twenty-three

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Taehyung rimase sdraiato su quel freddo e sporco pavimento tutto il giorno.

Quando la temperatura iniziò a scendere e il cielo perse le sue mille sfumature chiare, il giovane coreano aprì finalmente gli occhi e sbadigliò più volte, mentre alzava il busto per rimettersi seduto contro la parete, rabbrividendo al contatto con le piastrelle gelide.

Aveva la nausea e la testa gli pulsava ma non ci fece nemmeno caso, per il momento quelli erano gli ultimi dei suoi problemi.

Abbassò la testa e sgranò leggermente gli occhi alla vista delle sue mani e della coscia coperta di sangue ormai secco, che era colato dalle ferite che si era auto-provocato.

Era stato veramente lui a fare questo?

Allungò un dito e sfiorò delicatamente uno dei numerosi tagli presenti sulla pelle pallida ma lo ritrasse all'istante a causa del bruciore che gli procurò quel piccolo quasi impercettibile contatto, sospirò pesantemente non credendo a quello che aveva fatto, poggiò la testa contro il muro e chiuse gli occhi secchi, rimase cosi' un paio di secondi prima di addormentarsi nuovamente.

Verso l'alba si svegliò nuovamente a causo del freddo, gli doleva tutto il corpo e la testa gli pesava ancora ma i brividi e i tremori causati dal freddo lo costrinsero ad alzarsi da lì e andare alla ricerca di un posto più comodo e più caldo, il letto.

quando fece per aprire la porta del bagno l'occhio gli cadde sulla mano sporca di rosso
'non posso andare a letto in questo stato' pensó, e con le poche energie che aveva si fece una veloce doccia bollente e poi si infilò tra le fredde coperte, dove si addormentò pochi secondi dopo.

Ore dopo venne svegliato dalla suoneria del cellulare, Taehyung cercò in tutti i modi di ignorare quel odioso motivetto che non accennava a spegnarsi ma ad un certo punto non riuscì più a sopportarlo e, dopo aver preso l'oggetto in mano, lo lanciò con forza contro la parete rompendolo ma non gli importava, non gli importava più nulla, l'unica cosa che voleva era dormire e così fece.

molte ore dopo venne svegliato nuovamente da un'altro rumore, qualcuno aveva preso a bussare con forza e con insistenza alla porta

Taehyung vece dei versi scontenti e, come aveva già fatto col telefono, ignorò chiunque ci fosse lì fuori e cercò di tornare a dormire, infilando la testa sotto le coperte che lo tenevano al calduccio.

< Taehyung! > all'improvviso il suo nome risuonò all'interno della stanza, facendolo sobbalzare dallo spavento, si mise di scatto seduto sul letto, chiudendo gli occhi a causa delle vertigini.

quando la stanza smise di fluttuare dentro la sua testa si girò e vide davanti a sé un signore e una donna, che non riuscì a riconoscere in un primo momento.

< Taehyung, è da ore che ti chiamiamo, pensavamo che ti fosse successo qualcosa > fece preoccupato, poi il tono di voce dell'uomo cambiò e divenne arrabbiato < hai la più pallida idea di che ore sono? tra un'ora dovresti essere sul palco, sono già tutti allo stadio pronti per salire >

il bicolore lanciò una veloce occhiata all'orologio che portava al polso sottile e sbiancò di colpo, il concerto stava per iniziare e lui era ancora a letto, gli altri erano già andati...erano andati senza di lui...non lo avevano chiamato

'non ti vogliono più con loro'

Ecco che una delle sue più grandi paure si era appena realizzata, era stato lasciato dai suoi fratelli.

Sentì il panico impossessarsi di ogni singola cellula sul suo corpo

< forza alzati, forse riusciamo ad arrivare prima che inizia>

Bone // TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora