eleven

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Stabilire con precisione quando il tutto è iniziato non penso sia possibile, così come riuscire a trovare la causa che ha scatenato il tutto.

Sarà stato quello che è successo quella sera? Sicuramente no.
Saranno state le parole di quella army? Forse.
I commenti sul suo fisico che continuava a leggere tutti i giorni sulle varie app? Probabilmente.
Oppure sarà stato il disgusto che ha sempre provato verso sé stesso ad aver raggiunto questi livelli catastrofici

Ma questo in realtà non importa molto, ciò che a noi importa sapere è che il giorno dopo taehyung si svegliò con un solo e unico pensiero in testa ovvero quello di dimagrire.

Aveva passato quasi tutta la sera su Twitter, a leggere quei commenti che le sue fan ritenevano divertenti ma che in realtà lo facevano stare sempre più male.

Sapeva che non gli faceva bene leggere quelle cose ma ne aveva bisogno, non riusciva più a smettere.

La sveglia del cellulare suonò alle 5:30 del mattino, senza perdere tempo si alzò dal letto, si tolse il pigiama e si infilò una delle tante tute che usava di solito per fare ginnastica.
Non voleva perder tempo prezioso e alla svelta afferrò gli occhiali da sole e una mascherina nera per non farsi riconoscere in giro, poi si mise le scarpe e finalmente uscì dalla stanza, con l'intenzione di andare a correre.

Quando stava per uscire dall'albergo venne chiamato dal suo coreografo, che proprio in quel momento stava passando da lì.
« Taehyung! Dove pensi di andare a quest'ora? » il suo tono era come sempre duro e aveva la straordinaria capacità di farlo sobbalzare sul posto.

«volevo andare a-a fare delle foto» balbettò, chiedendosi al tempo stesso cosa ci facesse l'uomo fuori dalla sua stanza a quell'ora.

«non balbettare » lo rimproveró il signor Sung, squadrandolo da capo a piedi con un leggero ghigno sulle labbra.

«mi scusi» si scusò il ragazzo inchinandosi in segno di rispetto, tirandosi su solo quando vide l'uomo sparire dalla sua vista.

In realtà si aspettava una sgridata con tanto di insulti da parte sua e anche una possibile punizione, quindi rimase piacevolmente sorpreso quando lo vide andare via senza dire una singola parola.

Senza indugiare troppo si infilò le cuffie nelle orecchie e iniziò a correre verso una meta sconosciuta

Le strade erano quasi vuote, salvo coloro che erano costretti ad alzarsi presto per andare a lavorare.
Le poche persone che incontrava per strada lo guardavano quasi sconvolte, probabilmente si chiedevano il perché un ragazzo si sia svegliato così presto per andare a correre.
Ma l'America è famosa per essere un paese di pigri infondo.

Sta di fatto che il ragazzo interpretò quelle occhiatacce in modo differente, e si costrinse ad aumentare la velocità della corsa.

Non aveva la minima idea di dove stava andando ma non gli importava molto, sarebbe tornato utilizzando il navigatore sul telefono.

Si fermò davanti ad un supermercato, non c'era ancora nessuno all'interno, cosa ovvia visto che erano ancora le sei e mezza del mattino, ma vedendo la scritta open entrò.

Dopo aver camminato un po' tra i reparti afferrò distrattamente una bottiglietta d'acqua e successivamente si diresse verso il reparto elettronico, non riuscendo a capire le parole scritte sui cartellini gli venne un po' difficile ma, dopo un paio di giri, riuscì a trovare quello che stava cercando.

Dentro di sé sperava di non trovarla ma la fortuna non era mai stata dalla sua parte.

Rimase un paio di minuti lì, facendo finta di leggere qualcosa sul telefono.
In realtà non era più sicuro di volerla comprare, la sua vita sarebbe cambiata e forse lui non era ancora pronto per questo.

"mi stai dicendo che vuoi continuare ad essere un grassone? L'hai visto come ti ha guardato Sung oggi? Secondo me sta già pensando come fare per buttarti fuori dalla band, tornerai dai tuoi genitori a fare il contadino.... È questo quello che vuoi? "

No, non è questo quello che voleva, ovviamente.
Ha fatto tanti, troppi, sacrifici per arrivare dov'è ora e non avrebbe rinunciato alla sua vita di ora tanto facilmente.
Poteva superare anche questo, doveva farlo.

Velocemente afferrò una delle tante scatole e andò verso la cassa.

«good morning » lo salutò una ragazza abbastanza carina, il ragazzo salutò a sua volta con un sorriso e, dopo aver pagato con la sua carta di credito, infilò la scatola quadrata dentro il suo zaino e corse verso l'hotel.

Ci mise più del previsto ad arrivare e appena mise piede nella struttura venne rimproverato dai suoi hyung, in particolare da Nam e Jin.

«scusate, mi ero perso e non riuscivo a impostare il navigatore » mentì, poggiando le mani sulle ginocchia. Forse aveva corso troppo.

I ragazzi risero vedendolo in quello stato.

« vai a farti la doccia e vieni a fare colazione, non perdere tempo che dobbiamo andare a provare » ordinò il leader.

«ho già mangiato!» esclamò immediatamente, appena sentì la parole colazione. pentendosene però quando vide tutti girarsi nella sua direzione.
«s-si...ecco...i-io ho mangiato un hotdog mentre venivo...» mormorò abbassando la testa.
Non voleva mentire ai suoi amici ma non poteva dire la verità, si vergognava.

"bravo bravo, continua a comportarti come un ciccione" lo derise la vocina

Dopo un «okay» si precipitò in bagno, nella sua stanza, prese dallo zaino ciò che aveva comprato, lo tolse dalla scatola e lo posò per terra.

Il suo respiro tornò ad essere irregolare, la testa iniziò a girare e le mani tremarono leggermente.

Si diede mentalmente dello stupido.

Era normale avere paura di una piccola e semplice bilancia?
Beh... forse un po' si sapendo che questo oggetto condizionerà in modo decisivo la tua vita.

Con quel briciolo di coraggio che aveva salì sulla bilancia.
I numeri iniziarono a salire lentamente. inizialmente comparve un 45... poi un 50....un 56.....60....64....68....72... continuavano a salire fino a fermarsi, dopo un paio di secondi, su una determinata cifra.

Gli occhi del biondo si sgranarono, com'è possibile? Si chiese, in questi giorni aveva cercato di fare più attività fisica ma il risultato è stato quello di mettere su altri 4 Kili.
"Cosa aveva sbagliato?" Si domandò ancora infilando entrambe le mani nei capelli.

"non ti sei impegnato abbastanza " rispose la voce, che venne interrotta dalla suoneria del cellulare.

Taehyung ringraziò chiunque gli avesse mandato quel messaggio, l'ultima cosa che voleva in questo momento era ascoltare lei, non la voleva ascoltare mentre gli sputava addosso la cruda verità.

Dopo essersi fatto velocemente la doccia si mise davanti allo specchio e iniziò a spalmarsi il fondotinta con rabbia.
Dopo che fu sicuro di essere riuscito a coprire tutto quello che c'era da coprire uscì dalla stanza, lasciando la bilancia accesa che continuava ad illuminare di nero quel numero.

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Bone // TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora