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Soomin

Ero sdraiata sul mio letto da quella mattina, non avevo la minima voglia di fare qualcosa, nemmeno di studiare. Avevo la testa poggiata sul cuscino e le braccia intorno alle gambe, mentre tenevo gli occhi chiusi anche se senza dormire.

Da quando avevo litigato con Jongho avevo provato a mandargli dei messaggi ma ovviamente non mi aveva risposto. La mattina aveva anche smesso di chiedermi se voleva accompagnarmi lui a scuola, se pioveva. Tutto ciò mi faceva stare male, erano anni che eravamo migliori amici e non ci era mai capitato di litigare in quel modo.

«Sono innamorato di te!»mi aveva urlato nel mezzo della discussione e io ero rimasta in silenzio. Non ero stata in grado di dirgli che io gli volevo bene come un fratello e che non provassi quello che sentiva lui nei miei confronti. Lo avevo lasciato lí, a capirlo da sè: e forse era stata la parte peggiore.

Ero tornata a casa a piedi, anche sotto la pioggia e tra la nebbia, e una volta a casa non ero riuscita a mangiare. Per nascondere la litigata avevo detto che stavo male e stavo ancora prolungando quella bugia. Infatti anche adesso, per i miei fratelli, ero ancora malata.

Sentii bussare alla mia porta ma rimasi immobile. Non sapevo nemmeno chi ci fosse in casa quel pomeriggio, dal momento che non ero uscita dalla camera nemmeno per andare al bagno e a pranzare.

«Soomin?»era Wooyoung. Decisi che quel giorno avrei dovuto dimostrarmi più in forma del solito, perciò presi forza e mi misi a sedere sul materasso.

«Entra.»dissi semplicemente e l'attimo dopo entrarono mio fratello e il suo ragazzo al seguito. Entrambi mi sorridevano ma notai subito che nel verde c'era qualcosa che non andava e, dato che era il cugino di Jongho, capii che sapeva qualcosa.

«Che succede?»chiesi poi e subito dopo, vedendo la mia prima reazione dopo giorni, il sorriso sul volto di Wooyoung si allargò.

«Volevamo sapere se stasera ti andava di mangiare qualcosa.»mi informò allora e io cercai di accennare ad un sorriso, soltanto per apparire meglio possibile.

«Non ho molta voglia, in realtà...»risposi, abbassando gli occhi sulle mie gambe mentre uno aveva uno sguardo preoccupato e l'altro semplicemente intristito.

«Devi mangiare, sorellina. Non puoi riprenderti, altrimenti.»commentò il viola per poi sedersi accanto a me e mettermi un braccio attorno alle spalle, stringendomi a lui.

«Lo so ma non mi va molto.»ribattei e a quel punto San davanti a noi sospirò e io alzai gli occhi su di lui, iniziando a capire il motivo per cui si trovasse nella mia camera: voleva parlare di Jongho e di cosa era successo tra noi.

«Se cambi idea basta che ce lo dici e ti prepariamo qualsiasi cosa, ok?»cercò di rassicurarsi alla fine mio fratello, prima di stringermi a lui in un abbraccio e di lasciarmi un bacio tra i capelli. Si alzò e fece per prendere la mano di San ma quest'ultimo non glielo permise.

«Volevo parlare con Soomin.»lo informò e Wooyoung semplicemente annuí. Era risaputo che San aveva delle strane capacità sulle persone, era capace di far cambiare idea alle persone con poche parole perciò capii che mio fratello pensasse che il ragazzo volesse parlarmi per farmi ragionare sull'andare a cena o meno.

In realtà San da me voleva tutt'altro.

Infatti, appena il viola fu fuori dalla mia stanza, l'altro aspettò qualche istante prima di chiudere la porta per poi girarsi verso di me, prendendo a fissarmi con insistenza.

«Di cosa volevi parlarmi?»feci finta di non saperne nulla, che in realtà non fosse successo niente, ma l'espressione che mi rivolse mi fece capire che i miei pensieri riguardo il discorso che voleva farmi erano esatti.

Horizon[K.Y.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora