❝Quel satellite era sempre stato un prezioso alleato del genere umano. La sua luce era un regalo caduto dal cielo. Prima del fuoco, degli attrezzi, del linguaggio, la luna rischiarava il buio del mondo e calmava la paura degli uomini.
Le sue fasi avevano insegnato agli umani il concetto di tempo.❞Murakami
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Judith e Greg sono rimasti paralizzati dalla visione del corpo di Veera riverso sul pavimento.
Hanno urlato il suo nome, bussato contro la porta del bagno, poi si sono resi conto che dalla fessura iniziava a filtrare del sangue in corridoio, e allora hanno preso un martello e rotto la maniglia, ma quando ormai era troppo tardi.
Il corpo di Veera è freddo, ricoperto di rosso. La sua espressione dipinge terrore puro, ha le palpebre sgranate, gli occhi vitrei occupati a fissare un punto lontano di fronte a sé, dispersi nel vuoto della sua anima.
Judith piange tutte le sue lacrime sulla spalla di Greg, non sanno cosa fare. Il dolore di quando si perde un amico è indescrivibile, e sommato alla situazione catastrofica in cui l'umanità è scivolata, la vita sembra aver perso ormai del tutto senso.
Sono necessarie dodici ore di vuoto e sale prima che comprendano di non poter rimanere con le mani in mano.
Con tutto il dolore intersecato fra le costole, Judith decide ancora di consultare il suo mazzo.
Stende le carte sul tavolo, ha ancora le guance umide.
Greg ha gli occhi spenti, ormai non crede più a nulla. Si è zittito da un po', abbandonato dall'unica persona che in quel gran disordine sembrava riuscire a capirci qualcosa. Senza di Veera, senza la sua follia, sono persi.
Judith respira, poi sceglie con cura una carta.
«La luna», vede. La sensazione che prova è forte, destabilizzante per il suo corpo che si ricopre di brividi.
«La luna ha infinite sfaccettature e significati. Si lega alla memoria, a un passato talvolta dimenticato, forse per un trauma represso, è un residuo di vita trascorsa. È un arcano femminile, indica legami fra i mondi, visioni profetiche...»
Judith si ferma per un momento. All'improvviso le sembra di aver compreso qualcosa di importante.
«Sì, è ovvio. L'astro che tutti i mesi muore e rinasce si lega all'idea del cambiamento, predispone il superamento del buio. La luna è un pericolo, può essere mare in tempesta durante un viaggio, però è anche il segno che bisogna ascoltare la parte di noi sepolta, l'intuito, perché il pericolo può essere annullato prima che ci danneggi. Parla di rinascita. La luna può indicare le gravidanze, i sognatori riflessivi; spesso donne, mogli, madri.»
Greg ha il capo rivolto verso le venature del tavolo, ramificazioni intrecciate che accolgono tutto il suo interesse. Ha la mente disconnessa, non la segue. «Basta con queste stronzate.»
Ha perso tutta la voglia di lottare, ormai. È scosso, stanco e ha paura perfino di addormentarsi.
«Davvero non hai capito? Dobbiamo contattare Veera.»
Greg stringe i pugni. «Veera è morta. Se n'è fregata di noi e si è ammazzata, Judith.»
«Lo so», dice Judith, gli occhi di nuovo umidi per le lacrime. «Ma so come possiamo contattarla.»
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La morte non dorme
Horror[Completa] Till è vittima di un'idea disperata, folle, a tratti delirante. Vuole vivere per sempre, essere immortale, ma non nel mondo che tutti conosciamo. Vuole essere a capo di un universo tutto suo, uno spazio in cui non esistono le stagioni, né...