T/N POV
Io e Akira avevamo iniziato ad uscire in modo ufficiale. Certo non avevamo ancora fatto nulla ma in un certo senso non mi dispiaceva questa situazione. Erano passati due anni dalla morte di Light e forse era giunto il momento di andare avanti. Certo ero ancora scettica all'idea di innamorarmi di lui e a volte mi sentivo in colpa. Akira ci stava mettendo tutto se stesso per farmi innamorare e nonostante nutriasi dei sentimenti nei suoi confronti erano minimi rispetto a quelli loggoranti che provavo ancora per Light. Light però era morto e non sarebbe servito a nulla continuare con questa tortura autolesionista, non faceva bene ne a me ne a Soichiro. Akira non era una figura nuova per il mio bambino, ma entrambi eravamo stati concordi sul non affrettare le cose con il piccolo. Senza contare che per la prima volta ero riuscita a vedere il bimbo di Akira. Era stato molto gentile nei miei confronti e la sua insolita tranquillità mi aveva fatto rilassare. Era più grande di Soichiro e nonostante avesse subito l'abbandono della madre naturale era un ragazzino solare. Ora ero con Akira e nonostante la mia agitazione iniziale, lui non mi aveva mollato nemmeno per un secondo la mano. Cercai di concentrare la mia attenzione sui raggi del sole che filtravano dalla finestra e dal leggero odore di dopobarba che aleggiava nella casa. Gli arredi erano poco invasivi e rispecchiavano in maniera maniacale il carattere di Akira. Dischi di vinile erano conservati sopra a più mensole, c'erano anche dei quadri attaccati alle pareti. Mi ero persa a guardare anche le foto cercando di intravedere almeno un immagine della mamma biologica del bambino di Akira ma non la trovai. Le pareti erano tinte di verde pistacchio e i mobili erano di un insolito colore chiaro tendente al bianco. Il divano sul quale eravamo seduti era rosso e i cuscini sparsi sulla sia superficie erano gialli. C'era pure una libreria che conteneva diversi volumi molto grandi che erano ricoperti da un fitto strato di polvere che dava un senso di antico ai libri. Soichiro era davanti a me accucciato sopra a un tappeto verde acqua che giocava e rideva con il bambino di Akira. Avevamo deciso di farli incontrare per la prima volta e nonostante la grande differenza di età di quattro anni i due bambini sembravano andare abbastanza d'accordo. Mi decisi finalmente a posare i miei occhi sulla figura di Akira, i suoi occhi erano incatenati alle figure minute dei due ragazzini mente sulle sue labbra si era dipinto un sorriso impavido. Le sue ciocche erano leggermente arruffate e gli occhiali che era solito indossare gli erano scivolati leggermente dal naso. Posai con delicatezza una mano sulle sue ciocche cercando di domarle e assaporando la loro consistenza delicata. Akira ne aveva passate tante, me ne resi conto in quel momento quando i suoi occhi si erano spostati nei miei lasciandomi un senso di nostalgia sulla pelle. Entrambi avevamo vissuto il nostro Big Bang, entrambi avevamo avuto a che fare con degli avvenimenti che ci avevano cambiato. Avevamo delle cicatrici sulla pelle lasciate da altre persone bruciature che non si erano ancora incontrare ma che avevamo solo intravisto. Sentivo la brama di conoscerle di sapere tutto di lui e di curarlo come una bambina avrebbe fatto con un cagnolino con la zampa rotta, però... Anche io avevo qualcosa di rotto e quindi era più complicato. Non sapevo come curarlo e probabilmente lui era più adatto al ruolo di curatore.
Akira:"Sono felice che a te sia andato bene farli incontrare... Era da tanto che volevo farli conoscere"
Mi risvegliai dai miei pensieri allontanando la mano dai suoi capelli come se mi avessero punta mente un leggero rossore si era fatto spazio sulle mie guance. Lui mi sorrise, stringendo maggiormente la mia mano, i suoi occhi verde pistacchio si allacciarono ai miei lasciandomi inerme sotto di lui, era una strana sensazione, la pelle mi bruciava e sentivo la bocca secca. Le sue sopracciglia si scontrarono mente sul suo viso era comparso un punto interrogativo. L'uomo che avevo di fianco si era alzato di scatto con un sorriso soddisfatto in viso, poi dopo avermi rivolto un occhiata fugace aveva rivolto la sua attenzione ai due più piccoli.
Akira:"T/N andiamo a prendere del succo e qualcosa da sgranocchiare?"
Sgranocchiare? Non so perché ma mi sembra un messaggio in codice...mi alzai dal divanetto tirata su da Akira che mi aveva trascinata in cucina. Una volta arrivati nella grande stanza adibita al pranzo a alla cottura mi osservò coi suoi occhi verdi cercando una qualche tipo di reazione da parte mia.
Akira:"Parlami ti prego è da prima che sei sovrappensiero..."
T/N"Oh quello... No ecco a dir la verità è abbastanza imbarazzante come cosa"
Akira mi osservò con insistenza mi sovrastava non di poco in altezza e i suoi occhi verdi mi stavano attraversano l'anima. Sentii le guance bruciare mente il mio sguardo stava scappando dai suoi occhi.
Akira:"La nostra è una relazione complicata lo so bene e per questo che il dialogo tra noi è importante"
Annui piano con il viso, avvicinandomi a lui di poco, passai il capo sul suo petto inspirando il suo profumo dolce.
T/N:"Scusami... Ecco insomma..."
Akira:"T/N... Ti amo"
Alzai di scatto la testa incatenando i miei occhi ai suoi, non era la prima volta che me lo diceva ma mi faceva sempre uno strano effetto quasi come se mi esplodesse un petardo nel petto. Potevo amarlo, lui potevo amarlo per davvero. Mi avvicinai a Akira passando con fatica una mano tra le sue ciocche dorate. Nonostante fosse più grande di me conservava la sua ballezza e mi sentivo fortunata nel averlo incontrato. Forse lui era stato il mio motivo per tornare ad innamorarmi. Soichiro mi aveva salvata la vita e Akira mi aveva rifatto innamorare del grande via vai quotidiano. Lo afferrai per la maglietta ricordando le parole che mi aveva rivolto non tanto tempo prima.
Flash beach
Akira:"T/N... Sta tranquilla, non abbiamo fatto nulla. Insomma non avrei mai potuto sprecare così dai ricordi, se deve accadere voglio che tu te lo ricordi e poi voglio essere amato da te... Non sarò mai il solo nel tuo cuore e va bene lo rispetto ma vorrei comunque conteggiarmi una buona metà del tuo amore"
Fine flash beach
Poi in un gesto tanto delicato quanto violento feci coincidere le nostre labbra. Assaporandone la consistenza morbida e ruvida, il suo corpo che a primo impatto era rimasto rigido si era tranquillizzato e mi aveva avvolto i fianchi con le sue grandi mani calde. Ci eravamo staccati da quel contatto poco dopo cercando di calmare il forte batticuore che ci aveva colti impreparati. Arrossì di colpo portandomi le mani davanti al viso, cercando di nascondermi dal suo sguardo incredulo.
Akira:"T-T/N... Ecco.... Se avessi saputo prima che quello che ti tormentava era questo saremmo venuti prima in cucina"
T/N:"Deficiente"
Akira:"Sono serio... Anzi non ho nemmeno più tanto voglia di andare via dalla cucina"
Gli tirai un leggero pugno sul braccio, non era uno di quei pugni che facevano tanto male ma nemmeno quelli che non senti. Lui sussultò piano con la bocca per poi posare le sue grandi mani sulle mie guance e accarezzarmele con leggerezza. I suoi occhi erano incatenati nei miei mentre una strana sensazione mi attraversava con prepotenza il corpo facendomi tremare.
T/N:"Akira"
Akira:"Mm..?"
T/N:"Ti amo"
La sua fronte si era appoggiata alla mia mentre i nostri respiri si mischiavano tra loro. Le sue labbra si unirono nuovamente con le mie facendomi emettere un gridolino per la sorpresa del suo gesto. Passai con sicurezza le mie dita tra le sue ciocche color miele riempiendo i polmoni del suo odore fruttato.
Sera
Ero ormai a casa da un paio di ore erano le otto di sera e nonostante la stanchezza data dai molteplici avvenimenti di quella giornata non ero ancora a letto. Soichiro si era già addormentato sulle mie gambe mentre con la mano stavo accarezzando la sua testolina che stava diventando sempre più folta di capelli nocciola ambra. Le sue manine erano avvinghiate ai miei pantaloni mente una piccola scia di saliva colava giù dalle sue labbra. Africa si era avvicinata a noi accoccolandosi vicino al mio bambino, iniziando subito a emettere delle leggere fusa. La casa era immersa nelle note di un vinile che regalava all'ambiente un emozione calda e antica. Afferrai con la mano libera la tazza colorata ricca di caffè portandomela sotto al naso assaporandone l'odore. Sentii suonare alla porta e con tono svogliato invitai il mio ospite ad entrare certo forse avrei dovuto chiedere chi fosse ma non me ne preoccupai più di tanto. Restai con lo sguardo puntato verso il mio bambino sentendo un innata tranquillità nel vederlo così sereno.
Aki:"T/N..."
T/N:"Ciao Aki"
Le risposi senza nemmeno alzare la testa in fondo era normale ritrovarmela in casa, a volte mi domandavo se quella era casa mia o casa loro. Dovevo ancora dirle di Akira e quindi saperla a casa mia mi faceva insolitamente entusiasta, ciò nonostante cercai di non darle a vedere nulla e mantenni il mio campo visivo più basso per non rischiare di far trasparire sul mio viso qualche messaggio. Posai la tazza accarezzando la testolina della gatta che aveva subito iniziato a fare le fusa con più intensità. Soichiro aveva mugugnato nel sonno stringendosi attorno alla mia figura.
T/N:"Sai Aki è successa una cosa-"
....:"T/N da quanto tempo"Heyy:3
Ho avuto un'altra bella idea che farà durare questa storia un po' di più del previsto. Avete idee per il nome del figlio di Akira? Io no quindi se vi viene in mente ditemelo nei messaggi. Grazie mille!
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La tempesta nei tuoi occhi Kira x Reader
FanfictionEd eccoci giunti alla conclusione del racconto con l'ultimo capitolo, questo libro lo dedico a tutte quelle persone che come me sono stete male nel sapere della morte del famigerato Light Yagami. La protagonista dovrà quindi affrontare il lutto leg...