Capitolo 14

491 21 0
                                    

Mi sento così stupida per avergli creduto, aver creduto di poter essere amata davvero e soprattutto da lui che per primo mi voleva rinnegare.
Lo sento chiamarmi mentre mi allontano da lui il più possibile. Corro talmente tanto che mi perdo nuovamente nel labirinto di corridoi della casa-branco.
Mi ritrovo in un sontuoso salotto con un caminetto enorme e una vecchia scrivania impolverata stracolma di documenti e lettere.
Ci sono due enormi librerie, con scaffali e scaffali di libri antichi.
Mi guardo attorno estasiata.

Visto che dovrò rimanere qui per un po' per stare lontana da...lui, decido di curiosare in giro.
Affianco al camino c'è un altro quadro di Lydia, ma appena mi avvicino per rimirarlo la donna nel dipinto ne fuoriesce sottoforma di mostro, che con un ghigno agghiacciante tenta di ferirmi coi suoi lunghi e affilati artigli, riuscendoci.
Mi precipito fuori dalla stanza e chiudo la porta alle mie spalle.
Mi guardo il braccio e vedo tre tagli paralleli piuttosto profondi. So che se non lo fasciassi potrei perdere troppo sangue quindi strappo un lembo del vestito e stringo la benda sulla ferita.
Mi dispiace di aver rovinato il vestito che Alam ha fatto fare per me...anzi no non mi dispiace affatto in fondo lui mi ha solo presa in giro.

Non sentendo più rumori nella stanza dietro di me decido di aprire cautamente la porta, ma il mostro era scomparso e il ritratto era strappato come se si fosse distrutto dopo aver adempiuto ai suoi doveri.
Cammino lentamente verso il camino controllando bene intorno che non ci fosse nessuno.
Ispezionandolo noto che è pulito a differenza del resto della camera coperto di polvere.

Decido di entrarci per vedere meglio, ma appena mi alzo finendo con la testa nel camino noto una piccola cosina nera.
Inizialmente non capisco cosa sia, poi però la premo e sento azionarsi un meccanismo.
Come per magia i mattoni che costituivano la parete del caminetto si apre fornendomi un accesso verso un corridoio segreto, pieno di ragnatele.
Al mio passaggio si accendono le candele di candelabri sulle pareti, come se volessero quasi accogliermi illuminandomi il cammino.

Arrivata alla fine del corridoio vedo una splendida porta nera di un legno molto rigido e resistente, al contrario la maniglia è chiara probabilmente in avorio.

Apro lentamente la porta e sento una voce di donna che mi dice "avanti, vieni pure cara, ti stavo aspettando".
Sinceramente sono terrorizzata ma al contempo sono attratta da quella voce, desidero sapere a chi appartiene.
"Non avere paura ti assicuro che non ti farò del male" mi dice ancora. Non so perché ma mi sembra familiare quasi fosse un ricordo di un sogno.
Con un po'di timore entro nella stanza e vedo una splendida donna dai capelli neri e gli occhi blu notte, indossa un abito in velluto rosso molto semplice lungo fino a terra.
Lei è seduta difronte a un piccolo tavolo di legno che ha tutta l'aria di essere molto prezioso.
"Tesoro siedi pure difronte a me" mi dice sorridendo la donna.
"Io mi chiamo Tiana, e sono molto più vecchia di quello che pensi. Sono una strega, o meglio pratico le arti magiche legate alla natura e sono la madre della ormai defunta Lydia. Mia figlia mi ha detto che tu la stai aiutando e per questo volevo ringraziarti" dice quasi commossa.
"Non c'è di che, signora" dico timidamente. "Tesoro chiamami pure Tiana, per me sei già come una figlia...beh in realtà è più complicato di così, ma capirai tutto a tempo debito" mi comunica mantenendo la sua espressione allegra.
"Ho deciso però di premiarti aiutandoti un po' nella tua ricerca della verità" dice mentre si gira a prendere una piccola sacca di tessuto pesante nero e viola.
Comincia a rovistarvici come se non avesse fondo, finché non trova l'oggetto che stava cercando.
"Ecco a te" mi porge un piccolo pugnale d'argento col manico bianco, impreziosito da piccole pietruzze.

"Grazie, ma cosa dovrei farci?" chiedo imbarazzata.
Lei scoppia in una fragorosa risata, ma io sinceramente non capisco dove sia la parte divertente.
"Tesoro mio ti servirà più avanti ma per ora consideralo un indizio. Ricorda bene queste mie parole:

Ripara il torto dal dolore causato e dall'anima tutto verrà perdonato, ricorda però una solenne promessa fra uomo e demone gli è stata concessa"

dice con aria solenne.

"V-va bene ti ringrazio, sign- volevo dire Tiana" balbetto.
Dopo aver ascoltato con attenzione le raccomandazioni fatte dalla donna ripercorro al contrario la strada per tornare nel salotto di partenza, dove c'è una sorpresa che mi aspetta.

Luna's heartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora