twenty-one

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Stare da soli non è brutto, anzi, ma sentirsi soli è una sensazione orribile, che può solo peggiorare quando ti rendi conto di sentirti in questo modo anche quando sei circondato dai tuoi migliori amici, le persone con cui sei cresciuto e di cui più ti fidi al mondo.

È tremendo, perché il tuo egoismo è incapace di percepire l'amore degli altri e ciò ti fa sentire solo, non importante e a tratti anche indesiderato.

Ecco a cosa stava pensando Taehyung in quel momento, mentre se ne stava seduto sul quel sporco pavimento di una sala da ballo ad aspettare un messaggio che mai sarebbe arrivato

Con la coda dell'occhio osservava i suoi amici che ridevano e si divertivano, e si chiedeva perché, perché non era lì a giocare con loro ma se ne stava in disparte ad osservarli come farebbe un estraneo?

Forse perché era proprio così che si sentiva, un estraneo.
Gli sembrava come se la sua vita non gli appartenesse più, come se Kim Taehyung non gli appartenesse più

Si sentiva strano e confuso, aveva come l'impressione che dentro di lui mancasse un pezzo, un pezzo importante, quello che si incastra e lo unisce nel grande puzzle del mondo

Ecco come si sentiva in questi giorni

« coraggio ragazzi! La pausa è finita torniamo a provare» li richiamò tutti Hoseok con il suo solito sorriso stampato sulle labbra « cercate di metterci più passione questa volta. Okay che sono solo delle prove ma sembrate dei settantenni alla loro terza lezione di zumba » finì battendo le mani, incitandoli così ad alzarsi e prendere posizione

Tutti i ragazzi fecero dei versi scontenti ma a lamentarsi in modo particolare fu Jin « fidati » parlò asciugandosi il sudore ancora presente sulla fronte « ci avrei messo molta più passione ad una lezione di zumba »

Dietro di lui Jimin sorrise malizioso «vecchio marpione » sussurrò con tono abbastanza alto per farsi sentire da tutti

« a chi hai dato del vecchio?! » esclamò Jin spalancando gli occhi e colpendolo scherzosamente sulla nuca « non sono vecchio, sono giovane e bello come un fiore appena sbocciato. Ho tutta la vita davanti a me » parlò molto velocemente, come solo lui sapeva fare, facendo diventare la sua faccia tutta rossa

«giovane? Mio padre alla tua età era già sposato e aveva due figli » lo guardò con aria di sfida Jungkook, se c'era una cosa che il maknae adorava fare quella era provocare ed infastidire i suoi adorati hyung

Il più grande assottigliò gli occhi mandandolo a quel paese col pensiero.
« tuo padre è un tipo troppo precoce » rispose guardandolo male « ma guardate un po' questi dongseng maleducati. Parlerò con i vostri genitori » boforchiò alzandosi e borbottando qualche imprecazione sottovoce

Risero tutti a quella piccola e divertente scenetta comica ma anche questa volta il bicolore percepì un muro invisibile tra lui e il resto dei ragazzi, che non gli permetteva di godere a pieno quello che stava succedendo

Si sentì di nuovo un estraneo mentre guardava e ascoltava i suoi amici da una vita discutere e ridere tra di loro

« Perché non fate carta, forbici e sasso? Se vince Hobi continuiamo a provare e se vince Jin torniamo in hotel e andiamo a mangiare » propose Suga e tutti si trovarono d'accordo con lui

«bene, ma Guk gioca al posto mio » decise Jin sorridendo soddisfatto sentendo già il sapore della sua adorata bistecca sulla lingua

«cosa? » alzò la testa il moro, dopo aver sentito il suo nome essere pronunciato, aggrottando le sopracciglia così come tutti gli altri

Bone // TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora