Capitolo 5

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La sua mano la toccava. La accarezzava. Sfiorava il suo collo con le dita adornate da anelli. Mentre le sue labbra carnose assaporavano quelle della ragazza mora. La ragazza sussultava ogni volta che il riccio aumentava la passione del bacio e da sott'acqua la prendeva per i  fianchi in modo da avvicinarli ai suoi. I movimenti diventavano sempre più animati e l'acqua della piscina era altro che placata. La ragazza spostò le mani sulla schiena del riccio e scese con le labbra sul collo. Il riccio gemette per qualche secondo e poi aprí gli occhi. Si leccò le labbra. E spostò il suo sguardo su di me. Mentre la ragazza gli provocava piacere,lui mi parlava con gli occhi. Avevo la gola serrata e non riuscivo a muovermi. I miei occhi erano come incollati sulla figura misteriosa del riccio. Aveva quella bellezza che raramente riesci a incontrare. Non è una di quelle bellezze che sta sopra le copertine dei giornali o delle passerelle,sulla televisione. Era una bellezza improvvisa. Che cattura subito lo sguardo. Lo sguardo che ti fa capire che c'è qualcosa oltre all'apparenza. Io fissavo lui. E lui fissava me e dalla sua bocca uscivano respiri rumorosi che si mescolavano insieme a quelli della mora. Ma nonostante quello,lui prestava la sua attenzione su di me e mi svuotava l'anima.

I miei occhi si aprono di scatto. Mi alzo dal letto con la testa che gira per colpa della sbornia che è solo iniziata adesso.

"Merda." sussurro provando dolore alle tempie. Non posso ritornare a dormire dopo quello che ho appena sognato.

Eppure,quelle immagini sembravano così vere.

Dopo aver camminato avanti e in dietro per un paio di minuti,decido di scendere al piano di sotto per prendere un bicchiere d'acqua.

Sono le 4 del mattino e la cosa non mi sorprende nemmeno. Succede sempre quando mi faccio. La mia mente si riempie di troppi pensieri e il sonno diventa impossibile. Le volte che mi è successo sono così numerose che ormai ci ho fatto l'abitudine.

La vera domanda è: perché ho fatto un sogno su una persona che non incontrerò mai più?

Mentre entro nella cucina,con grande sorpresa,vedo Jaden seduto sulla sedia. La sua testa è abbassata sul tavolo e sulla faccia porta i suoi classici occhiali da studio. Il computer è in standby e fogli pieni di appunti sono sparsi dappertutto.

Jaden non è mai stato quel tipo di persona a cui piace la scuola,ma passa le giornate tra i libri per distrarsi dai suoi problemi. Almeno,questa è l'impressione che mi da.

Prendo un bicchiere dalla mensola e apro il rubinetto per versarci l'acqua.

Jaden alza la testa e si toglie gli occhiali per stropicciarsi gli occhi. Chiudo il rubinetto.

"Dove sei stata?"chiede spegnendo il computer.

"Io e una mia amica abbiamo passato del tempo assieme a casa sua"cerco tra i medicinali qualcosa che possa aiutarmi con il mal di testa.

"E avete bevuto?"mi squadra notando le mie pessime condizioni.

"Non sono affari tuoi"fingo un sorriso.

Sicuramente si sarebbe messo a farmi una predica galattica. Non che lui fosse un santo. Li mancano solo degli amici con cui sballarsi.

Lui alza le sopracciglia e mi rivolge uno dei suoi soliti sguardi da signoriosotutto. Che fastidio.

"Non ho bevuto,smettila." dico la verità.

Infondo avrò bevuto solo qualche shot e inghiottito una pastiglia. Ma le pastiglie non sono alcol.  Jaden non lo avrebbe mai capito. Nessuno lo farebbe.

"Dove diavolo è il tylenol ?"sbuffo.

"Credo che papà si è preso tutte le confezioni quando è partito"mi informa Jaden.

Fanculo.

Faccio un profondo respiro e mi convinco che passerà tutto. Tra poco sorgerà il sole e io potrò ricominciare di nuovo. Anzi,provare a ricominciare.

drunk face | vinnie hackerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora