Sporco

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T/N POV
Ero arrivata a casa e dopo aver ringraziato Sakura per la sua gentilezza, avevo aspettato con un finto sorriso disegnato in volto che l'anziana se ne andasse, non che non volessi la sua compagnia tutt'altro, solo che mi sentivo sporca, sapevo che le lacrime non sarebbero tardare ad arrivare e non volevo per nulla al mondo raccontare al anziana signora quello che mi era capito. Se lo avessi fatto l'avrebbe reso reale, troppo reale... Io speravo ancora che fosse solo un incubo che nessuno mi avesse sfiorato il corpo e che quei due uomini in realtà non esistessero. Quindi avevo aspettato con pazienza che Sakura se ne andasse e dopo aver osservato per qualche secondo il mio bambino dormire ero caduta a terra in lacrime. I singhiozzi avevano iniziato ad abbandonare in modo spontaneo le mie labbra lasciandomi un senso di amaro sulla pelle. Passi con frenesia le mie mani suo punti dove quei due luridi maiali mi avevano toccato mente nella mia mente comparve sempre più forte e pressante la parola:"SPORCA" Mi sentivo terribilmente sporca è non ero nemmeno sicura che l'acqua calda avrebbe potuto levarmi di dosso quella sensazione. Volevo lui.... Volevo che Light fosse lì con me... Volevo sentire le sue mani stringermi in un abbraccio e volevo che le sue labbra mi asciugassero le lacrime. Avevo pianto per molto tempo quella sera, stesa a terra inerme sotto il peso della paura. Quella sera avevo rischiato di rendere Soichiro orfano e non potevo far altro che tremare a quel pensiero. Ero accasciata sul pavimento rannicchiata su me stessa in cerca di calore che però non riuscivo a sentire.... Afferrai il telefono per provare a chiamare qualcuno ma... L'unica persona che volevo al mio fianco quella sera era morta. Inizia piantare degli urli soffocati per non rischiare di svegliare Soichiro non sarei stata in grado di calmarlo e avrei finito col fare un gran pasticcio. Sentii gli occhi farsi pesanti ma nonostante la stanchezza che provavo i pensieri e le lacrime mi avevano tenute sveglie fino all'alba. Africa si era avvicinata a me strusciandosi successivamente sulla mia figura raggomitolata e tremante. Avevo aspettato ancora qualche minuto lasciandomi cullare dalla paura e dall'ansia e dopo mi ero alzata ed ero andata a farmi una doccia. Lasciai cadere i vestiti sul pavimento ripromettendomi successivamente di mettermi a lavare o di bruciarli. Con titubanza mi ero fatta scivolare dentro alla doccia e avevo lasciato che il getto caldo e potente del soffione colpisse in modo ripetitivo la mia pelle. Riuscivo a vederla, la sporcizia che se ne andava via grazie all'acqua e che spariva dalla mia vista, quella sporcizia che quei due uomini mi avevano attaccato al corpo la sera precedente. Mi insaponai diverse volte il corpo prestando più attenzione alle zone dove le loro zozze mani mi avevano sfiorata. Dopo un'ora buona passata a lavare via quelle mani ero finalmente uscita dalla doccia e con l'accappatoio sul corpo ero andata a controllare il mio bambino che si era ormai svegliato e che reclamava sia cibo sia di essere cambiato e lavato. Lo presi in braccio sorridendogli leggermente per poi portarlo in bagno ed iniziare a cambiargli il pannolino.
T/N:"Ninna nanna mamma
Tienimi con te
Nel tuo letto grande
Solo per un po’.

Una ninna nanna
Io ti canterò
E se ti addormenti
Mi addormenterò.

Ninna nanna mamma  Insalata non ce n’è
Sette le scodelle
Sulla tavola del re"
Una volta finito di cambiarlo del tutto avevo iniziato a fargli le pernacchie sulla pancia mentre lui aveva iniziato a ridere come un pazzo, cosa che aveva suscitato anche le mie risate.
T/N:"Allora amore hai fame vero?"
Mi scoprii il seno, prendono successivamente in braccio il piccolino e avvicinandolo piano a me. Era sempre strano sentirlo bere ma dopo le prime volte potevo dire di essermi per lo più abituata. Andai in cucina sempre tenendo Soichiro in braccio, iniziai a canticchiare leggermente. Anche io inizia a sentire i nodi della fame farsi sempre più forti. Sospirai leggermente cercando di non pensare alla sera precedente sapevo che mi si sarebbe potuto chiudere lo stomaco se lo avessi fatto, e non potevo permettermi di non mangiare, d'altronde il mio bambino dipendeva ancora al 70% da me per quanto riguardava la pappa. Quattro mesi. Tirai fuori con qualche difficoltà i biscotti e ne afferrai un paio. Inizia a mangiucchiare cercando di non far cadere Soichiro per terra. Lui intanto stava continuando indisturbato a mangiare mente un leggero rivolo di saliva mista a latte gli stava scendendo giù dalla bocca. Sorrisi a quella scena e mi affrettati a pulirlo. Erano quasi le dieci e il caldo iniziava di nuovo a farsi sentire, ero ancora in accappatoio e non avevo neppure avuto il tempo di asciugarmi i capelli ma in sé non mi dispiaceva almeno era un modo per poter stare più al fresco.
Sentii bussare alla porta e mi allarmai un po', non potevano essere i tipi di ieri sera, ero sicura che non mi avessero seguita perché avevo controllato bene il vagone su cui ero salita, certo questa non era un conferma al cento per cento che non mi avessero seguita ma perché aspettare la mattina, in più di sera sarebbe stato più facile. Mi ero avvicinata con titubanza alla porta di legno bianco e avevo appoggiato con leggerezza il palmo della mano sulla superficie ruvida. Strinsi Soichiro a me spiaccicandolo un po' di più contro la mia pelle e girai la chiave nella serratura sentendo in seguito un sonoro tac che segnava che la porta era aperta. Abbassai la maniglia e lascia filtrare un po' di luce del sole in casa socchiudendo la porta e osservando di chi si trattasse. Davanti mi ritrovai i membri del quartier generale che stavano guardando con fare incuriosito la casa. Per fortuna non mi avevano visto e ne approfittai per coprirmi un po' di più. Non staccati Soichiro anche perché era una cosa del tutto normale per una mamma allattare il proprio bambino e se avessero fatto storie avevano solo da non guardare come faceva Natsuo. Aprii del tutto la porta attirando l'attenzione dei ragazzi che subito diventarono rossi in viso. Matsua era quello più vicino a me e con tutte le probabilità era stato proprio quest'ultimo a suonare alla mia porta. Alzai un sopracciglio guardandoli con aria interrogativa mente aspettai una loro spiegazione.
Aizawa:"Possiamo entrare?"
Annui solamente spostandomi dalla porta facendogli segno di accomodarsi, casa non era del tutto apporto per non dire che era in super disordine ma con quello che era successo la sera precedente e con il fatto che loro erano qui quella non era una mia priorità. Li osservai sedersi sul divano spostando qualche cuscino colorato per farsi spazio. Matsuda aveva iniziato ad accarezzare Africa mente con lo sguardo stava ispezionando casa mia.
T/N:"Perché siete qui?"
Mogi:"Ecco T/N..."
Aizawa:"Siamo qui per quello che è successo ieri sera intorno alle dieci"
Mi congelai sul porto mente gli raggiunsi a lunghe falcate sedendomi sulla poltrona.
Ide:"Puoi dirci se eri nei pressi di Tokyo, per l'esattezza se eri vicino a un supermercato si tratta di uno di quei supermercati che stanno aperti 24 ore su 24"
Annui leggermente. Ricevendo gli sguardi dei presenti.
T/N:"Ero andata a far la spesa... Poi ho aiutato una ragazza perché due uomini la stavano importunando"
Mogi rovisto un'attimo nelle sue tasche per poi tirare fuori una cartella con all'interno le foto di quei due maiali. Sentii il sangue gelare mente la nausea iniziò a farsi sentire, ero disgustata, non voglio più vedere queste facce. Aizawa sembrò accorgersene e infetti non dardo nel farmi domande.
Aizawa:"Quand'è stata l'ultima volta che li hai visti?"
T/N:"Ieri verso le dieci... Ero uscita dal supermercato"
Mogi:"È poi?"
Sospirai leggermente sentendo il respiro farsi irregolare... Se può servire per acciuffarli posso farlo.
T/N:"Hanno.... Hanno iniziato ad importunarmi... Mi hanno spinto al muro e... Si so-no pre-pre-si la li-ber-rtà di toccarmi"
Sentii le lacrime iniziare a cadere sulle mie guance rigandomele.
T/N:"I-io non sa-p-p-evo cosa fa-far-re qui-quindi sono sca-p-pata, prendendoli a calci.... E morsi"
Mogi:"Mi dispiace davvero... Per te non dev'essere stato facile..."
Aizawa:"Sai perché siamo qui?"
Scossi la testa in seno si negazione asciugandomi successivamente le guance con il dorso della mano.
Aizawa:"Perché questi due uomini sono morti di arresto cardiaco"

Heyy:3
Lo so lo so capirete tutto più avanti. Vi dico solo 4 Kira AHAHAHAH
(forse non è il 4 ma hey c'è n'è sono stati troppi! Mai nessuno sarà come Light però)

La tempesta nei tuoi occhi Kira x Reader  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora