10.

534 23 1
                                    

Poco dopo Jungkook tornò dal mondo dei sogni e ti chiese:
"Quando hai intenzione di iniziare a prendere lezioni da un affascinante maestro come me?" disse vantandosi
"Beh se si tratta di te anche subito"
"Perfetto"
"Ma Kook, ero ironica" rispondesti impanicata
"Io non lo sono, sai che non abbiamo molto tempo per via del troppo lavoro di entrambi, quindi prima iniziamo meglio è...presto dovrai anche approcciarti al mondo del kpop, non potrai cantare per sempre solo in inglese" disse "e smettila di chiamarmi Kook, come ti ho detto ieri, diventerò molto cattivo con te se non la smetti subito"
"Ma a me piace chiamarti Kook...o Kookie..."
"Y/n..."
"Uff, odio quando fai così..." rispondesti, alzandoti e tornando in cucina dagli altri. Ti sedesti e Tae ti fece una domanda a bassa voce che non ti saresti mai aspettata
"Ti piace Jungkook vero?"
"C-cosa? A-a m-me? Ma f-figurati..."
"Y/n si vede a cento metri di distanza" ti rispose "il mio consiglio è quello di dimostrarglielo, a mio parere sembra interessato anche lui, fidati di me...potresti perdere un'occasione"
Non rispondesti, ma lasciasti che gli occhi parlassero da soli. Jungkook ti piaceva davvero molto e prima o poi lo avrebbe capito, anche se ad essere sincere, dopo la scenata di ieri ne dovrebbe essere già venuto a conoscenza. Se Tae aveva ragione, ti saresti davvero potuta trovare bene con lui.
Jungkook interrompette i tuoi pensieri, come sempre
"Ragazzi, chi di voi mi da una mano con i piatti?"
Tutti quanti si alzarono di botto e si smolecolarono in due secondi, lasciandoti da sola in cucina con Kook
"Agh, ti aiuterò io" rispondesti arrabbiata
"Guarda che se non vuoi, posso farlo io"
"Nah, voglio aiutarti...devo ripagarti in qualche modo" dicesti
"Potresti ripagarmi anche in altri modi eh"
"Cosa?" dicesti allibita
"Beh ad esempio-" non fini la frase, prese della schiuma e te la spalmò sul naso e sulle guance "divertendoti con me"
"Davvero divertente...bella mossa Kook, bella mossa"
"Y/n..."
"Mhh?"
"Ti avevo avvertita..." posò la spugna, si asciugò le mani, ti prese per i fianchi e ti sbattè con violenza vicino al tavolo "te lo avevo detto, se avresti pronunciato di nuovo quel nome, sarei diventato cattivo"
"L'idea non mi dispiace per nulla" ribattesti tu
"Vuoi provocarmi?"
"Chissà"
"Vedrai" disse "ma ora, laviamo i piatti"
Cavolo, rimanesti senza fiato. Era così eccitante eppure era riuscito a riportarti con i piedi a terra con una semplice frase...sapeva davvero come comportarsi con te e come tenerti a bada, ormai eri sua.

When I'm with you, I'm in utopiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora