Capitolo 13

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Apro gli occhi e mi ritrovo nella mia stanza con Alam che dorme stringendomi a se come se fossi la cosa più importante del mondo per lui, come se volesse quasi proteggermi da tutto il male che mi affligge.

Lo bacio leggermente sulle labbra cercando di non svegliarlo, ma invano. Vedo i suoi grandi occhi aprirsi per poi posare il suo sguardo sulla sottoscritta. Appena vede il mio dolce sorriso ricambia con un'espressione di sollievo.

Sento il suo braccio muscoloso spostarsi fino a cingermi la vita in un abbraccio pieno di calore. Poi mi lascia un tenero e dolce bacio casto sulle labbra prima di alzarsi mostrandomi quello che definirei come paradiso. Un corpo perfettamente scolpito fin nei minimi dettagli, considerando poi che sta indossando solo i boxer l'effetto del suo fascino cresce in maniera esponenziale.

"Dopo quello che è successo non ti lascerò sola nemmeno un istante" dice lui ridacchiando. Io, sentendo quelle parole, sprofondò nel più totale imbarazzo, sembrando un bel pomodoro appena maturato.

"M-ma come faremo per il bagno e tutto il resto?" continuo io arrossendo sempre di più. "Beh lì potrei aspettarti fuori dalla porta e dire a mia sorella di stare con te per assicurarsi che tu stia bene, a meno che tu non voglia che sia io a partecipare" dice lui in risposta, sfoggiando un sorrisetto beffardo e sottolineando bene la parola tu.

Nascondo la testa sotto le lenzuola cercando di non dare a vedere il mio evidente di disagio.

"C-comunque che mi è successo? Per quanto ho dormito? E che ore sono?" chiedo cercando di cambiare discorso.
"Il medico ti ha visitato e ha detto che è stato uno degli attacchi cardiaci a cui accennava in infermeria. Hai dormito per due giorni e io non mi sono mai allontanato da te. È ora sono esattamente le- guarda l'orologio al suo posto - le 9.30 di sera" dice mentre si comincia a vestire.

Indossa una camicia leggera bianca che valorizza gli addominali e jeans neri. Sembra un vero modello appena uscito da una rivista.
Mi rendo conto troppo tardi di continuare a fissarlo insistentemente, così mi giro velocemente dall'altra parte arrossendo, per poi nascondermi fra le splendide lenzuola.
"Ora prendi la tua medicina così starai meglio, vedrai" mi dice mentre scopre la mia testa sorridendomi dolcemente.

Sinceramente non so che fare, Lydia mi ha detto che non devo fidarmi di nessuno tranne che di Alam e sua sorella, ma le medicine non sono state preparate da loro. Penso che comincerò a fingere di prenderle, vediamo come va.
Se poi sto peggio comincerò a riprenderle.

"Va bene tesoro ma volevo chiederti una cosa, avevo sentito da alcune cameriere che hai una sorella e mi piacerebbe molto conoscerla" dico sorridendo, sperando di essere convincente.
Inizialmente non mi sembra molto convinto ma alla fine risponde "certo, mi farebbe piacere, ma prima prendi le tue pillole".
Mi porge una tazzina in porcellana bianca decorata sul bordo da piccoli disegni dorati e blu, con all'interno un liquido caldo fumante dal gradevole profumo di vaniglia.
Lo guardo continuando a sorridere sperando di distrarlo ma lui continua a fissarmi divertito senza staccarmi gli occhi di dosso.
Io metto la pastiglia in bocca e la incastro sotto la lingua, poi bevo qualche goccia di the fingendo di berne un paio di sorsi.

A quel punto lui prende la tazza e si gira per posarla sul piccolo mobile in legno affianco alla grande finestra.
Nell'esatto momento in cui mi dà le spalle, sputo la pastiglia e la nascondo nel cassetto del comodino alla mia destra.
"Ora puoi venire a conoscere mia sorella se lo desideri, ma prima ti devi vestire bene" dice prima di aprire l'armadio e prendere uno splendido abito azzurro che non ho mai notato lì.
Lui deve aver notato la mia sorpresa perché dice "è un regalo per te amore, l'ho fatto personalmente confezionare dalla migliore sarta del branco. Ho sempre pensato che l'azzurro avrebbe reso giustizia alla tua bellezza, non che con gli altri colori tu stessi male ma...ma..."dice arrossendo e mangiandosi le parole.
Vedendolo così non posso fare altro che ridacchiare mentre cerco di rassicurarlo di aver capito cosa stesse intendendo.

Prendo l'abito e vado in bagno a cambiarmi, guardandomi riflessa vedo le onde morbide dal tulle cadere delicatamente sulla mia pelle bianca, la vita stretta in uno splendido corpetto a fiori di pizzo.
Dopo essermi spazzolata e leggermente truccata con dei cosmetici trovati nel mobiletto affianco allo specchio.

Mentre esco dalla stanza vedo il mio compagno abbracciato ad un'altra ragazza più o meno della mia età...
Mi ha presa in giro. Come ho potuto essere stata tanto stupida e cieca da non capirlo, chissà quante risate si è fatto coi suoi amici alle mie spalle.

Corro via piangendo,pregando e sperando che quello che avevo visto fosse stata solo la miaimmaginazione o più semplicemente un incubo

Luna's heartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora