CAPITOLO 9

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"E se invece stessimo qui a berci un Martini mentre aspettiamo?" propose Magnus schioccando le dita e facendo apparire all'istante due bicchieri colmi di una bevanda bluastra con un oliva infilzata a uno spiedino appoggiato al bordo.

"In realtà devo ancora prepararmi e vorrei partire il prima possibile. Sai prima andiamo, prima salviamo Jace."

"Ascolta, Alexander. La partenza è fissata fra due ore e se vuoi con uno schiocco delle dita posso prepararti lo zaino e tutto il necessario in meno di un minuto. Sono sicuro che bere un aperitivo prima di partire non rallenterà la missione, né la ostacolerà."

"Ma ogni secondo è prezioso! Non possiamo sprecarne nemmeno uno. Non intendo restare in Amazzonia più tempo del necessario. Ritengo sia già uno spreco dover stare fermi di notte, se oggi dovessimo fallire nel trovarlo, ma per ovvie ragioni le ricerche sono impossibili con il buio. In breve preferirei trovarlo oggi ed essere a casa per questa sera. Quindi ti prego, potresti mettere via quel drink e venire con me? Se ti basta schioccare le dita, possiamo partire anche subito."

Magnus lo guardò un po' sconvolto, ma capì le sue ragioni e non si impuntò come faceva normalmente.

"Hai ragione. Però prima devi spiegarmi i dettagli dell'impresa."

"D'accordo."

Magnus ascoltò Alec spiegare ogni aspetto dell'incarico, dal tipo di demone che aveva ferito Jace al tipo di fiore, a come si sarebbe svolto il tutto. Alec sperava di poter essere di ritorno all'Istituto entro la notte. In fondo avevano mezza giornata e Alec riteneva fosse sufficiente per trovare un fiore, anche se in mezzo alla Foresta Amazzonica, con uno stregone come accompagnatore. Sperava più che altro che la presenza di Magnus con i suoi poteri avrebbe accelerato il tutto.

Mentre spiegava, Alec osservava Magnus sorseggiare il drink. Non si rese conto di fissarlo fin quando non ebbe finito il suo monologo. Quando Magnus alzò lo sguardo se ne accorse e il collo di Alec si incendiò all'istante per la vergogna. Non era mai stato beccato a osservare qualcuno con tale intensità. In realtà non aveva mai contemplato così il viso di qualcuno. La serata a Central Park era stata diversa, lì si guardavano tutti e due negli occhi. Qui, invece, era solo lui che fissava ed era incredibilmente imbarazzante...ma anche sorprendentemente piacevole.

Quando Alec concluse la spiegazione, entrambi si alzarono pronti per partire. Come promesso, Magnus fece apparire uno zaino ricolmo di oggetti e vestiti che potevano servire. Da quello che aveva preparato Magnus si sarebbe potuto intuire che sarebbero stati via una settimana, invece che un giorno (come invece auspicava Alec), ma forse avevano visioni differenti riguardo ciò che li attendeva.

"Bene, possiamo andare" disse Magnus dopo essersi voltato verso Alec.

Tuttavia, lo Shadowhunter, per quanto volesse disperatamente salvare il suo parabatai, sentì il cuore stringersi all'improvviso all'idea di dover tornare di nuovo all'Istituto in mezzo a tutti. Voleva stare ancora con l'affascinante stregone che gli stava rubando il cuore pezzo dopo pezzo. Perciò, avvicinatosi, lo baciò dolcemente, questa volta senza paura, ma con coraggio.

Il bacio fu breve, ma fondamentale per entrambi. Si erano baciati tre volte finora, e tutti e tre avevano qualcosa di speciale. Il primo era stato il primo e quindi già di per sé importante, ma il contesto lo rendeva ancora più particolare; il secondo era stato passionale e magnifico; questo, invece, era stato dolce e tenero, come quelli che le coppie si danno per salutarsi ogni giorno prima di andare al lavoro o per darsi la buonanotte, come se baciarsi fosse per loro una routine quotidiana assolutamente normale.

"Andiamo" disse Alec quando si fu staccato, con un sorriso che spuntava sul suo volto.


Quando Alec e Magnus arrivarono all'Istituto, Clary era in camera sua con Simon, mentre Izzy e Maryse in infermeria a vegliare su Jace.

"Magnus, ti ringrazio per lo zaino, ma devo passare in armeria a preparare le frecce e ho bisogno di alcune cose in camera mia. Vai in infermeria. Io arrivo subito" disse Alec quando raggiunsero la sala centrale dell'Istituto.

"D'accordo" acconsentì Magnus, dirigendosi sicuro verso l'infermeria, come se fosse di casa e abituato a girovagare per quei corridoi.

Quando arrivò Izzy lo accolse con un sorriso, mentre Maryse lo squadrò dall'alto al basso come se stesse decidendo se fosse all'altezza di suo figlio. probabilmente anche lei aveva intuito qualcosa.

"Magnus, immagino che Alec ti abbia informato circa la nostra nuova scoperta."

"Sì, credo di sapere tutto il necessario. Potrei vedere com'è questo fiore, giusto per essere sicuri?"

"Certamente" rispose Izzy mostrando la foto del fiore violaceo sul libro.

Lo stregone la guardò attentamente, come se dovesse memorizzare ogni più piccolo dettaglio dell'immagine.

"Ascolta, Magnus" disse Izzy abbassando la voce così che sua madre non la sentisse. Izzy non era sicura di quanto Maryse avesse intuito e non voleva correre rischi. "Alec mi ha accennato a quello che sta succedendo tra di voi e ne sono molto felice. Ti chiedo solo di accertarti che stia bene, mentre starete via. Ultimamente è molto debole e la notte fatica a dormire. Credo sia tormentato dagli incubi, ma non ne ha mai parlato con nessuno di noi. Cerca di essere forte, ma in realtà è molto fragile e ho paura che si spezzi e non si riprenda più. Per lui salvare Jace è fondamentale, non solo perché sono amici, ma se uno dei due dovesse morire, l'altro, per il loro legame, soffrirebbe terribilmente. Promettimi che ti prenderai cura di lui."

"Isabelle, non c'era nemmeno bisogno di dirmelo, l'avrei fatto in ogni caso. Anche io mi sono accorto di alcune cose. Non preoccuparti."

"Grazie." Izzy sorrise riconoscente mentre Alec entrava dalla porta.

"Sono pronto. Possiamo andare. Magnus?"

"Pronto."

Magnus, con un gesto teatrale della mano, aprì un portale di colore arancione vivace in mezzo alla stanza.

"Fate attenzione, mi raccomando" intervenne Maryse abbracciando il figlio.

Dopo che Alec ebbe abbracciato anche Izzy, lo stregone e lo Shadowhunter entrarono nel portale, che scomparve subito dopo, lasciando madre e figlia da sole. 

There is always a first time [Malec]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora