CAPITOLO 6

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Sulla nave non si parla che di questo: l'omicidio di Amanda Williams, ex moglie dell'imprenditore e collezionatore di uncini con cui la madre di Meredith conversava la sera precedente. Aveva cinquantasei anni e un conto in banca alle stelle, quindi chi l'ha uccisa ha sicuramente un movente economico.
"Movente economico" appunta Meredith sulla sua agenda verde. Sì, stava cercando di rivolvere il caso. Ha sempre amato i gialli e trovarsi in uno di loro le sembra emozionante, in grado di spezzare la noia quotidiana che l'accompagna da una vita. Le dispiace sinceramente per la donna morta, ma non ha visto lo stesso sguardo dispiaciuto sul volto del suo ex marito. Lo aveva incrociato la sera prima mentre rientravano tutti in stanza e non le sembrava affatto rattristato per la morte della sua ex moglie. Al contrario un leggero sorriso solcava le sue labbra mentre ascoltava la compagna parlare.
Lui e Meredith si erano scambiati un sorriso di cortesia per poi ritirarsi nelle rispettive stanze.
Meredith in seguito era riuscita a reperire informazioni sulla donna morta grazie a suo padre. Non ci parlava da molto, ma quella mattina aveva deciso di inghiottire l'orgoglio e aveva fatto colazione con lui. La maggior parte del pasto si era svolta in silenzio; nessuno dei due aveva niente da dire all'altro. O meglio, si erano talmente allontanati che ora gli sembrava di non avere nulla da dirsi quando avrebbero avuto anni ed anni da recuperare e raccontarsi. Ma a nessuno dei due sembrava importare in quel momento. Poi Meredith più lo guardava più non riconosceva l'uomo che per la prima parte della sua vita l'aveva cresciuta e tenuta in braccio. Tutte quelle rughe su quel volto sessantenne rappresentavano i più disparati momento della vita di suo padre, momenti dei quali lei non aveva fatto parte. Ma ora non le importava più. Aveva deciso anni fa di ignorare il senso di vuoto che l'attanagliava quando vedeva le sue compagne di classe che raccontavano aneddoti sui loro padri o che venivano prese da scuola dai loro papà.
Così, anche questo volta, decide di tacere il dolore e di fingere un sorriso.
Suo padre le aveva confidato che quella donna era stata trovata morta, strangolata e piena di graffi. Doveva aver combattuto per difendersi, ma non era servito perché l'omicida le aveva coperto la bocca con un panno e aveva coperto le sue grida, ecco perché nessuno l'aveva sentita urlare. La donna era stata strangolata e ripetutamente colpita con qualcosa di appuntito che le aveva provocato dei profondi tagli. I medici della nave erano convinti si trattasse di un piccolo coltellino appuntito, che avrebbe bucato la pelle della donna e poi l'avrebbe tagliata.
Dafne aveva appuntato in mente tutte quante le informazioni ed ora le stava riportando sulla sua agenda.
Quella donna era ricca, quindi l'omicida voleva rubarle il denaro, ma suo padre le aveva detto che avevano controllato la cabina e nessuno dei gioielli era stato toccato, nemmeno il denaro della donna. Nessuna richiesta di trasferimento del denaro su un altro conto, niente di niente. La cabina era intatta, ma la donna alloggiava da sola quindi non era escluso che potesse essere stato rubato qualcosa. Però, facendo l'inventario, nulla era sparito dalla stanza. Era davvero strano. Perché uccidere allora? Per gelosia forse, pensa Meredith. Ma chi potrebbe provare gelosia? Di certo non l'ex marito che sembrava addirittura essersi dimenticato che la donna fosse sulla nave. Ma Meredith lo aveva messo in conto nella lista dei sospettati. Riguarda la lista e si gratta la testa. Per ora ha solo lui come sospettato.
Asor Remor. Che nome strano. Non le piaceva affatto.
"Meredith, sto andando a prendere il the, mi raccomando" la riprende sua madre, uscendo dal bagno e riempendo la stanza del suo profumo dolciastro. Meredith alza gli occhi al cielo.
"Non sono una bambina. E comunque resterò nella cabina" le risponde chiudendo velocemente l'agenda. Sua madre andrebbe su tutte le furie se sapesse che si sta occupando del caso.
La madre la squadra e le lancia un'occhiata di rimprovero. Ma che cosa ha fatto per avere una figlia così testarda? Si domanda mentre esce impettita dalla porta, con la borsetta al braccio senza avere, anche quella volta, una risposta.



Tutto sembrava tranquillo e Meredith aveva deciso di iniziare a leggere il nuovo libro che si era portata.
Un mare dentro, era il titolo. Ironico, visto che anche lei ora si trovava in mezzo al mare. La storia parlava di questi due ragazzi che insieme ad altre due ragazze incontrate per caso, si ritrovano a dover risolvere un caso. E dove? Su una nave!
Meredith ridacchia perché sembra tanta lo sua situazione. Chissà se potrà prendere spunto dal libro per risolvere l'omicidio della sera precedente.
Ad un tratto sente un grido provenire da corridoio.
Chiude immediatamente il libro e si fionda sulla porta. La spalanca e sobbalza, portandosi le mani alla bocca.
Proprio davanti a lei, riverso, c'è il cadavere di una donna ed intorno ad esso si sta formando un'enorme pozza di sangue.
Meredith sente la testa girare. Vedere un cadavere non è affatto un bellissimo spettacolo. Ed infatti, prima di girarsi e dare di stomaco, strilla in cerca di aiuto.



La cabina del capitano è gigantesca, pensa Meredith mentre sorseggia la camomilla bollente che le hanno preparato. Una coperta calda le protegge le spalle e la schiena, ma ogni tanto c'è ancora qualche tremolio delle mani. Ha impressa nella mente l'immagine di quella donna. Aveva un abito rosso, come quello che aveva la donna uccisa la sera prima. I capelli erano biondi e, sente un conato di vomito, la gola tagliata. L'avevano sgozzata davanti alla porta di camera sua.
Però qualcosa non tornava.
Mentre tenta di cacciare via quell'orribile immagine dalla testa, suo padre entra a passo spedito.
Posa il capello sulla scrivania e si passa una mano sul viso. Ha delle profonde occhiaie e Meredith può vedere la stanchezza che lo attanaglia. Ma suo padre è testardo, cosa che Meredith ha ripreso da lui e non si darà pace finché l'assassino non verrà scovato.
"Meredith, sicura di aver sentito qualcuno urlare? Non può essere che te lo sei immaginato?" le domanda il padre, vedendola così sconvolta.
Meredith smette di bere e lo guarda in cagnesco.
"Pensi che io sia pazza? Ti ho detto che ho sentito un grido e quando ho aperto la porta quella donna era morta. Chiedi a chi alloggiava nelle stanze vicino alla mia"
Il padre si gratta la testa ed annuisce stancamente.
"Erano tutti nel salone a prendere il tè. Nessuno a parte te ha sentito quel grido"
Meredith alza gli occhi al cielo. Bene, ora credono anche che sia pazza.
"Comunque qualcosa non torna. Il medico ha detto che la donna era già morta da quindici minuti quando tu l'hai trovata" spiega il capitano.
Meredith sgrana gli occhi. Lei non è pazza, giura di averlo sentito davvero quel grido.
"Questo significa che l'hanno trascinata fin lì quando era già deceduta" continua il padre, poi la guarda dritta negli occhi, "Come avrebbe fatto a gridare?" le domanda come se però non volesse davvero un risposta.
Meredith afferra i lembi della coperta per scaldarsi e "Non-non lo so papà, ma ti assicuro che qualcuno ha gridato" ripete lei con voce tremula.
Sa di aver sentito quel grido. Potrebbe essere stato l'assassino? Era un grido di donna, quindi potrebbe essere stata una donna ad uccidere la signora. Forse per gelosia.
Così Meredith corruccia le sopracciglia.
"Come si chiamava la donna morta?"
"Ada Valerie, era una delle ex mogli di Asor Remor" le riferisce il padre, afferrando dei fogli e appuntando dei nomi.
Meredith spalanca gli occhi. Ecco di nuovo il nome di Asti Remor che viene fuori. Ed ecco che è stata uccisa un'altra delle sue ex mogli. Potrebbe forse essere che l'uomo voglia far fuori le ex mogli per non dover più dare loro un soldo? Però le sembra strano che sia così facile da risolvere.
Guarda un attimo il padre, con volto corrucciato, "La donna era ricca? Hanno rubato qualcosa della sua stanza?"
Il padre le fa cenno di no con la testa, "Niente è stato toccato. Non capisco davvero che cosa voglia l'assassino. Abbiamo deciso di proteggere la terza ex moglie di Asor Remor, dato che il killer sembra avercela con le sue ex mogli"
"Gelosia?" domanda a bruciapelo Meredith.
Il padre fa spallucce, "È l'ipotesi più probabile, quella su cui il detective Geronimo sta indagando" le spiega con tono pacato, ma il volto è nero di rabbia mentre inserisce in dei fascicoli i fogli dove ha riportato le dinamiche degli eventi appena accaduti.
Meredith assorbe tutte le informazioni che il padre le ha dato e così decide di tornare immediatamente nella sua cabina per riportare sull'agenda ciò che aveva scoperto ed iniziare a fare luce sul caso.
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Secondo voi? Delitto passionale?🤷🏻‍♀️
Un bacione a tutti voi che leggete!
Grazie!❣️

Un mare dentro//Ultimo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora