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Soomin

«Tu hai sbagliato, Yeosang. So perchè tu ti sei comportato in questo modo, so tutto. Yunho me l'ha raccontato e credo che tu sappia che Mingi gliene abbia parlato, in passato.»

Appena pronunciai quelle parole gli occhi di Yeosang si alzarono e si puntarono nei miei dopo davvero tanto tempo e accadde qualcosa che non avrei mai pensato: pianse.

Una lacrima gli rigò la guancia e appena me ne accorsi feci una mossa azzardata a mi avvicinai a lui mettendogli poi una mano sul viso per asciugargliela e poi su quel lato che tanto adoravo anche se lui non ci dava tanto peso: io amavo quella voglia che lui spesso nascondeva con il correttore.

«Non dovresti...»mormorò alludendo al fatto che lo stessi consolando e lo stessi accarezzando ma semplicemente lo ignorai continuando a fissarlo negli occhi che, fortunatamente, stavano lentamente ritirando le lacrime.

«Perchè hai fatto tutto questo?»mi lasciai sfuggire e lui abbassò lo sguardo come se si sentisse in colpa per ciò e sapevo che da una parte era proprio così.

«Credevo che senza di me saresti stata meglio. Che in questo modo non avresti sofferto perchè ancora non affezionata a me. Dopotutto sono sempre stato io a forzarti, perciò credevo...»ma non lo lasciai finire quel discorso che mi intromisi.

«Non mi hai mai forzato, mi piaceva avere le tue attenzioni alla fine.»confessai e gli sorrisi continuando ad accarezzargli la pelle del viso, liscia e morbida proprio come me la ricordavo.

«Mi piacevi tu, Yeosang. E il fatto che tu abbia messo prima il mio dolore e poi il tuo non fa altro che aumentare il sentimento che provo per te.»aggiunsi poi e a quel punto sentii le sue mani corrermi attorno alla vita. Non c'era più altro da dire, avevamo detto tutto quello che ci eravamo tenuti nascosto per tutto quel tempo e ora sapevo che come me anche lui si sentiva più libero.

«Ti amo, Kang Yeosang.»trovai il coraggio di dire e appena finii di dirlo le sue labbra si scontrarono con le mie con più forza possibile. Aveva allungato la testa verso di me e mi aveva preso per i fianchi tenendomi ferma mentre mi baciava. Dio, come mi era mancato baciarlo.

Congiunsi le mani dietro la sua testa e infilai le dita tra i suoi capelli rosa che ormai tendevano quasi al color pesca dato che si stavano schiarendo. Fin da subito approfondimmo il bacio e con i nostri movimenti trasmettemmo tutto ciò che l'uno provava per l'altra. Infatti non ci fu nemmeno il bisogno che mi rispondesse a quel "ti amo", lo avevo capito che cosa provava.

Chiese l'accesso alla mia bocca e io glielo diedi subito, cosa che lui prese come invito. Infatti si abbassò quanto bastava e mi mise le mani dietro le cosce per poi iniziare a spingere verso l'alto facendomi capire cosa voleva.

«Salta.»mormorò infatti tra un bacio e l'altro e io eseguii nonostante avessi abbastanza paura che potessimo cadere. Mi prese in braccio e io circondai le gambe attorno al suo busto mentre le mie mani andavano a finirmi sul sedere per tenermi meglio. Scambiò poi le posizione e mi fece aderire con la schiena alla porta di casa, in modo tale da non perdere l'equilibrio, e tutto questo senza mai smettere di baciarmi.

Mi prese il labbro inferiore tra i denti e lo tirò verso di sè e a quella presa mugolai sulle sue labbra. A quel punto mi staccò dalla porta e iniziò ad incamminarsi lentamente verso la sua camera mentre io mi abbassavo sul suo collo iniziando a tempestarlo di baci umidi e di morsetti che probabilmente gli avrebbero lasciato il segno.

Una volta dentro la sua stanza nemmeno mi guardai attorno, semplicemente continuai a baciarlo fino a quando non mi buttò sul suo letto con poca delicatezza. Gli presi il colletto della maglia e lo tirai sul mio corpo e lui non perse attimo a mettermi sopra di me. Nonostante fosse un ragazzo, avere il suo peso non mi infastidiva affatto, anzi, mi piaceva da matti sentirmi così vicina a lui, così tanto da riuscire a sentire il suo cuore che batteva insieme a mio, ad una velocità impressionante.

Horizon[K.Y.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora