Capitolo 4

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Il buio, non riesco a vedere nulla, nemmeno la luce della luna. Ad un tratto vedo una figura leggiadra dalle sembianze femminili camminare nella mia direzione; è una donna molto somigliante a me, coi miei stessi capelli ma con occhi color malva. Indossa uno degli abiti che avevo visto nell'armadio, molto largo, color bianco perla con bordi argentei e ricami azzurri sul corpetto a cuore.

Arriva a meno di un metro da me e noto che ha un pugnale d'oro con un rubino, conficcato nel petto, a quel punto mi spavento. "Stai bene?" le chiedo preoccupata ma lei per tutta risposta inizia a piangere. Le lacrime color sangue le scendono dal viso fino a cadere sulla parte più bassa dell'abito.

"Aiutami" dice con voce flebile, "Come ti posso aiutare? Vuoi che provo a chiamare qualcuno per portarti da un medico?" le domando agitata.

"Cerca nella profondità dello sguardo della Dea Luna, lì avrai le risposte che cerchi. Salvami ti prego" dice continuando a piangere, prima di scomparire in una fitta nebbia che nemmeno avevo notato in precedenza.

Mi sveglio di soprassalto, consapevole che quello non poteva essere stato solo un sogno. Mi alzo e osservo per qualche minuto l'alba che mi infonde un senso di calma, forse sicurezza; per poi dirigermi verso l'armadio della sera precedente.

Controllo ogni abito accuratamente finché non trovo quello del sogno, controllando nel punto dove era ferita la ragazza noto un taglio nel tessuto che combacia perfettamente con le dimensioni della lama del pugnale.
Quello non può essere stato solo un sogno.

Decido di tornare a dormire per qualche ora, nella speranza di avere abbastanza energie da cercare il significato delle parole di quella donna.

Mi desto qualche ora più tardi, il sole è già alto eppure non odo alcun rumore, nemmeno il suono di leggerissimi passi. Mi alzo in piedi e mi dirigo verso il guardaroba; scelgo di indossare l'abito più sobrio che c'è, ovvero un vestito lungo azzurro cielo di fiandra leggera con piccoli merletti, un corpetto a cuore con maniche corte e finissimi decori bianchi e blu.
Non indosso scarpe o altri accessori che trovo quasi inutili, spazzolo semplicemente i miei capelli color neve dando loro una forma e un aspetto migliore.

Esco piano piano dalla stanza senza fare alcun rumore, controllando minuziosamente i lunghi corridoi, sia per trovare indizi sulle parole della strana donna del mio sogno, sia per non essere scoperta fuori dalla camera affidatami.

Sembra un labirinto di scale, porte e corridoi. A farmi compagnia ci sono solamente i quadri appesi alle pareti, nei quali sono raffigurati donne e uomini dagli occhi spenti e dal sorriso inesistente.
Mi fermo difronte ad uno in particolare in cui viene rappresentato l'Alpha in tutta la sua maestosità in piedi affianco a una sedia o meglio penso sia una sedia perché la tela è stata tagliata e appesa con quel lato del quadro mancante. Non so se le cose siano collegate ma il mistero si infittisce.

Immersa nei miei pensieri continuo ad attraversare i corridoi percorsi da tappeti color rosso cremisi, quasi scarlatto.
Dopo quelle che mi sono sembrate ore vengo rapita da un dipinto in particolare.
Una donna dagli abiti color notte, capelli bianchi e occhi di un celeste puro prega la luna guardandola con nostalgia, quasi le stesse chiedendo di aiutarla e alleviare tutto il dolore che sta provando.

Vengo risvegliata da una voce severa, bassa e forte "Che cosa ci fai tu qui?!?"
Nell'udire quelle parole mi è sembrato quasi che la terra si fosse messa a tremare sotto i miei piedi.

Luna's heartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora