Capitolo 9. Legami speciali

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Spazio autore: ecco a voi il capitolo, spero vi piaccia. Alla prossima!







Il buio davanti a sé. Per l’ennesima volta, Harry si era ritrovato sveglio nel cuore della notte, la fronte imperlata di sudore e la cicatrice che bruciava come non mai. Continuava ad avere incubi, visioni, non avrebbe saputo come interpretarli, visto quanto parevano reali.
Stanco e afflitto si lasciò cadere con la testa sul cuscino. Aveva sperato di poter trovare un po’ di pace almeno la notte, ma, a quanto pare, aveva sperato troppo.
Si rigirò da un lato, nella speranza di riprendere sonno, ma, adesso che si trovava sveglio, il suo cervello aveva preso a camminare con i pensieri, forti e rumorosi nella sua testa, che gli impedivano di risposare, malgrado tenesse gli occhi chiusi.
In effetti, da quando Cedric era morto e aveva avuto la spiacevole esperienza di essere quasi ucciso da Voldemort, ad Harry capitava spesso di avere quei sogni o visioni o come si chiamavano. Si portò una mano sulla cicatrice bruciante, nella speranza che il fastidio si calmasse. Trovò il sonno solo un’ora dopo, quando la stanchezza vinse sui pensieri.
L’indomani, Harry si svegliò di umore pessimo, ancor peggio delle altre volte, chiedendosi come avrebbe fatto ad affrontare la giornata. Con loro quella mattina c’erano anche Ginny, Neville e la nuova migliore amica della rossa, Luna.
Aveva avuto modo di vedere come quest’ultima fosse un tipo decisamente particolare, infatti Hermione non nutriva troppo simpatia per lei, ma il ragazzo la trovava molto sveglia.
“Stai male, Harry?”, domandò la bionda in tono tranquillo.
“Ho solo dormito un po’… male”, borbottò.
“Capisco”, rispose lei alzando lo sguardo e facendosi comparire sul viso l’accenno di un sorriso. “Oh, guarda, lì c’è il tuo amato”
Harry seguì la sua indicazione, Draco era comparso in Sala Grande e aveva incrociato il suo sguardo, facendolo arrossire.
“Non devi sentirti in imbarazzo”, rispose candidamente la ragazza. “L’amore è una cosa bella”
“Sì, peccato che non tutti sembrano capirlo. E perché siamo due ragazzi”
“E allora? L'amore sempre tale, non lo pensi anche tu, Harry?”
Quest’ultimo avrebbe tanto voluto che anche gli altri avessero la stessa capacità di Luna di vedere oltre le apparenze.
“Sì, e sono contento che almeno tu la pensi così, mi fa sentire meno solo”
A quel punto Luna aveva allungato una mano poggiandola sulla sua spalla.
“Io vedo un grande sentimento tra di voi, un sentimento da cui può nascere anche una grande forza”
“Eh?”, domandò lui. “In che senso?”
Ma prontamente la ragazza si tirò indietro, sorridendo.
“Non lo so in che senso, sta a te scoprirlo”
Il corvino alzò gli occhi al cielo, doveva probabilmente aspettarsi quella risposta da parte della ragazza.
Poco dopo si alzò per raggiungere Draco, avvicinandosi timidamente a lui.
“Ciao”, salutò. Istintivamente gli venne voglia  avvicinarsi per baciarlo sulle labbra, ma si era trattenuto, e la cosa aveva stranito Draco.
“Beh? Puoi baciarmi, non ci nascondiamo da un pezzo”
“Lo so, lo so”, disse portandosi una mano sulla testa. “E’ che… ho paura di crearti problemi”
“Ma smettila. Più problemi di così è impossibile. Sei stanco, si vede. Ancora quegli incubi?”
“E’ tutto lo stress accumulato in questi giorni”
“Oh beh”, il biondo si avvicinò sensualmente a lui. “Forse potrei aiutarti a gestire lo stress”
Il calore della sua voce e del suo breve tocco, causarono un mix letale che fecero sentire Harry strano,  eccitato oltre misura, come se ogni centimetro del suo corpo fosse sollecitato. Questo Draco pote sentirlo sotto la sua pelle, avvertendo come una sorta di formicolio.
“Wow, la tua circolazione deve funzionare proprio bene”, sorrise l’altro. “Avanti, ci vediamo dopo!”
Harry annuì senza parlare. La cosa stava iniziando ad avere senso. Luna gli aveva messo la pulce nell’orecchio: qualcosa di grande potevano nascere dal loro sentimento, e se quel qualcosa di grande fosse stata una magia potente quanto difficile da gestire? Gli venne ciò in mente pensando a quando Draco si era arrabbiato o alla sua eccitazione: in entrambi casi era successo qualcosa.
E ciò lo impauriva, in un certo senso. Non aveva mai sentito parlare di nulla del genere, non sapeva neanche se la sua supposizione fosse giusta. Poi gli venne in mente che, probabilmente, l’unica persona che poteva aiutarla era la stessa che, mesi prima, lo aveva compreso ed aiutato: il preside.
Così si decise. Prima che iniziassero le lezioni, Harry andò nel suo ufficio. Una volta dentro trovò Fanny la fenice appollaiata e Silente che, con i suoi occhi gentili, lo guardava.
“Salve, signor Potter. Prego, vanga avanti. Ebbene, cos’era questa cosa importante di cui voleva parlarmi?”
Harry si fece avanti, sembravano nervoso e imbarazzato, e si sedette davanti all’uomo.
“Stai bene ragazzo? Non mi sembri in forma”, disse Silente.
“Sto… sto bene. Sono venuto qui per parlare di una cosa che è successa e che non so spiegarmi”
“Per caso, e mi permetto di azzardare, c’entra anche il signor Malfoy?”
“Sì, è così”, sospirò.  “E’… possibile che quando provo un emozione molto forte nei suoi confronti, la mia magia ne risenta?”
A quel punto Silente lo guardò, apprendo improvvisamente più interessato.
“Ne risenta? Spiegati meglio”
L’uomo aveva abbassato il tono di voce, come se avesse avuto paura che qualcuno potesse udirlo, cosa assurda, visto che erano solo loro lì dentro. Per Harry fu naturale rispondere con lo stesso tono.
“Ieri in classe, per esempio, Draco ha tentato di difendermi, e quando si è alzato e  ha battuto le mani contro il tavolo, il vetro di una finestra è esplosa, come se la sua magia fosse andata un attimo fuori controllo. Ma questo è assurdo, non è vero?”
“Non poi così tanto come può sembrare. In realtà alle volte può succedere che quando un sentimento forte lega due persone, quest'ultima possa influire sulla magia, permettendoci di fare cose straordinarie. E’ un tipo di magia raro ma anche incredibilmente potente Harry, oltre che impegnativo da gestire”
Probabilmente non era quello che Harry credeva di sentirsi dire. Un grande potere? Lui aveva già abbastanza responsabilità.
“Non capisco. Prima non era mai successo”
“Ma i sentimenti crescono giorno dopo giorno, così come questo potere, che è nato flebile e che va rafforzandosi sempre di più. E sarà sempre peggio. Ma non devi preoccuparti. Una magia che viene da un amore puro è un tipo di magia bianca, puro a sua volta. Tu e Draco dovete soltanto imparare a controllarlo, e vedrete che tutto sarà facile. Suvvia, non fare quella faccia. Un grande dono vi è stato fatto”
Harry effettivamente sembrava un po’ stralunato e confuso. Come avrebbe potuto  controllare un potere che dipendeva niente di meno che dal suo amore per Draco? La trovava una cosa poetica quanto strana.
“Oh, capisco sì… più o meno… professor Silente, ma lei come può sapere tutte queste cose?”
Quella poteva sembrare una domanda sciocca, dopotutto Silente era uno dei più grandi maghi di tutti i tempi, era ovvio che conoscesse molte cose. Harry però era stato portato a credere che fosse a conoscenza di ciò per un motivo ben diverso da quello che si poteva immaginare.
Le labbra dell’uomo si curvarono in un amaro sorriso.
“Sono stato giovane anche io, Harry, certe cose le so. Tuttavia non ha questa importanza. Vai tranquillo, e ricorda che un potere nato da un sentimento tanto grande non potrà che fortificarvi”
Harry a quel punto capì che era giunto il momento di congedarsi. Doveva assolutamente raccontare a Draco quanto successo.
Dopo le lezioni, prima che il biondo potesse scomparire in mezzo alla folla in corridoio, lo tirò per un braccio, trascinandolo con sé nel proprio dormitorio.
“Hey, ma che fai?!”, fece l’altro contrariato.
“Scusa”, sussurrò. “Ma dobbiamo parlare. So cosa è successo l’altro giorno”
“Ancora con quella storia? Ma sei proprio ossessionato!”
“E’ una cosa che è successa anche a me! Per motivi diversi, ma è comunque successa”, spiegò. “Ne ho parlato con Silente. Ha detto che alle volte può succedere che da un grande e puro sentimento nasca della magia...diversa dalla solita...”
Draco strabuzzò gli occhi.
“Cioè, mi stai dicendo che il nostro sentimento ha fatto sì che nascesse un tipo di magia.. così, dal nulla? Senza bacchette né incantesimi particolari, niente? Sembra una cosa tratta dai libri delle favole”
“Mi sa che non è così. Però avrebbe senso. Adesso vorrei mettermi alla prova. La rabbia, la felicità e la disperazione, il senso di protezione l’uno verso l’altro, scatenano la nostra magia. Voglio provare”
“Okay”, il biondo indietreggiò. “Ma io sono abbastanza tranquillo”
Solo dopo si accorse dello sguardo strano, languido, di Harry.
“Ma anche l’eccitazione può scatenare qualcosa. Se dipende da quello che proviamo, cosa può esserci di meglio del momento in cui più di tutti ci amiamo?”
Senza aggiungere una parola si avvicinò, poggiò le labbra sulle sue e, portandogli una mano sul petto, gli diede una spinta, lasciandolo cadere sul letto.
Draco rimase un attimo sorpreso, ma ben volentieri ricambiò il bacio, afferrando il corvino per la vita, il quale, intanto, si era seduto sopra di lui, bloccandolo.
Preso dalla foga e dalla voglia di saperne di più, afferrò le sue mani, portandogliele sopra la testa. Non troppo spesso la sua audacia veniva fuori, ma in quel momento non riusciva a fermarsi.
E la cosa a Draco fece piacere, tant'è che lo lasciò fare. Chiuse gli occhi, sentendo le sua labbra poggiarsi sul proprio collo con voglia e baciarlo, succhiarlo, lasciargli il segno.
Harry gli tolse il mantello, e giù veloce a tentare di togliergli anche la divisa con le dita tremanti, mentre l’eccitazione cresceva in entrambi sempre di più, attimo dopo attimo.
Poi, con una mano, afferrò i suoi capelli sottili, stringendoli, mentre con i denti andava a marchiarlo.
“Hey”, sussurrò l’altro divertito. “Va piano, non scappo mica...”
Harry sorrise sulla sua pelle, tornando a baciarlo, e liberandolo della parte superiore della divisa. Fu a quel punto che Draco, con un braccio, lo atterrò, vendicandosi per il trattamento di poco prima e mordendogli con violenza il labbro superiore. Dopodiché iniziò a spogliarlo con fretta, essere preso con la violenza di poco prima lo aveva fatto eccitare oltre modo. Harry lo osservò con gli occhi lucidi e, a quel punto, Draco, mentre con una mano cercava di togliersi i pantaloni, con l’altra gli sfilò gli occhiali.
“Hey”, disse l’altro. “Così non vedo niente”
“Non ti serve vedere. E poi così posso guardare meglio  i tuoi occhi”, rispose sensuale, finendo di spogliarsi e sovrastandolo. A quel punto iniziò a strusciarsi su di lui. I loro corpi caldi sembravano due pile elettriche impazzite. Sia Draco che Harry poterono sentire nuovamente la magia di luce bianca scorrere nelle loro vene, sotto la loro pelle, arrivando alle falangi e facendole fremere. Harry strinse la schiena di Draco, sentendo le dita formicolare, tuttavia il biondo non osò muoversi. Con la lingua catturò la sua, impedendogli di parlare, quasi respirare. Ad occhi semichiusi si stimolavano lentamente, mentre le loro erezioni, già al massimo della virilità, si strusciavano desiderose.
Qualcosa effettivamente stavano sentendo, ma nessuno dei due aveva abbastanza fiato anche solo per provare a riflettere.
“Sei più caldo del solito”, costatò Draco poggiando la fronte sulla sua.
Effettivamente il corpo di Harry era caldo, uno o due gradi in più rispetto al normale.
“E il tuo sangue scorre più veloce”, sussurrò lui. Poteva sentire sotto la sua pelle il sangue scorrere, il suo cuore pulsare, ogni sensazione era amplificata, il piacere più intenso.
“Prendimi, adesso”, ansimò il corvino quasi con esasperazione, aggrappandosi alle sue spalle.
Draco non se lo sarebbe fatto ripetere due volte: lo afferrò nuovamente per la vita e, pronto per com’era, scivolò in lui con un ansimo. A quel punto l’unione fu completa, ed Harry, con la testa affondata sul cuscino, la vista un po’ offuscata, ma dopotutto non era un problema, iniziò a gemere senza alcun contegno, dimenticandosi che qualcuno avrebbe potuto udirli, si sentiva come in una bolla di vetro.
Ogni respiro di Draco sulla sua pelle e sul suo viso aveva una consistenza, un significato diverso. Un alito di vita. Draco, dal canto suo, si reggeva sulle braccia, e per quanto fosse sempre stato abbastanza esile, in quel momento si sentì stranamente forte come non mai. Si erano sempre estraniati dal resto del mondo nei momenti di intimità, ma mai come quella volta. Harry ebbe la sensazione che il letto tremasse: era davvero così o era forse a causa deòla magia che veniva fuori?
Poi poté avvertire la luce data dalle candele divenire flebile, poi di nuovo più forte, tutto questo a ripetizione.
Fu obbligato a sollevarsi un po’ e a stingere con le mani il materasso. Ebbe l’impressione che dalle sue mani stesse uscendo del fuoco.
Più il suo corpo si irrigidiva, più sentiva il bisogno di esplodere, in tutti i sensi.
Uniti per com’erano, forse anche la loro magia si sarebbe potuta unire?
“Draco… Draco”, gemette. “Non so cosa mi succede… ah… io”
“Sssh… sssh”, gli portò una mano sulla bocca . “Taci. Non resisto più, giuro”
Senza neanche accorgersene avevano preso a fare l’amore in maniera così passionale e intensa che il letto sotto di loro aveva preso a oscillare con energia. Nessuno dei due aveva pensato a cosa sarebbe potuto accadere quando avrebbero raggiunto l’orgasmo.
“Ah… sì”, Harry si irrigidì all’improvviso, e Draco, con la testa affondata sul suo petto, si lasciò andare. A quel punto tutta la stanza fu illuminata da una luace giallo-arancio, dato dalle candele, le cui fiamme erano state alimentate. E, poco dopo, la tenda del letto al baldacchino, cadde.
Harry, con gli occhi spalancati, rimase per qualche attimo interdetto, tentando di riprendersi dal potente orgasmo. Accanto a lui, Draco con ancora il fiato corto, si spostò piano. Rimasero in silenzio pochi secondi, per poi guardarsi e scoppiare a ridere.
“Accidenti!”, Draco scostò le tende. “Non posso crederci, avevi ragione tu! Dipende davvero da noi!”
“Te l’avevo detto! E se funziona adesso che è instabile, pensa quando riusciremo a controllarlo. Chissà cosa potremmo fare”
“A me la cosa però fa un po’ paura”
“In realtà anche a me?”, confidò. “Ma non dobbiamo averne. E’ successo perché ci amiamo”
“Va bene, ma non ripeterlo. Umh.. ci pensi tu a sistemare qui?”
“Ci proverò. Forse adesso dovremmo andare in Sala Grande prima che ci diano per dispersi”
Stanchi, ma decisamente appagati, i due si vestirono velocemente, per poi raggiungere i loro compagni. Fortunatamente la cena non era ancora iniziata. Draco andò al tavolo dei Serpeverde, malgrado non avesse oramai alcun amico all’interno della sua casa. Ad Harry dispiacque, sicuramente con lui e gli altri si sarebbe trovato meglio.
Si sbrigò a raggiungere Hermione, Neville, Ron e i fratelli e la sorella di quest’ultimo.
“Oh, guarda chi si vede” rise Fred. “Che succede, Harry? Hai avuto qualche contrattempo?”
“Io direi un contrattempo piccante a giudicare dalla sua faccia”, scherzò George.
“Andiamo ragazzi, non prendetelo in giro”, lo difese Hermione. Il corvino non badò neanche troppo alle parole dei gemelli. Stava morendo di fame, ma  proprio quando si stava accingendo ad addentare il suo arrosto, ecco che vide arrivare una civetta che lasciò cadere sul suo piatto una lettera.
“Chi è che ti scrive?”, domandò Ron.
“E’ Sirius” , rispose lui contento.
Dopodiché aprì la busta, leggendo la breve lettera:
Caro Harry,
spero che i tuoi primi giorni di scuola siano stati piacevoli, anche se immagino non sia facile con tutto quello che è successo. Quello che ti posso dire è: cerca di essere forte e vedrai che ne verrai fuori. Tra l’altro, volevo chiederti, come va con Malfoy? Lo sai, non m sta particolarmente simpatico, ma ti dico questo più che altro perché sono preoccupato per la sua famiglia. Non accetterà tanto facilmente che il loro unico rampollo si sia ribellato alle regole. Io lo so, i reietti non hanno mai vita facile. Non dubito di quello che prova per te, ma voglio tu ti faccia una domanda, secondo te Draco avrà il coraggio di costruire qualcosa di così profondo con te?
Ti prego di pensarci a fondo, io voglio solo il tuo bene!
Con affetto, Felpato

Harry alzò lo sguardo. Non era esattamente un quesito piacevole da farsi dopo aver fatto l’amore, ma dopotutto Sirius agiva in quel modo per il suo bene. Forse, però, era un po’ troppo pessimista. Draco era già scappato una volta, cosa avrebbe potuto fare la sua famiglia? Costringendolo a stare lontano da lui?
Sicuramente il biondo non lo avrebbe permesso, o almeno sperava.
Non poteva avere dubbi! Il loro sentimento era forte, aveva avuto l’occasione di vederlo proprio poco prima!
Anche se, da un lato, non poteva credere che non gli pesasse il fatto di essere così lontano dal luogo e dalle persone con cui era cresciuto.
Così spazzolò quello che aveva nel piatto, e dopo cena inseguì un assonnato Draco lungo il corridoio.
“Ah!”, esclamò l’altro. “Harry, smettila di farmi spaventare!”
“Scusa, mi dispiace! Ma ho un importante domanda per te. Tu cosa faresti se la tua famiglia ti costringesse a stare lontano da me?”
“Eh? Ma che domanda è?”
“Una domanda semplice. Allora, cosa faresti?”
“Ovviamente mi opporrei”
“Sì, ma sei certo di questo? Io ti conosco, tu hai ricevuto un educazione ferrea e ideali ben precisi. E ho paura che tu possa cambia idea”
“Senti Harry, so bene di non piacere alla maggior parte dei tuoi amici, e hanno ragione. Io non sono esattamente una bella persona e tante cose si dicono sulla mia famiglia. Ma sta a te scegliere a cosa credere”
L’altro strabuzzò gli occhi. Aveva cercato di misurare bene le parole, proprio per evitare di dire la cosa sbagliata, ma a quanto pare non ci era riuscito.
“Oh no, mi dispiace. Io non volevo dire...”
“Va bene, va bene comunque”, disse sorridendogli. “Adesso forse è meglio se andiamo, non so tu, ma io sono abbastanza stanco dopo oggi”
Harry lo osservò andare via senza trovare la forza di ribattere. Draco gli aveva sorriso, come a rassicurarlo, ma, nonostante ciò ,aveva l’impressione di averlo in qualche modo offeso. E aveva quindi rovinato quella che si era dimostrata essere una bellissima giornata. Odiava trovarsi dalla parte del torto, ma tutto quello che poteva fare adesso era cercare di rimediare, in qualche modo...

La scelta giusta. (DRARRY)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora