Capitolo 2

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"Sali pure al secondo piano, vi sta aspettando"
"Grazie mille"
Questa era una delle poche persone cordiali che mi si presentano davanti ogni giorno
Mi ha chiesto se era giusto il giorno dell'appuntamento con il suo avvocato e mi ha chiesto dove doveva andare e poi mi ha pure ringraziata
Spero sia l'ultima perchè non vedo l'ora di andarmene
Guardo per la duecentesima volta l'ora negli ultimi 10 minuti e vedo che finalmente sono le 5:45pm
"Si finalmente, Stacy oggi stacco prima, ho un impegno, ho preso un permesso, ci vediamo domani"
"Ah ok, a domani"
Mamma che antipatica, penso sia la mia collega peggiore e sono sempre in turno con lei mamma mia è proprio una vipera
Raccolgo le mie cose ed esco di corsa dall'atrio
Noto che dall'altra parte della strada c'è già Jake che mi aspetta
Entro velocemente in macchina
"Ciao Jake, grazie ancora di accompagnarmi"
"Ma figurati"
Parte e ci dirigiamo verso il posto del colloquio
"Sei agitata?"
"Tantissimo, spero mi prendano così almeno finalmente me ne vado da quell'inferno"
"Anche se non ti prendono lascialo lo stesso il lavoro, ti aiutiamo io e Camila fino a quando non ne trovi uno nuovo, non ti preoccupare, non puoi andare avanti così"
"No Jake non posso gravare sulle vostre spalle, devo arrangiarmi da sola"
"Sappi che a noi farebbe piacere aiutarti, tu hai aiutato noi un sacco di volte, è ora di ricambiare"
"Grazie, siete i migliori. Stasera completerò i fogli delle dimissioni e domani li porto in ufficio così me ne vado da lì, grazie ancora non dovevate"
"Non ti preoccupare"
Estraggo dalla borsa la mia pochette con i trucchi e mi sistemo leggermente il trucco, mi aggiusto i capelli e sono pronta
"Liz siamo arrivati, ti aspetto qui giù io"
"Grazie, a dopo"
"Buona fortuna"
Esco dalla macchina e mi dirigo alla porta d'ingresso del palazzo
Faccio un grosso respiro per calmare i nervi e apro la porta
Quest'ultima si apre in un enorme sala con davanti un bancone della reception, come quello dove lavoro...lavoravo io
Mi avvicino
"Salve, posso chiederti?"
Vedo dal cartellino che si chiama Emily, alle mie parole solleva lo sguardo e con un sorriso smagliante mi risponde
"Certo, dimmi pure"
"Sono qui per il colloquio da assistente personale per la M.C. Company"
"Sei Elizabeth West?"
"Si"
"Ti aspettano al sesto piano, prendi l'ascensore sulla destra, appena esci vai dritta fino a quando non trovi una porta bianca laccata, quello è l'ufficio"
"Va bene grazie mille"
Mi porge un tesserino che serve per aprire i tornelli e mi lascia andare
"Buona fortuna"
"Grazie mille"
Mi dirigo verso i tornelli, striscio la carta e riesco a passare, mi dirigo sulla destra ed entro nell'ascensore, premo il tasto con scritto sei e inizio a salire
Dai Elizabeth questa è la tua occasione, finalmente lascerai quel lavoro orrendo e ti potrai dedicare di più a quello che ti piace
Si aprono le porte e inizio a percorrere il corridoio, arrivo davanti a una porta laccata bianca con una targhetta dorata con inciso sopra M.C. Company in un carattere finissimo
Busso decisa al centro della porta
Attendo fino a che la porta non si apre
"Prego entra pure"
"Grazie"
Richiude la porta e si dirige verso la scrivania
Quest'uomo sarà sulla quarantina ma sembra un uomo vissuto, indossa un completo nero e una cravatta dello stesso colore
Si sistema la giacca e noto che ha un orologio abbastanza costoso al polso
Questo posto è enorme, ha delle vetrate immense che permettono una stupenda vista su New York e sul sole che sta calando
"Prego accomodati pure"
Mi siedo sulla sedia che mi ha indicato e accavallo le gambe nervosa
"Salve Signorina West, io sono Mark Cooper, ho letto il suo curriculum e devo dire che è eccellente"
"Grazie Signor Cooper"
"Beh che dire, cerchiamo una ragazza che sappia organizzare l'impegnata agenda di un personaggio di spicco, che risponda alle sue chiamate con i produttori, con gli stilisti e tutte le persone che incontra e che sia disponibile a viaggiare e seguire il mio protetto ovunque"
"Ho letto nell'annuncio, io sono disposta a tutto ciò"
"Bene, quanti anni hai tu?"
"Ventitré"
"E ora dove lavori?"
"Alla Mercury Tower, sono la receptionist"
"Come mai vuoi cambiare lavoro?"
"Non riesco più a reggere tutte le persone che arrivano a chiedermi informazioni in modo scortese e che credono che io possa risolvere tutti i problemi del mondo"
"Sai che questo lavoro comporterà l'incontro con innumerevoli persone? E tutte i problemi dovrai risolverli tu?" Mi dice in tono un po' duro
Annuisco
"Bene ti faremo sapere, ora puoi andare"
"Arrivederci"
Mi dirigo all'uscita e torno giù nell'ingresso un po' delusa
"Ciao grazie mille"
Appoggio il cartellino nel bancone e me ne vado
"Arrivederci" mi risponde cordialmente Emily
Monto in macchina
"Com'è andata?"
"Non lo so, spero di aver fatto buona impressione anche se dopo aver spiegato il motivo per cui me ne vado mi ha risposto un po' male"
"Non preoccuparti, vedrai che andrà bene"
Torniamo a casa
"Scusatemi non ho fame stasera non mangio" e mi dirigo verso la mia camera
Entro in doccia e mi lavo velocemente poi mi fiondo a letto e comincio a leggere
*toc toc*
"Liz? Mi presti la tua maglietta? Devo uscire con un ragazzo e non ho niente da abbinare alla gonna"
"Entra pure Cami"
Entra vestita con una gonna bianca a tubino che le fascia perfettamente i fianchi e in reggiseno
"Secondo te quale mi starebbe bene?"
"Prendi dentro al primo cassetto quella nera in pizzo, è perfetta"
"Grazie tesoro"
Esce soddisfatta dalla mia camera
Lei non sa del mio colloquio di oggi e non voglio dirglielo fino a quando non mi danno una risposta...non voglio deluderla
Lei ha sempre avuto grandi idee su di me e non voglio deludere le sue aspettative
Controllo nel telefono se ho qualche riposta ma ancora niente
Riprendo la lettura del mio libro fino a quando non inizio ad avere sonno e decido di dormire

If I can't have you...❤️||Tom Holland||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora