Ero bloccato.
Io:M-marta....lo sapevi?
Marta:Amico mio,io sapevo tutto.Ma non te lo volevamo dire per non rovinarti la carriera e per non complicarti la vita.
Elisa:Marta,puoi uscire un attimo?
Marta uscii.Calo' un religioso silenzio.
Elisa:Marco di qualcosa,ti prego.
Disse quasi con le lacrime agli occhi.
Io:Non so che dirti,sono deluso dal fatto che non mi hai detto che avessi una figlia,ma ti amo troppo per odiarti e per non amarti.*La attirai a me*da quando l'ho vista si e' attivato in me un istinto nuovo-
Elisa:L'istinto paterno.
Mi abbraccio' posizionando le braccia intorno ai miei fianchi e mettendo la testa nell' incavo del mio collo.
Io:Elisa ti amo.
Elisa:Marco anche io ti amo.
Passammo una decina di minuti in quella posizione e poi gli dissi....
Io:Come facciamo a dirglielo?
Elisa:Allora,prima di tutto cerchiamo di avvicinarla a te e farla affezionare.Poi ci inventeremo qualcosa per venire a Milano.....Poi quando sara' il momento glielo diremo.
Io:Va bene.Io avrei gia' un idea.Ho una settimana di pausa dal tour.Potrei venire tutti i giorni a fargli qualche lezione di canto o di chitarra.
Elisa:Mi sembra un idea eccezionale.
Mi avvicinai a lei e la baciai con trasporto.
Si stacco' dopo un po'.
Io:Picchio *un nomignolo che mi avevano affibiato lei e Marta* vado che mi stara' aspettando.
Mi lascio'un bacio a stampo
Io:non mi abbandonare piu'
Lei:Mai piu'.Poi io ho sempre pensato che Alice fosse tale e quale a te.Stesso colore della carnagione,stessi occhi color cioccolato.Stesso sorriso.Ora vado.Ti amo.
Uscii dalla porta.Mi appoggiai con la schiena alla porta e sussurrai.
"Anche se il mondo e' un gran casino tu respirami vicino e mi vedrai spiccare il volo..."sospirai pensando alla prima volta in cui ci siamo incontrati.Avevo 16 anni.Era arrivata da Viterbo ad abitare a Ronciglione,una nuova famiglia.Erano i miei vicini di casa.Avevo visto per strada piu' di una volta,quella ragazza Riccia con i capelli Castani,sempre con la cartella in spalla che correva per il vialone del nostro parco,per non arrivare in ritardo.Finche' un giorno.
FlashbackEro appoggiato al tronco del mio albero.Avevo il mio amato Block notes in mano,e la matita.Stavo disegnando un volto,degli occhi verdi intensi,come quelli di quella ragazza misteriosa.Provenendo da un istituto design,ero abbastanza bravo a disegnare.Pensavo a quei suoi bellissimi occhi,al modo in cui camminava e si spostava quella ciocca riccia dal viso.Mi alzai di scatto,mamma mi chiamava.Corsi verso casa.Finche' non sentii un urlo.Mi girai e vidi la ragazza misteriosa,trascinata da....misi a fuoco la figura,era Jonathan,il diciamo "Bullo" del paese.Senza pensarci 2 volte corsi nella loro direzione,senza senza neanche pensare alle conseguenze.Mi misi davanti a lei.Facendo forza sul mio metro ed ottantacinque(che gia' avevo a 16 anni) contro il suo appena metro e settanta.Cercai di intimorirlo ma...niente.
Io:Lasciala stare.Stronzo.
Jonathan:Mengoni e' inutile che fai l'eroe.Non ci riesci.Sei senza palle
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Sangue del mio sangue||Marco Mengoni
FanfictionSalve a tutti sono Alice,ho 15 anni e vivo a Roma.Si la grande Roma,patria della storia e maggior centro discografico italiano.Si perche' la vera passione della mia vita e' la musica.Canto da quando avevo 6 anni e suono la chitarra da quando ne avev...