TRE GIORNI DOPO...
Niccolò e Meredith si tengono per mano, affacciati al ponte della nave. Entrambi hanno gli occhi fissi sul mare e sulla terra che vedono all'orizzonte. Mancano solo trenta minuti e la nave finalmente avrebbe attaccato al porto. Non sono gli unici sul ponte, ci sono molti bambini che scorrazzano e tante altre coppie che si abbracciano e guardano con gioia quella terra che per molti rappresenta l'inizio di una nuova vita.
Ed è così anche per Niccolò e Meredith. Hanno le dita intrecciate e i cuori che battono forte. Si guardano e Niccolò si allunga per lasciarle un bacio sul naso. Va pazzo per il nasino all'insù di Meredith.
I loro sorrisi sanno di libertà. Finalmente Niccolò è ufficialmente libero e può godersi l'aria fresca che sbatte delicatamente sul suo volto abbronzato ed anche la sensazione della mano di quella ragazza che non lascerà più.
I tre giorni precedenti, infatti, Meredith era riuscita a recuperare il registratore dalla camera dell'omicida. E lo aveva fatto in modo inaspettato. Oltre ad avere avuto l'appoggio di Adriano, anche le due guardie che dovevano sorvegliare Niccolò si erano offerte di aiutarla perché avevano sentito il signor Baskerville parole degli omicidi e quindi avevano tutta l'intenzione di aiutare la ragazza ad incastrarlo.
Meredith era grata del loro aiuto e non aveva fatto troppi sforzi per recuperare il registratore. Una volta avuto fra le mani era corsa dal detective Geronimo, entrando nell'ufficio senza bussare e mostrando il registratore e le mutande della signora Baskerville come prova. Il detective aveva dovuto crederle per forza perché nel registratore era presente tutta la confessione, non solo dell'omicidio, ma anche della violenza che il signor Baskerville aveva perpetrato ai danni di Meredith.
La ragazza era scoppiata a piangere quando - dopo aver atteso ben due ore e mezza che il detective Geronimo e il capitano della nave si consultassero - suo padre era uscito dalla stanza per comunicarle che Niccolò era stato scagionato e che era ufficialmente libero. Tanta era la contentezza di Meredith che aveva addirittura abbracciato suo padre, cosa che non faceva da tempo immemore. Suo padre l'aveva accolta tra le sue braccia, accarezzandole la schiena. Ovviamente quell'abbraccio non ricuciva anni di ferite a causa dell'assenza dell'uomo, ma poteva rappresentare una piccola porta aperta per entrambi se mai avessero voluto ricucire i rapporti, nonostante sia Meredith che il padre avrebbero condotto vite diverse.
Meredith allora era corsa da Niccolò e una volta entrata in stanza lo aveva trovato di spalle, intento ad infilarsi le scarpe e gli era piombata addosso, gridando "Ce l'ho fatta amore mio! Ce l'ho fatta! Sei libero!" - facendo cadere entrambi sul letto.
Niccolò era rimasto spiazzato sul momento, ma vedendo il sorriso di Meredith, "Mi stai dicendo che-" - ma era troppo scosso per finire la frase e poi non avrebbe nemmeno potuto perché la ragazza, dopo aver annuito con vigore, aveva preso d'assalto le sue labbra, baciandolo con passione e trasmettendogli tutta la sua contentezza.
Il signor Baskerville e la madre erano stati incastrati, così come il signor Remor. La donna che si fingeva la terza ex moglie del signor Remor era stata accusata inizialmente di complicità nel crimine, ma poi lei stessa aveva mostrato delle lettere in cui veniva minacciata di morte se non avesse fatto ciò che le era stato detto e così era stata subito scagionata. Si era anche scusata con Meredith per averle mentito, ma non dipendeva da lei: avrebbero ucciso suo figlio se non avessero obedito. Meredith l'aveva perdonata in un batter d'occhio, coinvolgendola in un abbraccio tanto caloroso che la donna si era allontanata in lacrime dopo essere scoppiata a scoppiata a piangere sulla spalla di Meredith.
Tutti e tre gli accusati erano passati davanti a Meredith, in manette e la ragazza li aveva guardati con sprezzo. Tutti e tre gridavano che si sarebbero vendicati, ma gli avevano comminato l'ergastolo, quindi Meredith non li avrebbe rivisti mai più. Però, quando l'uomo che l'aveva quasi violentata, le era passato davanti, Meredith si era avvicinata con fare elegante, per poi sputargli in faccia come se quell'uomo fosse un essere indegno di vivere. Ed era ciò che Meredith pensava. A quel gesto il detective Geronimo era scoppiato a ridere, regalando un occhiolino alla ragazza per complimentarsi del gesto. Poi i tre accusati erano stati portati via ed una volta spariti dalla visuale di Meredith, la ragazza aveva iniziato a tremare e a lacrimare. Nonostante avesse superato quell'evento, rivedere la faccia dell'uomo che l'aveva toccata contro la sua volontà l'aveva abbattuta. Infatti era cosa nella stanza di Niccolò che non aveva potuto essere con lei in quel momento dato che doveva compilare dei moduli per il rilascio. Si erano ritrovati nella camera dove Niccolò era stato rinchiuso e avevano passato l'intera notte svegli ed abbracciati, con le mani di Niccolò che accarezzavano e cullavano Meredith, aiutandola a scacciare via la paura. A Meredith era bastato sentire il profumo della pelle del ragazzo e le labbra calde sulla sua fronte per potersi rilassare e stare bene.
Ed ora, finalmente, erano liberi di passeggiare per la nave in tranquillità, apprezzando gli ultimi momenti di viaggio. Niccolò, infatti, aveva cambiato idea grazie a Meredith. Aveva capito che doveva darsi da fare e iniziare a realizzare il suo sogno: cantare. Come gli aveva detto Don Gabriele: non ascoltare chi ti dice che è impossibile. E quella chiave che lui gli aveva regalo avrebbe aperto la porta dietro cui era racchiuso questo sogno. Voleva fare musica, parlare alla gente con le sue canzoni per aiutare e far ritornare nei suoi testi, chiunque avesse avuto problemi o difficoltà come lui. E così avrebbe anche guadagnato ciò che poi avrebbe mandato alla sia famiglia per sostentarsi. Si da il caso che Meredith, grazie alla sua posizione, conoscesse un produttore musicale con sede a San Francisco. Loro sarebbero sbarcati a Los Angeles, quindi per raggiungere San Francisco avrebbero dovuto intraprendere un altro viaggio, ma ciò non li spaventava, perché erano insieme. E se San Francisco fosse piaciuta ad entrambi, sarebbero anche andati a vivere lì. Piano piano stavano iniziando ad immaginare la loro vita insieme. Meredith aveva già terminato di scrivere il libro che avrebbe voluto pubblicare e avrebbe trovato un editore anche a San Francisco - non voleva affatto pubblicare presso l'editore che la madre le aveva proposto, voleva guadagnarsi la fama e non partire avvantaggiata, ma anzi, lavorare sodo per realizzare i suoi sogni.
Proprio la madre non aveva visto quei tre giorni, come se fosse sparita - ma sapeva che non era così perché sentiva delle sue amiche parlarne. Meredith aveva sentito un piccolo vuoto nel petto, ma ormai c'era abituata. Non si aspettava una reazione particolarmente affettiva dalla madre, ma non era nemmeno venuta a scusarsi con Meredith dopo che non le aveva creduto sul fatto delle molestie subite dal signor Baskerville.
Una coppia si posiziona accanto a Meredith e Niccolò, squadrando male il vestiario semplice di Niccolò - normali pentoloni neri ed una maglia, nulla di costoso - cosa che molti facevano. Vedere una ragazza di così bel portamento affiancata ad un ragazzo così semplice non era ben accetto da quelli del rango di Meredith, ma alla ragazza non importava per niente, anzi, si mostrava con fierezza abbracciata a Niccolò. Molti sulla nave borbottavano che Niccolò se ne stesse approfittando per risucchiarle via tutto il patrimonio, ma non sapevano che Meredith non aveva nessun soldo dato che la sua famiglia era in bancarotta e che quindi quello tra lei e Niccolò era vero amore. E poi poco importava di ciò che pensava quella gente, una volta scesa dalla nave non li avrebbe rivisti mai più!
Proprio mentre si allungava per baciare Niccolò, sotto gli occhi della coppia al loro fianco, Meredith vede con la cosa dell'occhio una figura in piedi accanto a lei. Si allontana da Niccolò e si volta. È la madre.
Si guardano impassibili per quale secondo. Meredith vede che sua madre ha il mascara leggermente colato e gli occhi rossi. Aveva pianto. Meredith sente un colpo al cuore. Non aveva mai visto sua madre con il trucco sbavato - nemmeno dopo una nottata di festa - e non la vedeva piangere da quando era morta sua mamma, la nonna di Meredith, dodici anni prima.
Tutti sul ponte sembrano essersi zittiti, come a non voler invadere quel silenzio che si era creato tra le due donne. Poi la madre di Meredith le fa cenno con la testa di seguirla e si avvia dentro la nave. Niccolò accarezza la parte bassa della schiena di Meredith, lasciandole un bacio sulla spalla e "Vai" la incita con un sorriso dolce. Meredith annuisce e segue dubbiosa sua madre.
STAI LEGGENDO
Un mare dentro//Ultimo.
Fanfiction-STORIA COMPLETATA!- TRAMA: Non era esattamente quello il lavoro dei suoi sogni, ma pur di guadagnare qualche spicciolo per mantenere la madre e i suoi fratelli, Niccolò aveva deciso di barcamenarsi in quell'avventura. La divisa era scomoda, la cami...