Capitolo 12

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La mattina seguente mi sveglio con ancora il profumo di Alam addosso, tasto il letto affianco a me ma è freddo e vuoto. Mi rigiro verso il comodino; affianco all'orologio che segna le 10:30 c'è una lettera piegata in due con su scritto "Per Luna". La prendo in mano, osservando con attenzione le lettere scritte in un corsivo elegante con una penna sicuramente stilografica, dopo un paio di minuti decido di leggerla .

"Dormivi così serenamente che non ho voluto svegliarti. Sono andato a cacciare, e ti porterò la preda migliore che riesco a catturare perchè tu possa rimetterti presto. Ho notato che oggi sei più pallida quindi bevi il tuo the e prendi la medicina se hai eventuali dolori. Non alzarti dal letto! Ti amo, cucciola. Tuo, Alam."

Rimango per alcuni minuti a leggere e rileggere la lettera piena d'amore che il mio compagno mi ha scritto. Però non può davvero pretendere che io rimanga a letto tutto il giorno. Non morirò mica se mi alzo un secondo per andare la bagno annesso alla stanza.

Tento di alzarmi, coi piedi nudi a contatto col pavimento di marmo gelido, ma ad un tratto mi giro verso lo specchio appeso nella parete difronte al letto e vedo al posto della mia immagine il riflesso della donna che mi raggiunge nei sogni. L'ultima cosa che sento prima di crollare a terra è "Non è come sembra".

Ora sono sdraiata a terra a pancia sotto, non so cosa sia accaduto. Il mio corpo è talmente pesante che non riesco a muoverlo, ma sono completamente cosciente.

Infatti, vedo la cameriera con in mano il solito vassoio col the e i dolcetti, che però lei fa cadere appena mi vede, spaventata. La tazzina di porcellana bianca con decorazioni azzurre si infrange in mille pezzettini producendo un rumore stridente e secco.

Corre via gridando come una forsennata "Capocamerieraaaa"; sento le sue urla affievolirsi fino a smettere del tutto. Ci sono due possibilità: la prima è che lei abbia trovato finalmente la capocameriera, la seconda è che si sia allontanata troppo e io non riesca più a sentirla, nemmeno col mio udito da lupo.

Dopo un tempo che sembra infinito vedo rispuntare la testa rossa della cameriera e la faccia anziana e dolce della capocameriera. Appena si rendono conto che sono ancora in questo stato, mi prendono una per la testa e una per le gambe e insieme riescono a rimettermi sul letto.

Vedo la donna anziana dire alla domestica di chiamare il Dottor Blake, mentre la prima continua a tamponarmi il viso con un panno bagnato nella speranza di farmi riprendere; ma alla fine mi addormento.

Mi risveglio nella mia camera con Alam che mi tiene la mano preoccupatissimo. "Che è successo?" dico debolmente. Appema lui alza lo sguardo e lo posa su di me gli sunta un sorriso di sollievo. "Mi dispiace tanto, non avrei dovuto andarmene sapendo il tuo stato di salute" dice mentre una lacrima gli riga il volto.

"Non ti preoccupare tesoro, non è stata colpa tua"gli dico mentre cerco di rassicurarlo con leggeri baci e carezze sul viso. "Il medico ha detto che è stato un attacco cariaco, dovrai rimanere sempre a letto. Non dovrai mai muoverti da qui e dovrai continuare a prendere la medicina. Vedrai che ti riprenderai" mi dice mentre poggia la sua fronte sulla mia, chiudendo gli occhi.

Mi ritrovo nuovamente nel mio limbo nero con la splendida donna dal vestito sporco di sangue.
"Cosa devo fare ancora perché tu possa riposare in pace?" chiedo sperando in una sua risposta. "Non è ancora il momento per me, prima di salvarmi dovrai salvare te stessa" dice lei con occhi malinconici, e per la prima volta lei entra in contatto con me in un abbraccio nostalgico.

Non riesco a sentire veramente il contatto fra di noi, ma la sensazione che provo è come lasciare la finestra aperta in una giornata d'inverno.

Mi stacco lentamente dall'abbraccio. "Da cosa dovrei salvarmi? Da Alam?" le chiedo di menticando che anche lei ha avuto una storia con lui e che nominarlo avrebbe potuto arrecarle dolore.
"No Luna, puoi fidarti solo di lui e di sua sorella che conoscerai presto; non mangiare o bere nulla che ti viene portato cerca di rubare qualcosa dalla cucina... Mi dispiace ma non mi è concesso dirti di più" dice lei abbassando il capo.
Prima di risvegliarmi riesco a dire solo un flebile" grazie".

Luna's heartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora