Capitolo 11

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Accade tutto così velocemente. Vedo Alam scagliarsi sul povero medico e riesce addirittura a dagli un pugno talmente forte da farlo cadere a terra con una piccola gocciolina di sangue che cola dalla sua bocca. Ha gli occhi rossi sangue fissi e furiosi su Blake, una furia cieca che penso nemmeno io saprei come calmare. Decido di tentare la sorte e mettermi in mezzo ai due dando le spalle al dottore e parandomi davanti al mio compagno, questo lo fa infuriare ancora di più e vedo la sua mano alzarsi per provare a darmi un colpo per spostarmi, ma io lo sorprendo , e mi sorprendo anche io di me stessa, con un bacio. Un bacio profondo, passionale, necessario come se fosse fondamentale per la mia sopravvivenza. Comincio a sussurrargli paroline dolci cercando di amarlo finchè non sento i suoi muscoli, dapprima tesi, sciogliersi sotto le mie carezze. Lo abbraccio aderendo il mio petto al suo anche se lo raggiungo a malapena perchè in confronto a me lui è un gigante. Sento Blake dietro di me che comincia a scusarsi col suo Alpha.

"Mi dispiace tanto Alpha, le assicuro che le mie intenzioni non erano assolutamente cattive, semplicemente dovevo fare un elettrocaridogramma, e ho fatto bene a voler fare un controllo. Ho trovato un piccolo traoma nel cuore della Luna, una specie di infarto parziale quindi deve fare periodici controlli. Nell'eventualità in cui lei senta dolori o fitte al petto deve assumere una pillola, che io le fornirò, bisogna farla sciogliere all'interno di un the o una tisana di qualche sorta, l'importante è che il liquido sia caldo" dice Blake mentre si pulisce la bocca con una garza presa dalla credenza.

Alam lo guarda con aria di sufficienza, penso abbia capito che il medico fosse in buona fede ma comunque gli da fastidio il fatto che abbia visto la mia parte superiore.

L'Alpha prende un lenzuolo dal letto e ci avvolge me stile involtino di carne. Poi mi prende in braccio a mo' di sposa per poi chiedere freddamente le medicine al dottore. Dopo averle prese, si gira, varca la soglia della stanza e mi porta in camera mia. Durante tutto il tragitto non ha fatto altro che guardarmi preoccupato e dolcemente, uno sguardo da cucciolo ferito bisognoso di coccole.

Appena mi fa sdraiare sul mio letto con lenzuola pulite di broccato io lo bacio, dapprima dolce e pieno d'amore, poi più profondo, lento e passionale ancora meglio di quello dato in infermeria.

Sento Alam salire sopra di me stando attento a non aderire al mio petto per non farmi male, continuiamo a baciarci e lui comincia ad accarezzare sensualmente i miei fianchi scendendo sempre di più, fino a raggiungere le cosce.

Prende la mia gamba destra e la allaccia intorno alla sua vita per poi cominciare a sfrugare sotto il lenzuolo dell'infermeria, scoprendo nuovamente la mia parte superiore. Mi sento così imbarazzata, inerme nelle mie piccole dimensioni in confronto al grosso lupo sopra il mio esile corpicino.

Lascia una scia di baci umidi che parte dalla mia bocca per poi raggiungere il mio petto, proprio sullo sterno. Lo vedo ridacchiare fra se e se, probabilmente ha sentito che il mio battito ha accelerato pericolosamente; poi mi guarda negli occhi, sono leggermente rossi con uno sguardo pieno di desiderio. Mi vuole. Sento che mi vuole fare sua.

Prendo il suo viso fra le mani e lo bacio ancora, come se le nostre labbra fossero attratte l'una dall'altra dal filo del destino, anzi quello dell'amore. Cosa dovrei fare? Dovrei forse lasciarmi andare e unirmi a lui?

Proprio in quel momento una fitta mi colpisce il petto facendomi raggomitolare su me stessa in posizione fetale.

"Ti ho forse fatto male?" dice lui nel panico, pensando di essere lui la causa del mio dolore. Sento il cuore esplodermi in petto, brucia come se lo avessero letteralmente buttato fra le fiamme.

Riesco a dire debolmente "L-le medicine" indicando il comodino dove lui precedentemente aveva poggiato la confezione di pillole date da Blake. Lui si affretta a coprirmi mettendomi la sua enorme felpa che per me è un vestito, per poi preparare una tisana a base di rosa canina e cannella. Mi porta un vassoio con la tazzina, dei biscotti al cioccolato e nocciole e la pillola che devo far sciogliere.

La pillola è di un rosso scarlatto e ha un odore pungente, forse fruttoso. Lascio andare la medicina nel the e lascio che il liquido si tinga del bel color porpora.

Bevo tutto sperando che il dolore passi e grazie al cielo le mie preghiere vengono ascoltate. La fitta smette di dolere il mio petto e riesco finalmente a sedermi. Alam, vedendomi nettamente migliorata, tira un sospiro di sollievo, poi si accascia sul mio letto affianco a me.

Sbadiglio talmente forte che penso se io non avessi messo la mano davanti alla bocca si sarebbe visto anche l'esofago. Mi accuccio accanto a lui abbracciando il suo petto imponente e lui ricambia cingendomi le spalle col suo braccio. Sento il suo calore entrarmi nella pelle.

La mia vista si affievolisce finchè non mi addormento.

Pov's Narratore esterno

Alam guarda con dolcezza la sua piccola cucciola addormentata.
Osserva le sue lunghe ciglia chiuse che sono il centro di una vera e propria opera d'arte, mentre i capelli bianchi e lucenti ne sono la cornice.
Le lascia un bacio a stampo sulla fronte, la abbraccia per poi addormentarsi a sua volta e per la prima volta dopo anni riesce a rilassarsi veramente, a contatto con la sua compagna, il suo amore, la sua vita.

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