Le braccia di Regina ancora avvolte attorno alle spalle di Emma, i loro corpi schiacciati, uniti dalle mani della bionda, serrate dietro la schiena dell'altra, e i loro volti, l'uno a pochi centimetri di distanza dall'altro. Per quanto riguarda il resto, beh, non occorre spiegare come i loro occhi stavano scrutando e leggendo ogni leggera sfumatura di sentimento puro, che c'era in quelli dell'altra. Ascoltavano quel suono così armonico, che si sente nel cuore e nella mente, quando si è innamorati. È come una melodia talmente delicata e quasi impercettibile.
Nel momento in cui Regina decise di fermarsi, Emma ebbe paura: ci stava facendo l'abitudine ormai con Regina, aveva imparato con pochi giorni quando avrebbe sclerato e perché, ma purtroppo quella avvenuta poco prima, fu un'ammissione dettata dall'istinto, che non riuscì a controllare. Quindi ebbe paura, paura di averla ferita in qualche modo, paura che se ne sarebbe andata o chissà cosa. Quella donna era veramente imprevedibile e questo faceva impazzire Emma.
Regina, che dopo aver cercato un qualcosa, un perchè, un motivo a tutto ciò, nell'anima di Emma, alternò il suo sguardo da un occhio all'altro della bionda, fino ad arrivare a fare fuggire il suo sguardo da un lato all'altro della stanza.
E ad un tratto...
La macchinetta del caffè, preparata poco prima da Emma, iniziò a fumeggiare, crepitare e sgorgogliare, facendo trasalire le due. La bruna fu la prima ad alzarsi da quel divano.
"Emh...i-io...il caffè, s-sta..." Disse convulsamente Regina, portandosi due ciocche dietro le orecchie e aggiustandosi le pieghe inesistenti sul vestito grigio.
"Emh, sisi. Vado subito..." Rispose Emma, alzandosi rapidamente dal divano, scattando in piedi come una molla e andando verso i fornelli della piccola cucina. Spense il fuoco e chiese a Regina come lo gradisse prendere "V-vuoi lo zucchero o...s-solo un pò di latte?" ma come si girò la vide riprendere la giacca con cui era venuta."Emma...io non credo di poter ancora stare qui..." "No, ti prego. Prometto che non succederà più...- non stava dando troppo peso a quelle parole, poichè tecnicamente non era stata colpa sua se quel bacio era avvenuto-...non voglio che tu vada..." "Emma, ti ho detto che non posso stare ancora qui..." "Ma!..." "Perchè...- la riprese Regina- perchè...Ascoltami bene." Disse unendo le mani sotto al mento. A quel punto Emma iniziò a calmarsi, notando che sul volto dell'altra non erano comparse le rughe che solitamente aveva quando era arrabiata. "Ok" Disse quindi la bionda emettendo un sospiro. "Ho detto così, perchè...beh ammetto che so essere, diciamo acida, molto spesso- in quel momento ricevette un'occhiataccia da Emma-...ma il motivo per cui ho detto Ancora, è che...- Emma cercava di capire e forse ci aveva azzeccato in pieno a quello che stava cercando di dirle la mora-...che, magari anche io vorrei tutto...questo un giorno.- ammise con voce tremante e guardando il suolo. Mentre dall'altra parte Boom! Emma ci aveva azzeccato in pieno-...una cosa che ti chiedo, però Swan, è solo di aspettare, se anche tu lo vuoi veramente." Terminò fissandola negli occhi, con una forza che nemmeno lei pensava di possedere.
"Swan....Emma?" Regina cercava di farle battere ciglio, ma questa la fissava in modo inquietante e con la bocca leggermente aperta. "Emma, sei davvero inquietante, la smetti?"
Non posso crederci, non ha urlato....i miei timpani sono ancora salvi
...io sono ancora salva....ma cosa le è successo?
Si, lei ha capito che non stavo mentendo, ecco perchè non si è arrabbiata e se non si è arrabiata, vuol dire che si fida di me, o almeno inizia a farlo. Diamine Regina Mills, sei una donna così perfettamente complicata.
"R-Regina!"
"Ah finalmente, stavi per costringermi a chiamare il medico..."
"No, Regina è che..."
"Swan, dimmi che c'è e non ricomincire a balbettare. Gradirei essere chiamata una volta sola."
Così Emma le prese le mani in un gesto veloce e parlò.
"Sarò tanto veloce quanto intensa, quindi preparati.- Entrambe piantarono ognuna gli occhi in quelli dell'altra, sapendo l'importanza di quelle parole. Regina aveva paura, ma non le importava, non le importava solo ste stava insieme alla bionda, perchè da lei prendeva coraggio e fiducia. Riuscì a farlo dopo molto tempo, finalmente.
"Ok, tutto questo è talmente folle, quanto bello- disse sorridendo con gli occhi leggermente lucidi- che non mi sembra reale viverlo con te. Tu che mi hai dato la forza, anche attraverso un semplice sogno, quando credevo che ormai la mia vita fosse già andata a rotoli. Tu che con quel tuo modo di fare, così impulsivo e complicato, mi hai fatto capire che non sono l'unica ad essere fragile. Ma tu...- riprese fiato e continuò -...che nonostante questa tua fragilità, hai avuto il coraggio di venire, qui alla mia porta e chiedermi ti raccontarti tutto. Ti sei fidata ed io Regina Mills, mi fido di te."
Regina stava provando emozioni così forti eppure così contrastanti. Belle come non mai, partendo dal cuore, passando per lo stomaco e facendo sbocciare mille farfalle nella pancia. Non si sentiva così da quando c'era stata lei, Mal.
Stava finalmente ricominciando a vivere e non voleva perdere quello che la bionda davanti a sé le stava donando.
"E-emma- alcune lacrime iniziarono ad accumularsi agli angoli degli occhi-...i-io...scusami per quello che ho detto in questi giorni..." E scoppiò a piagere, portandosi le mani sugli occhi.
"Shh, hei, va tutto bene." Disse la bionda avvicinandosi ancora un pò a quel corpo, così delicato, mettendo le sue mani sulle spalle della bruna, cercando di scorgere il suo volto.
"Ei, Regina guardami- ma Regina negò con la testa e ancora con il volto coperto-...forza guardami- insistette poi Emma prendendole delicatamente le mani, riuscendo piano pano a scoprire quel viso meraviglioso rigato dalle lacrime-...Lo vedi? Sto sorridendo, non c'è motivo di avere paura o di piangere, certo sai fare veramente paura quando ti ci metti, ma credimi, io sono felice se ci sei tu al mio fianco, proprio come stai facendo adesso." Regina tiro su con il naso e rispose "Si, anche per me è così, però...scusami" e torno un'altra ondata di pianto, che Emma fortunatamente riuscì a far terminare rapidamente abbracciando la mora. Avvolegendo le sue braccia attorno le spalle dell'altra circondandola come meglio riusciva, fortunatamente Regina, seppure indossava sempre i suoi soliti tacchi 12, la bionda riusciva ad essere quel tantino più alta. Così in quel momento approfittò della sua altezza per riuscire ad avvolgerla e stringerla a se, lasciando che i suoi singhiozzi si disperdessero sulla sua spalla.
"Emma...-chiamò, nonostante i singhiozzi-"Tutto quello che vuoi..." Disse sorridendo la ragazza, con la testa nell'incavo tra la spalla e il collo della bruna. Ma appena dopo la bruna si scostò leggermente, spingendo un pò la bionda, per poi afferrarle nuovamente il viso con entrambe le mani, come aveva fatto poco prima e donandole un bacio passionale e lento, senza malizia o erotismo, ma solo con puro sentimento.
La bionda rispose al bacio senza esitare, ma con un pò di sorpresa.
"Mh...non avevi detto che non sarebbe più recapitata una seconda volta?" Disse schernendola Emma
"Io, volevo solo...capire"
"Ho capito anch'io" Rispose la giovane scavando con gli occhi nei suoi, leggendo con chiarezza tutti i dubbi che la donna di fronte a lei portava con sé.
"Allora...Swan- disse Regina con un timido sorriso, ma malizioso allo stesso momento, allontanandosi quel tanto da permettere all'aria di circolare tra i loro corpi.-...credo che il caffè lo prenderò più tardi se l'offerta sarà sempre disponibile, purtroppo ho una visita e devo andare."
"Ma certo vostra maestà, sempre al suo servizio" Rispose Emma, imitando un goffo inchino.
"Grazie Emma, per tutto" Disse la mora avvicinandosi alla porta della stanza.
"Regina..." Disse con un sorriso Emma, come a volerla tranquillizzare ancora, ma sapeva che non ne aveva bisogno. Così sospirò, lasciando in sospeso quella frase, poichè Regina lasciandole un ultimo sorriso di sgembo chiuse la porta senza farle terminare la frase.
Emma si ritrovò, comunque a sorridere come un'idiota, prendendo la sua tazza di caffè, sedendosi sul piccolo davanzale della finestra ammirando il paesaggio che fino a poco prima aveva osservato con Regina, la donna dei suoi sogni. Questa altrettanto, mentre scendeva verso l'ingresso principale per andare a salutare, entusiasta la sorella maggiore, ripensava tutto ciò che era appena accaduto nella stanza 815, con un sorriso stampato in viso, come una giovane ragazzina che torna a casa dopo aver dato il suo primo bacio. Entusiasta, con lo stomaco completamente sottosopra e innamorata, innamorata persa.
Finalmente Regina aveva ricominciato a vedere la luce in fondo al tunnel e non avrebbe permesso a nessuno di spegnerla o portargliela via, come era successo in passato.Salve gente, scusate se il capitolo è più corto degli altri, ma sarà una delle poche eccezioni questa.😘
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Portami a casa
RomanceEmma è una ragazza con una vita fatta di problemi, Regina la sua cura. Lei affonda nel suo dolore, l'altra ha imparato a conviverci. La prima è in cerca di felicità, la seconda ormai non sa più cosa sia.