia conserte, sorridendo.
“Draco! Stupido, perché non avverti?”, domandò contento, correndo ad abbracciarlo.
“E perdermi l’occasione di vedere la tua faccia sorpresa? Perché dovrei?”
“Sei arrivato qui con una Passaporta?”
“Indovinato. E’ molto più comodo se devo ritrovarmi a fare avanti e indietro in continuazione”, si guardò intorno. “Così è qui dove dormi. Stiamo insieme da anni, ma è la prima volta che vengo qui. Accettabile...”
“Ora non fare lo snob. Tua madre… lei non ha detto niente?”
“Lei oramai è del tutto d’accordo”, rispose facendo spallucce. “Il problema è… ah, mio padre. Devo fare attenzione. Lui, e anche tutti gli altri, pensano che io sia dalla loro parte. Mia madre è l’unica a sapere la verità, oltre che l’unica a coprirmi”
“Cavolo, allora le piaccio”, fece Harry sorridendo.
“Già, esattamente come piaci a me. L’Ordine della Fenice dovrebbe arrivare a momenti”, disse poi dandogli un buffetto su una guancia.
Poco dopo, per i Dursley arrivò il momento di andare via. Harry si stava ritrovando ad osservarli non poteva di certo dire di essere dispiaciuto, era solo molto strano.
Suo cugino gli si avvicinò ad un tratto. Aveva un’espressione piuttosto strana.
“Comunque sia… Harry… non credo affatto che tu sia uno spreco di spazio”.
Il corvino si ritrovò a spalancare gli occhi sorpreso. Quella era sicuramente la frase più gentile che gli avesse mai riservato nel corso della sua vita.
“Sono contento che lo pensi. Allora ci si vede, Big D.”.
Il cugino sorrise ma, alzando lo sguardo, impallidì.
“Ma-ma… chi è quello?”.
Draco, infatti, con molta nonchalance, stava poggiato allo stipite della porta.
“Così è questo il famoso cugino babbano che ti maltrattava, vero?”, domandò Malfoy avvicinandosi, con la mano tesa e un’espressione poco gentile. “Piacere, sono Draco Malfoy il fidanzato di Harry. Sai, mi ha raccontato tutto di te. Ma proprio tutto tutto. E sai… a me non piace quando viene trattato male. Nessuno tratta male Harry, se non il sottoscritto. Quindi, che questo ti serva per il futuro. Se farai o dirai qualcosa che non mi aggrada… potrei farti molto, molto male”.
L’espressione di Dudley fu qualcosa di assolutamente impagabile, al punto che Harry dovette trattenersi dal ridere.
Quando i due furono rimasti da soli, poté finalmente lasciarsi andare.
“Ma cos’hai combinato?”
“Ah, era tanto tempo che volevo farlo”, affermò il biondo, assumendo poi un’espressione maliziosa. “Comunque sia… adesso che siamo rimasti soli… forse… avremmo tempo per altro, non credi?”.
Draco era sempre bravo  a stuzzicarlo. Ed Harry non era altrettanto bravo a resistere, ma d’altronde era meglio così.
“Secondo te potrei mai rifiutare?”, sussurrò con la fronte poggiata sulla sua.
Dopodiché chiusero entrambi gli occhi, baciandosi dolcemente sulle labbra.
Immediatamente il biondo gli buttò le braccia al collo. La situazione stava per scaldarsi parecchio, ma sfortunatamente la coppia non avrebbe avuto modo di approfondire, a causa del pessimo tempismo dell’Ordine.
Moody, Kingsley, Tonks e Lupin, ormai sposati,  Hagrid,Bill e Fleur, Arthur e i due gemelli Weasley erano arrivati. Fred e George non persero ovviamente tempo per infastidire il malcapitato Draco.
“Abbiamo interrotto qualcosa?”, domandò il primo.
“Io direi di sì, guarda un po’ com’è rosso, secondo me quei due stavano per darci dentro”
“Ah, vi detesto da morire!”, esclamò Malfoy esasperato.
Anche solo per scortare Harry fino alla Tana c’era bisogno di molta attenzione, poiché i Mangiamorte avrebbero potuto attaccare in qualsiasi momento.
“Chiariamo subito una cosa, io vado con lui!”, esclamò Draco con il tono di chi non voleva sentire ragioni.
“Piantala con queste sciocchezze, non potete andare insieme, dareste troppo nell’occhio” , affermo Moody. “Malfoy, tu vai con Tonks”
“Ma perché devo andarci io?”, si lamentò mal guardando quella che era a tutti gli effetti sua cugina.
“Basta con le chiacchiere! Adesso andiamo, svelti! Veloci!”.
Draco sbuffò, guardando poi Harry.
“Ti prego, fa attenzione”.
“Non preoccuparti, sarò con Hagrid. Andrà tutto bene”.

La scelta giusta. (DRARRY)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora