Origano

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Nome scientifico:Origanum vulgate L.
Nome comune:Origano.
Parti usate:Sommità fiorite.
Componenti:Olio essenziale, flavonoidi, tannini.
Proprietà:profumanti,digestive, carminative,antispasmotiche, diuretiche, stimolanti, emmenagoghe, bechiche.
Cosigli d'uso:La pianta viene usata come spezia da condimento. Essa facilita i processi digestivi svolgendo anche un azione antisettica e antifermentativa.
Curiosità:L'origano contiene un elevato contenuto di oli essenziali e per questo non bisogna eccedere nelle dosi né usarlo in gravidanza.
Il nome origano è composto da due termini di origine greca: "oros" montagna e "ganos" splendore, quindi significa "splendore della montagna".
Infatti questa erba aromatica è ampiamente diffusa e la possiamo trovare anche in altura.
L'odoroso Origano era noto per le sue benefiche proprietà fin dagli antichi Egizi.
La leggenda ci narra che presso un antico re di Cipro vivesse un giovane di nome Amaracao, (nome spagnolo dell'Origano) il quale un giorno venne incaricato di portare alla mensa del re un'ampolla contenente un pregiato e profumatissimo unguento, sfortunatamente quando il giovane entrò nella stanza inciampò e l'ampolla cadde a terra frantumandosi. Amaracao si disperò talmente tanto fino a morirne.
Gli dei commossi lo trasformarono nella pianta dell'Origano, attribuendole la straordinaria fragranza dell'ungento che in qualche maniera era stata la causa della morte del giovane.
L’origano è una pianta a cui generalmente non si dedica molta attenzione se non in ambito culinario, eppure in pochi sanno che questo arboscello è un simbolo di buon auspicio, di ripresa e recupero, di felicità e pace nei rapporti sentimentali.
Secondo la mitologia greca, il profumo dolce e gustoso era stato creato dalla dea dell’amore Afrodite come simbolo della felicità e della fortuna e cresceva abbondante nel suo giardino sulle pendici dell’Olimpo. E’ a questo che l’origano deve il suo nome, dai termini greci «oros» e «ganos» che si possono tradurre con «splendore della montagna» o «gioia della montagna». Un’altra interpretazione è «delizia della montagna». Un tempo l’origano era definito anche erba della felicità, tanto che sia Greci che Romani decoravano i capi dei loro amati con origano e maggiorana (le due piante sono strettamente imparentate) e ai matrimoni l’erba della felicità era intrecciata negli ornamenti per il capo degli sposi. Spesso faceva parte degli ingredienti di elisir e unguenti amorosi e pare avesse un influsso positivo sugli amanti un po’ titubanti.
Per le sue proprietà officinali analgesiche e lenitive, l’origano è stato elevato a simbolo del Conforto, infatti quest’erba saporita era usata anche per guarire le pene amorose, ed in passato si regalava alle ragazze che avevano patito una grave delusione d’amore e alle persone depresse o colpite da profondi dispiaceri.
Si coltivava sia per gli usi di cucina sia come lenimento morale sia con lo scopo di talismano. Ancora oggi viene usato come apotropaico, in sacchetti da portare sul corpo o accuratamente conservati nelle stanze, per allontanare o annullare presunte influenze magiche maligne. La maggiorana e l’origano preservavano dalle maledizioni delle streghe, dagli spiriti cattivi e dai folletti, ed erano dunque importanti erbe protettive. Gettando la maggiorana oltre la soglia di casa porta si teneva lontano il diavolo dall’abitazione.
Il suo aspetto elegante e delicato lo lega al mondo femminile: si pensava che l’origano coltivato da una donna sulla sua terrazza, stabilisse un legame particolare, quasi magico con la donna stessa.
Si credeva inoltre che l’origano aiutasse l’anima dei defunti a trovare la pace e per questo motivo spesso veniva piantato anche sulle tombe.
Nell’emblema della Medicina la cicogna porta un rametto dell’aromatico arbusto stretto nel becco, per curare il mal di stomaco, secondo una leggenda molto diffusa nel Medioevo, la quale dice che quando questo uccello soffre di stomaco per aver mangiato cibi nocivi, si cura istintivamente con l'origano.

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