Capitolo 12. Attimi di felicità

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SPAZIO AUTORE: questo capitolo doveva uscire oggi pomeriggio alle 4 ma per problemi tecnici ho dovuto rimandare. Scusatemi tantissimo :(. Bando alle ciance spero che questo capitolo vi piaccia, alla prossima.
















Con il cuore più leggero Harry e Draco erano tornati a scuola all’anno nuovo. Anche se essere spensierati n realtà non era facile per il corvino e, come se non bastasse, il pensiero di dover fare delle lezioni con Piton non lo entusiasmava.

Il Legillimens infatti aveva una grande responsabilità, quella di insegnare ad Harry a proteggere la propria mente… ma non sarebbe stato facile.

“Concentrati, signor Potter!”, gli ordinò quella sera nel suo ufficio. “Se vuoi sperare di proteggere la tua mente devi sforzarti!”

“Ma io ci sto provando!”, esclamò lui nervoso.

Lui e Severus non si erano mai amati, per questo si dimostrava così restio anche adesso che stava, seppur su ordine di Silente, di aiutarlo.

“Forse non abbastanza!”, lo rimproverò. “Prova a difenderti!”

Harry non ebbe neanche il tempo di capire cosa stesse succedendo, che si ritrovò davanti ad un potente lampo di luce, certo che Severus lo avesse ora attaccato per spronarlo. Si sentiva così esposto, la sua mente era ora come un libro aperto, così come i suoi ricordi.

Infatti, qualche secondo dopo, l’insegnante retrasse il braccio con un’espressione schifata,

“Ti prego Potter, risparmiami certi scenari disgustosi”, gli disse.

Harry allora corrugò la fronte, concentrandosi, malgrado il nervosismo. Poco dopo riuscì a contraccambiare l’attacco di poco prima e, questa volta, ad essere esposti erano i ricordi di Piton, di cui riuscì a vedere qualche frammento fugace, ricordi sbiaditi dove riconobbe anche le immagini, solo più giovani, dei suoi genitori.

“Basta!”, sentì esclamare da Severus. Il suo tono adesso sembrava ancora più adirato di prima, se possibile. “Basta. Non sei qui per questo. Ma è una perdita tempo, te lo dico io, sei come tuo padre!”

“Mio padre era un grand’uomo!”, ribatté lui.

“Tuo padre era un maiale! E tu… tu sei proprio come lui!”

Il ragazzo aprì le labbra per rispondere, ma in realtà non riuscì a spiaccicare una parola. Non sapeva quale fosse il problema, sapeva soltanto che continuando per quella strada non avrebbe concluso niente.

Nel frattempo, Draco era proprio curioso di sapere come le lezioni stessero andando. Anche perché, a dir la verità, non aveva mai amato stare da solo con gli amici del suo ragazzo, specie con quella Luna, che gli parlava di cose strane e lo guardava in modo altrettanto strano. Per sua fortuna, Harry li raggiunse che era quasi giunta l’ora di andare a dormire.

“Hey”, lo chiamò il biondo – com’è andata?”

“Tu che dici? “, sbottò. “Non credo che Piton vorrà più darmi lezioni. Non riusciamo neanche ad andare d’accordo”

“Di solito io non sono tipo da fare la predica ma… lo sai che questa cosa potrebbe esserti utile”

“Non preoccuparti, imparerò da solo. Nel frattempo comunque ho molte cose a cui pensare… per questo volevo chiederti di aiutarmi con l’ES, come mio vice intendo!”

“Ma aspetta, volevo essere il vice!” , esclamò Ron contrariato.

“Mi costa dirlo, ma Weasley ha ragione, e poi nessuno mi prenderebbe sul serio, sono un Serpeverde, io teoricamente faccio parte dei nemici”

La scelta giusta. (DRARRY)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora