Capitolo 15

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Appena tornata nel salotto vedo uno degli amici di Alam, quello coi capelli rossi di cui non so ancora il nome.
Non sembra avermi ancora notata perché se ne va avanti e indietro davanti alla scrivania pensando a chissà cosa.
"Un altro maledetto insetto da schiacciare!" grida a un certo punto e noto a terra vicino a lui un piccolo ragno che cammina. Forse ha paura degli aracnidi, in fondo fanno piuttosto senso.

Dopo aver scaraventato a terra tutti i fogli e i documenti e aver lanciato la scrivania sul muro difronte esce furioso dalla stanza. Non devono proprio piacergli i ragni.

Esco finalmente dal mio "nascondiglio" e decido di finire di inspezionare la stanza prima di andarmene.

Sento la voce della madre di Lydia echeggiare nel corridoio del passaggio alle mie spalle, "Prima che mi dimentichi, per cercare la verità bisogna cercare il baule". Nemmeno il tempo di voltarmi che mi ritrovo difronte a una semplice cappa chiusa.

Prima di uscire definitivamente dalla libreria decido di vedere se ci sono indizi su dove si trovi il baule o comunque cose che mi possono essere utili.
Guardo tutti gli scaffali osservando con attenzione ogni libro e ogni volume ma non trovo nulla di lontanamente interessante. Quando ad un tratto qualcosa cattura la mia attenzione.

Quando il ragazzo di prima aveva scaraventato a terra la scrivania aveva fatto sì che un cassetto che avevo già tentato di aprire invano quando ero entrata prima qui nella biblioteca si aprisse a causa del colpo subito. Riesco a fatica ad aprirlo del tutto trovandolo però vuoto. Delusa tento di richiuderlo ma sento che qualcosa in fondo al cassetto lo bloccasse. Riesco a staccarlo totalmente dalla scrivania, scoprendo così che il misterioso oggetto che probabilmente bloccava lo sportellino in precedenza era una piccola chiave d'oro con un disegno floreale.

Dopo averla prontamente intascata mi rimetto in cammino alla ricerca di questo misterioso baule.

Prima controllo con attenzione che non stia passando nessuno per il corridoio. Esco a passi lenti in punta di piedi, sperando di non essere notata da nessuno.

Continuo a camminare silenziosamente finché quello stesso silezio non viene infranto da un forte brontolio che mi fa trasalire.

Mi sono completamente dimenticata di mangiare, potri andare nelle cucine (sempre se riesco a trovarle) e rubacchiare qualcosina, però sarebbe rischioso, Alam potrebbe trovarmi subito sentendo il mio odore. Al massimo potrei cercare di camuffarlo ma sono più che sicura che lo riconoscerebbe comunque.

Un secondo brontolio mi risveglia dai miei pensieri in cui mi ero rifugiata. Ho troppa fame devo assolutamente mangiare qualcosa.

Mi si accende una lampadina. Se mi trasformassi in lupo riuscirei sicuramente a trovare la cucina perchè l'olfatto si affinerebbe ancora di più.

Mi concentro sulle mie mani diventare zampe, sul colore del pelo, sui miei occhi di diversa dorma rispetto a quella umana, e lentamente sento tutte le ossa spezzarsi per poi ricomporsi dandomi la mia forma canina.

Ora riesco a sentire con precisione la scia di odori fino alle cucine.

Apro la leggermente la porta lasciandola socchiusa e osservo tutte le cuoche e le cameriere che sembrano nel panico dalla velocità in cui cucinano e prendono dei vassoi.

Ad un tratto vengo sbattuta zampe all'aria da una figura talmente imponente da sovrastarmi, Alam in forma di lupo, una dolora fitta si fa spazio nel mio cuore. Vedo nei suoi occhi rabbia ma soprattutto preoccupazione, ma in fondo sono mancata solo qualche ora, perchè avrebbe dovuto preoccuparsi.

Apre un canale mentale con me "Dove cazzo sei stata?!?", sento rimbomare nella mia testa queste parole come un tuono. "Vuoi davvero sapere dove sono stata?!? Lontano da te! Non sono mancata solo un paio di ore perchè ti lamenti tanto?!?".

Lui sembra fermarsi sorpreso "Tu sei stata via due giorni..." mi dice. Io scioccata non ci credo e cerco di liberarmi dalle sue possenti zampe, mordendole e spingendomi via ma invano.

"Anche se tu dovessi uccidermi qui e ora non mollerò la presa, non ti lascerò andare dinuovo!" grida nuovamente nella mia testa.

Io non riesco a reggere più tutte le emozioni che sto reprimendo e mi ritrasformo in essere umano ( sfortunatamente quando torniamo nelle nostre sembianze non abbiamo i vestiti perchè si strappano quando diventiamo lupi) e scoppio in un pianto di sfogo. Non ci riesco, per quanto ci provi non riesco ad odiarlo. Lo amo troppo, ma averlo visto con quella ragazza ha aperto una voragine in me.

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