Capitolo 18

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"Tesoro digli che è impossibile! Non può essere stato lui! È una persona gentile e cordiale...non ha mai voluto fare del male a nessuno. Ne sono certa" grido verso il mio compagno pensando che mi avrebbe ascoltato o almeno mi avrebbe dato un minimo di attenzione.
Alam rimane in silenzio con il viso in preda allo shock e al terrore. Prima guarda me, poi i Segugi.
"Portate in cella Blake lo interrogheremo, nel frattempo portate ad analizzare le medicine della vostra luna" dice infine con tono solenne. Penso che abbia capito che le pastiglie mi stessero avvelenando ma non avrei mai pensato che Blake potesse farlo intenzionalmente, e non lo penserò mai a meno che non sia lui stesso a dirmelo.
Appena vedo il mio compagno allontanarsi dalla stanza corro verso di lui e mi avvinghio al suo braccio "Ti prego non lasciarmi sola, non voglio che tu te ne vada" dico con le lacrime agli occhi, mi sento confusa e stanca. Mi stento mancare il respiro, mi sembra quasi di svenire e per un momento un capogiro mi fa perdere tutte le forze, spingendomi a cadere a corpo morto fra le braccia del mio Alpha.
"Luna...LUNA!"continua a gridare preoccupato. "S-sto bene non preoccuparti, però ti prego non te ne andare ho paura..." il suo viso ad un tratto sembra leggermente addolcito.
"Se ti prometto di rimanere con te finché non ti addormenterai tu mi prometti di fare la brava? Lascerò Jake, Christian e Ronald a proteggerti" mi dice prima di prendermi a mo di sposa e portarmi nella sua stanza (che non avevo mai visto fino ad ora). È una stanza veramente enorme con un letto gigantesco a farla da padrone decorato da un sontuoso baldacchino con stoffe nere, come le lenzuola. Le pareti grigie donano alla stanza un tono molto elegante e regale. Sulla destra si trova una scrivania in marmo con una sedia in pelle e nell'angolo, proprio accanto, c'è un imponente caminetto adornato di piccoli disegni argentei. Nel lato sinistro della stanza, invece, si trova una porta di colore scuro dove presumo ci sia il bagno e affianco c'è un grandissimo quadro che raffigura il mio alpha e la sua compagna perduta in vesti a dire poco regali.
"Va bene te lo prometto...ma chi è Ronald?"chiedo mentre Alam mi poggia delicatamente fra le splendide lenzuola che sembrano essere di seta. Lui si butta affianco a me rischiando seriamente di schiacciarmi.
"Ma che fai! Stavi per farmi diventare una frittatina di lupa!"sbraito io arrabbiata. "Hahaha, è bello vederti reagire è da prima che mi sembravi spenta e sotto shock - dice lui abbracciandomi teneramente - comunque Ronald, o come lo chiamiamo noi Ron è quel ragazzo coi capelli pel di carota che hai incontrato al tuo arrivo qui."
Ah si ora ricordo, quello che ha paura degli insetti, è carino e ha un viso molto dolce, in più ricordo che è stato molto gentile con me la prima volta che ci siamo incontrati al lago.
"Ora basta scervellarti piccola lupacchiotta è ora che tu vada a dormire visto il tuo capogiro di prima" mi bacia sulla fronte con fare affettuoso e io mi accoccolo ben bene fra le sue braccia. Voglio proprio vedere se riuscirà ad andarsene senza svegliarmi ora, muhahah.
Faccio un piccolo sorrisetto beffardo e gli chiedo prima di addormentarmi completamente "mi prometti di dimmi tutto quello che scopri su Blake?". Non riesco a sentire la risposta che è subito tutto buio.

Mi sveglio di soprassalto dopo aver dormito senza sognare, penso sia passata solo qualche ora. Guardo fuori e sembra sera inoltrata. Mi guardo insistentemente intorno pensando di riuscire a trovare il mio compagno da qualche parte a vegliare sul mio sonno, ma non c'è nessuno, sono completamente sola.
Mi alzo sulle mie esili gambe, non ricordavo di avere la pelle così pallida prima. Mi dirigo verso il bagno con movimenti lenti e calcolati, ma sfortunatamente quello che credevo essere il bagno è invece una porta verso delle scale che vanno verso il basso.
Non resisto, sono troppo curiosa e scendo piano piano gli scalini uno dopo l'altro fino a raggiungere una stanza immensa, tutto lì è fatto di pietra. Ci sono varie colonne che adornano la stanza, mentre al centro si trova una bara di marmo bianco con sopra la statua di un angelo bellissimo.
Mi avvicino e ad ogni passo percepisco una strana sensazione, come se io già fossi stata in questo posto.
Sul lato superiore della bara spicca una scritta a lettere d'argento in una elegante calligrafia corsiva:

"Ti ho amata, ti amo e ti amerò per sempre"

Ho capito dove mi trovo! Sono nel sepolcro dove è stata sepolta Lydia. Non so cosa provare, se trovarlo romantico perché Alam l'ha voluta tenere accanto a se, se inquietata perché avere una tomba in casa non è la migliore delle idee oppure se addolorata perché non riuscirà mai a dimenticarla e magari io servo solo da rimpiazzo; no non voglio crederci, tutte le sue carezze e i suoi baci non possono essere stati finti.
Sono travolta da un turbine di emozioni e pensieri, quando, vengo interrotta da una voce che mi fa quasi gelare il sangue nelle vene "Finalmente ti ho trovata..."

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