Capitolo 38

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Sono in un corridoio tutto bianco, non ci sono porte né finestre. Inizio a camminare sperando di trovare presto la fine. Noto una piccola macchiolina a terra, mi abbasso per vedere cosa sia. È una piccola gocciolina di sangue. Mi alzo e mi chiedo che cosa ci faccia lì visto che non c'è nessun altro, ma poco dopo noto che qualche passo più avanti ce n'è un'altra, leggermente più grande. Continuo a camminare e mi accorgo che le goccioline si fanno sempre più vicine tra loro e sempre più grandi. Inizio a correre, seguendole per vedere dove portano. A un certo punto, le gocce si trasformano in una striscia, come se un ferito fosse stato trascinato a terra. La striscia di sangue termina sotto una porta, che mi attende chiusa alla fine del corridoio. Mi tremano le mani, ma mi faccio coraggio e la apro. In piedi al centro della stanza, Levi è in ginocchio a terra, con Wolverine alle spalle che gli tiene le sue lame puntate alla gola. Il sangue proviene da una grossa ferita sulla pancia di Levi, che tinge di rosso la sua camicia bianca.

Levi: "T/n..."

Non appena pronuncia quella singola parola, Wolverine gli taglia la gola.

Mi sveglio urlando, sudata e con il respiro affannato. Trovo Levi già sveglio, accanto a me, che mi guarda preoccupato seduto sul bordo del letto. Guardo il suo collo e la sua pancia, che per fortuna sono integri. Sollevata, lo abbraccio stretto a me. Levi mi consola, accarezzandomi la schiena mentre ricambia il mio abbraccio.

Levi: "Che hai sognato?"

T/n: "Wolverine, che ti uccideva."

Levi: "Tch. Dubiti che sarei in grado di difendermi da quell'energumeno?"

T/n: "No, mister sono il soldato più forte dell'umanità e nessuno può sconfiggermi. Però è stato comunque molto inquietante."

Levi: "Smettila di preoccuparti tanto. Lascia che le cose vadano come devono andare e smetti di farti tanti problemi. Fidati, non serve a niente."

T/n: "Hai ragione, devo cercare di non pensare troppo."

Levi: "Adesso va a prepararti, tra poco avrai la tua prima riunione ufficiali-stratega, o te ne sei già scordata?"

T/n: "Oh cazzo mi ero dimenticata completamente."

Levi: "Sei proprio una stupida mocciosa."

Lo sto per picchiare, ma ci ripenso dopo aver ricevuto un suo tenero bacio a stampo e dopo averlo visto ridere. Mi alzo e mi preparo, Levi esce prima di me per incontrare Erwin. Tanto ci rivedremo tra molto poco alla riunione. 

Passo a mensa e prendo una ciambella al volo, che mangio di corsa mentre mi avvio alla sala riunioni. Quando arrivo lì davanti, sento una mano che mi afferra per il colletto da dietro.

T/n: "HEY, molla la presa brutto..."

Levi: "Mocciosa sei piena di zucchero, aspetta."

T/n: "Ah, pensavo fosse quell'infame, scusami."

Levi mi toglie con la mano lo zucchero da una guancia, scuotendo la testa con estrema disapprovazione.

Levi: "Mi chiedi di chiamarti per nome, ma ti comporti proprio come una mocciosetta a volte, guarda come ti sei ridotta."

T/n: "Tanto lo so che ti piaccio così come sono, quindi non ti lamentare."

Levi: "Tch."

Saluto Erwin alle spalle di Levi.

Erwin: "Allora, T/n, pronta? Sei emozionata?"

T/n: "Voglio morire."

Erwin: "Questo è lo spirito gius... Aspetta cosa? Ma no, non è niente di che, parleremo solo delle prossime missioni, sta tranquilla."

Unstoppable (Levi x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora