Mirtillo

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Nome scientifico :vaccinium myrtillus.
Nome comune : mirtillo, mirtillo nero, bagola.
Parti esatte: frutti, foglia.
Componenti: frutti antocianosidi, acidi organici, foglie triterpeni, tanniti flavonoidi.
Proprietà: astringenti, antitetiche, antinfiammatorie, ipoglicemizzanti, vasoprotettivo.
Consigli d'uso : i frutti sono importanti nel migliorare l'adattamento alla oscurità e la qualità nella visione oculare. Possono essere usati nel trattamento della cataratta e del glaucoma, nelle retinopatia diabetiche. Il frutto seccato è astringente. I mirtilli vengono usati per preparare decotti, infusi e succhi.
Curiosità: il frutto fresco è lassativo grazie alla cellulosa degli acidi organici che contiene. Il nome viene da Mirto, pianta sacra ai persiani, alla quale somigliano molto le foglie e i frutti.
Tra i componenti che conferiscono gusto al frutto, acidi organici come l'ossalico, il malico e il citrico, assieme ad una nutrita schiera di composti volatili, più di cento, responsabili anche dell'aroma che cambia a seconda della varietà.
Molto ricca la presenza di polifenoli: flavonoidi, procianidine, flavonoli e acidi fenolici. Durante la maturazione aumenta progressivamente la quantità di antocianine presenti, in particolar modo delfinidina e malvidina: sono i glicosidi di questi composti a conferire il tipico colore rosso,blu o porpora ai frutti, assieme all'acido clorogenico che esalta l'intensità del colore dovuto a queste sostanze. La maggior parte dei polifenoli si accumula nella buccia e soltanto una piccola parte è presente nella polpa e nei semi.
Con il loro carico di polifenoli, i mirtilli sono da tempo annoverati tra quei supercibi che non possono mancare in una dieta salutare.
I mirtilli possono migliorare l'afflusso di sangue ed ossigeno a livello dell'occhio e grazie alla loro azione antiossidante possono contribuire a prevenire e ridurre danni alla retina.
L'azione antiossidante dovuta ai composti bioattivi presenti è notevole, in grado di ridurre in maniera significativa la concentrazione di radicali liberi e altre specie reattive, con azione a livello nucleare in grado di modulare la produzione di citochine pro-infiammatorie. L'effetto antinfiammatorio si è mostrato in grado di migliorare la condizione generale di soggetti diabetici con incremento della sensibilità all'insulina, riduzione della pressione sanguigna e riduzione del colesterolo totale, effetti importanti anche per la riduzione del rischio cardiovascolare in soggetti sovrappeso o obesi.

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