Capitolo 10

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Le settimane passarono velocemente e arrivò il weekend che precedeva il ritiro a Tokyo. Rivedrò le manager della Fukurodani e i gufi. Rivedrò Kenma, e quel gattaccio insopportabile di Kuroo. So già che mi darà fastidio per una settimana intera, al massimo so di poter contare sulla protezione di Tanaka e Nishinoya.

Questo fine settimana non farò molto, non uscirò di casa. Starò chiusa in appartamento a finire di sistemare le ultime cose. La scuola è impegnativa quindi ho ancora qualche scatolone da vuotare. Il problema è che sono i miei scatoloni con palloni, foto, divisa, riviste e tutte le cose che riguardavano la me stessa che giocava a pallavolo in Italia. Spero di stare bene.

Oltre a Kageyama, non ho ancora detto a nessuno del mio passato. Prima o poi ne parlerò, non so quando però...

È ora di pranzo. Mi preparo della pasta con del ragù che ho comprato al conbini. Non è italiano, è giapponese e mi spaventa, ma devo adattarmi.

*Dopo 15 minuti*

Ok è ora di mangiare, la pasta è pronta, assaggiamo...

BLEAH è pessimo! Neanche un bambino di due anni potrebbe preparare un ragù tanto pessimo. Aiuto. Ho troppa fame e i miei ideali mi dicono che il cibo non si spreca e non si butta quindi mangio tutto e per oggi andrà così.

È ora di mettere un po' in ordine.

Vado in camera mia. La maggior parte degli scatoloni ancora da svuotare si trovano qui. La mia stanza è il luogo dove passo più tempo e ho bisogno che sia in ordine.

Inizio con gli scatolini più semplici da svuotare, quelli dei vestiti, poi quelli con i libri, quelli con il computer e con tutto quello che utilizzo solitamente durante la giornata.

Il computer per me è indispensabile. Scrivo tantissimo a computer. Scrivo storie d'amore, storie di fantasia e anche una mini autobiografia e un diario personale che ho nascosto in una cartella per evitare che chiunque possa trovarlo. Scrivo tutto in quel diario. Se non posso farlo a computer, lo faccio dal telefono durante la giornata e poi il giorno dopo lo copio. Ho scritto di tutto in quel diario. Anche della pallavolo, della mia famiglia e di tutti i pesciolini morti che ho avuto da bimba.

È ora di svuotare l'ultimo scatolone, oggi mi sono data abbastanza da fare e non penso di essere pronta ad affrontare il contenuto proprio oggi. Lo farò domani. Tanto non ho programmi per la domenica, non li ho mai avuti. È sempre stato il giorno in cui non avevo nulla da fare se non quando avevo delle partite. In Italia andavo a scuola anche il sabato così per riposarmi avevo solo un giorno in tutta la settimana. Qui invece il sabato sto a casa così ho due giorni da dedicare a me stessa.

Mentre stavo seduta sul pavimento a sistemare in ordine alfabetico gli ultimi libri sul fondo della libreria che era ormai quasi piena completamente, amo molto anche leggere, oltre che scrivere, mi arrivò un messaggio.

È Hinata

Hinata: "hey y/n, ti va di uscire stasera? Andiamo a mangiare fuori? Non è un appuntamento, ma è ora che tu conosca altri posti qui oltre alla scuola, il tuo appartamento e quel conbini vicino a casa tua"

y/m: "ciao Hinata, va bene. Dammi il tempo di sistemarmi un attimo e ti aspetto fuori casa mia così non rischio di perdermi e andiamo insieme. Intanto ti mando la posizione"

Hinata: "perfetto! Allora ci vediamo tra 30 minuti davanti a casa tua. A dopo!"

A quanto pare ho trovato qualcosa da fare anche stasera. Appena tornerò a casa mi metterò a scrivere al computer.

Mi feci una doccia, mi truccai, sistemai i capelli e mi vestii. Mi misi un paio di jeans neri, delle vans e una felpa larga arancione.

Uscendo di casa vidi Hinata.

Hinata: "ti sei vestita con i colori della scuola? Haha. Vuoi far sapere chi sei anche quando esci per caso?" disse Hinata ridendo.

Non mi ero nemmeno accorta di questa cosa che mi fece notare Hinata, effettivamente è abbastanza comica questa coincidenza.

y/n: "haha non me ne ero nemmeno accorta. Forza andiamo, dove mi vuoi portare signorino?"

Hinata: "una bella pizzeria. Sei italiana e ti porto nel miglior ristorante italiano della zona"

Ho già paura.

Risposi con un semplice sorriso al mio amico.

Mentre camminiamo per le strade nessuno si potrebbe mai chiedere se stiamo insieme. Io e Hinata siamo completamente diversi, quindi non potremmo mai essere fratelli, ma nemmeno fidanzati. Si vede subito da come parliamo e scherziamo che siamo grandi amici.

Arrivati alla pizzeria ordinai una semplice margherita per vedere se la pizza più classica potesse assomigliare alla pizza italiana. Scoprii molto poco dopo che era una cosa completamente diversa.

A Hinata piaceva molto, si vede che non ha mai provato una vera pizza. Nonostante questo finimmo la cena e Hinata mi riaccompagnò a casa e ci salutammo.

Hinata: "ci vediamo lunedì davanti scuola allora, y/n"

y/n: "certo. Buonanotte Hinata"

Hinata: "notte"

Ci abbracciamo e entrai in casa.

Scrivo per una quindicina di minuti al computer e poi vado a dormire, svuotare scatoloni è stato stancante, e domani dovrò continuare quindi mi sveglierò presto per togliermi subito il pensiero così il pomeriggio sistemerò le ultime cose per il ritiro.

Sono le 23:30. È ora di andare a letto...


Spazio autrice...

Oya oya oya...nel prossimo capitolo scenderanno un po' di lacrimucce alla protagonista. Penso che dopo il prossimo capitolo ci sarà quello dove partiremo per il ritiro. Yeee.

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