Soomin
Dall'incontro che avevo avuto con quel ragazzo, Yeosang, erano passati ormai giorni. Più il tempo passava e più i suoi messaggi aumentavano, fino al momento in cui gli avevo iniziato a rispondere. Era diventata quasi un abitudine ormai, quella di parlare tutti i giorni e, nonostante fosse stressante parlargli certe volte, non era poi cosí male in fondo.
La mattina dormiva fino a tardi e io andavo all'università, perciò non ci dicevamo nulla, ma dopo pranzo aveva sempre qualcosa da chiedermi e parlavamo maggiormente il primo pomeriggio e la sera tardi. Da quel che avevo capito oltre al "lavoro" che ci aveva permesso di conoscerci, ballava in un locale, anzi, era un vero e proprio stripper. Solitamente dopo il lavoro tornava a casa e accendeva la webcam e solo dopo faceva serata coi suoi amici, a casa sua ma anche in discoteche e pub.
Non mi era mai capitato di incontrare qualcuno cosí. Le persone che avevo conosciuto in tutta la mia vita il massimo che potevano fare era fumare canne o vestirsi con degli shorts anche a novembre. Uno come lui non l'avevo mai visto.
Tutto ciò che avevo sempre considerato proibito e sporco con lui era lecito. Non capivo come facesse in realtà ad essere cosí e come non sentisse il bisogno di un po' di tranquillità nella sua vita. Diceva di vivere alla giornata, di star facendo quel che voleva senza dare conti a nessuno e che stava bene cosí. Non avevo capito perchè in realtà, giovane com'era (infatti aveva solo un anno in più a me) , aveva deciso di fare due mestieri solo per pagarsi l'affitto. Me lo chiedevo quasi tutti i giorni e mi promisi che, se mai avessi potuto cogliere l'occasione, l'avrei fatto senza alcun ripensamento.
«Vuoi che ti porti a casa oggi? Il tempo non è il massimo.»mi chiese Jongho quando uscimmo dall'università. Guardai in alto e vidi che in realtà aveva ragione e che davvero il cielo aveva delle nuvole di un grigio scuro. Mi voltai allora verso di lui e annuii semplicemente, per poi seguirlo verso la sua macchina.
Proprio quando entrammo dentro la vettura iniziò prima a pioviccicare e, solo dopo essere partiti, prese a diluviare.
«C'è anche la nebbia oggi, che giornata.»borbottò con una mano sul volante e l'altra poggiata sul viso per poi sbuffare. Io gli misi una mano sulla spalla e mi girai completamente verso di lui.
«Stai tranquillo, non è lontana la mia casa, lo sai.»gli risposi semplicemente e lui anche si girò per guardarmi e sorridermi per poi ripuntare gli occhi sulla strada.
Nonostante non mi piacesse la pioggia quel giorno ero piuttosto tranquilla. Mi sentivo in completo relax all'interno dell'auto con lui, come se avvertissi una sorta di protezione da tutto quello che c'era fuori. Era una bella sensazione quella, anche se potevo dire di essere sempre protetta dato che vivevo con due fratelli maggiori.
In quello stesso momento sentii la vibrazione del mio telefono nel taschino dello zaino. Mi abbassai per prenderlo, dal momento che tenevo la borsa in mezzo ai piedi, e una volta guardato lo schermo vidi che i messaggi erano di instagram. E provenivano proprio da Yeosang.
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Horizon[K.Y.]
Fanfiction«Alla fine non sono proprio il miglior partito...» «Io mi fido di te.» Soomin è la classica ragazza timida che si è sempre dedicata solo e soltanto allo studio e che non ha mai avuto troppo tempo per le relazioni umane. Per caso si imbatte in un sit...