Manhattan 2012
Urla, grida, rumori di coccio infranti sul pavimento, suoni di schiaffi e un bambino che piangeva nel suo lettino, intimorito.
"Vi porto dalla nonna..." disse mia madre, cosciente di quanto sarebbe stato difficile affrontare quell'uomo davanti ai suoi due bambini, ma prima di dire altro, un altro urlo rimbombò tra le pareti di quello stretto corridoio che portava alla cucina...
"Ci penso io " le dissi ,prendendo il mio fratellino tra le braccia, portandolo via da lì.
Mia madre rimase dentro quella casa, affrontando gli effetti dell'alcool su mio padre, purtroppo lui era così, beveva senza nemmeno rendersene conto, era una brutta abitudine che si portava dietro fin dall'adolescenza e malgrado lui avesse frequentato più di uno strizzacervelli adesso la sua famiglia stava pagando le conseguenze di quel vizio.
Un giorno avevo deciso di andarmene, di prendere il mio fratellino e scappare, ma una bambina di soli 12 anni, dove poteva andare da sola in una città dispersiva come Manhattan, per lo più lasciando subire quel destino alla povera madre, che di pazienza con quell'uomo ne aveva avuta fin troppa... Ma una domenica mattina mi svegliai e lei non c'era più, era scomparsa non aveva lasciato nulla, una lettera o anche un biglietto.
I suoi vestiti erano spariti dall'armadio così come i risparmi da usare nei casi di emergenza che ogni mese controllava se si trovassero lì dove li aveva depositati l'ultima volta. Mio padre era ancora a lavoro quella mattina, certo avrei potuto decidere di prendere tutto e partire, lasciandomi quei ricordi alle spalle, ma se lui ci avesse visti me l'avrebbe fatta pagare cara.
Mi serviva una guida, una figura su cui poter contare, una mano amica e mi sentivo persa senza la sua presenza.
Mi manchi mamma...
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Portami a casa
RomanceEmma è una ragazza con una vita fatta di problemi, Regina la sua cura. Lei affonda nel suo dolore, l'altra ha imparato a conviverci. La prima è in cerca di felicità, la seconda ormai non sa più cosa sia.