Twenty-four

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Arrivò in camera col fiatone e con una morsa al petto che non accennava a svanire

«va tutto bene Taehyung?» gli domandò un membro dello staff preoccupato

Il giovane lo guardò per secondi interi con un'espressione vuota, priva di sentimenti e lentamente mosse la testa verso l'alto e verso il basso, annuendo, incapace di pronunciare una singola parola.

Rimasto solo il suo unico pensiero fu quello di chiudere la porta a chiave e di raggiungere il bagno dove un oggetto quadrato molto familiare lo stava aspettando.

Deglutì e non aspettò un secondo di più a salirci.
Nell'osservare i numeri salire piano piano ripensò a pochi mesi prima, alla prima volta in cui era salito su quel aggeggio e sorrise, sorrise quando non vide più quel 76 ma un 51.4, non era ancora pienamente soddisfatto ma era felice del risultato ottenuto in cosi pochi mesi.
Quel sorriso però scomparve dopo pochissimi istanti, che senso aveva sorride o essere felici adesso? non ne aveva il diritto dopo tutto quello che ha causato.

Facendo bene attenzione a non guardare il proprio riflesso allo specchio si fece una doccia bollente e poi si infilò sotto le coperte.
Il suo unico desiderio era quello di addormentarsi e risvegliarsi nella sua stanza in corea, insieme al suo cucciolo, dove nessuno lo avrebbe osservato e giudicato.

Tuttavia nonostante la stanchezza e il sonno non riuscì a chiudere occhio a causa del freddo che sentiva fin dentro le ossa e dei tanti, troppi, pensieri

Continuava a pensare e a ripensare a tutto quello che è successo poche ore prima e non potè non sentirsi una merda, adesso non solo aveva rovinato la sua di vita ma anche quella di Jungkook e di tutti gli altri membri.
Perchè si, Taehyung non riusciva davvero ad immaginare un futuro per i bts senza il minore.

Si lasciò trasportare dalla nostalgia e la sua mente venne invasa da tantissimi ricordi di loro sette, di quando erano ancora dei trainee e il loro unico pensiero era principalmente quello di divertirsi

Ripensò a tutti i sacrifici e a tutte le rinunce che hanno dovuto fare in tutti questi anni, per arrivare a dove sono ora, e si rese conto che no, non poteva assolutamente permettersi di rovinare tutto a causa sua

avrebbe fatto di tutto per non rovinare tutto quello che sono riusciti a costruire, per non distruggere il sogno delle persone a cui più voleva bene, che considerava una famiglia.
Cosi prese una decisione importante, affatto semplice ma necessaria.

doveva lasciare i bangtan.

«non ho altra scelta, devo farlo per loro» sussurrò a se stesso osservando il coniglietto viola poggiato sul suo grembo.

~anni prima

«quello lì kook, prendi quello!» esclamò Taehyung sbracciandosi e strattonando il braccio del minore per indicargli un coniglietto viola in mezzo a tanti altri peluche colorati e dalle forme varie

Jungkook osservò l oggetto indicato e poi si girò verso il maggiore con un'espressione contrariata «no,prendiamo la pistola»

«ma la pistola ad acqua è per bambini!»

«i peluche invece sono per grandi vero?» fece ironico il corvino, sorridendo vittorioso per poi avvicinarsi al camioncino del tiro a segno, pronto a colpire i numerosi palloncini colorati che attaccati ad un macchinario si muovevano velocemente prima a destra e sinistra e poi su e giù.

Tae borbottò parole incomprensibili ma appena vide l'altro avanzare lo seguì senza esitare, incrociando le braccia al petto e mettendo il broncio.
Osservò con fare 'seccato' e cercò in tutti i modi di trattenersi dal esultare quando vide il minore far scoppiare quasi tutti i palloncini.

Bone // TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora