Raccontami

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"Concorda Miss Swan?" chiese infine mettendole una mano sulla spalla, stringendoliela leggermente.

"S-si Regina"

"Perfetto"

Nella stanza aleggiava un silenzio ansioso, inquietante, intenso e lungo.
Solo il ticchettio dell'orologio rintronava nella stanza, proprio come i tacchi di Regina stavano facendo poco prima, irrompendo nello studio.
La spalla destra di Emma, stretta nella presa salda, ma non dolente di Regina, stava subendo una tortura: le unghie della bruna a diretto contatto con la pelle della bionda, mandavano scariche di brividi lungo la schiena di questa, provocandole la pelle d'oca.
Solo il dottore si accorse di questo dettaglio, osservando le braccia della ragazza, ma non dandole troppo peso.

Emma continuava ad avere i pugni stretti attorno ai braccioli della sedia, le iridi contratte, gli occhi spalancati e lo sguardo fisso nel vuoto. Tanti pensieri e troppe poche idee le si sovrapponevano nella testa, non sapeva che inventarsi o se dire la verità.

CAZZO!
Pensa pensa pensa...
Emma Mayday mayday!!!
-Cosa cazzo le dico!?
Non lo so pensa a qualche stramba idea delle tue!!

Stava ormai facendo a cazzotti nella sua mente e con quella vocina, che avrebbe dovuto aiutarla ad agire con razionalità.

Le dici la verità
-NO! Ma che cazzo dici? Ha sclerato per ben poco, figurati una cosa del genere?!
E allora...

"SWAN!!!"

Regina svegliò Emma da quell' apparente stato di trance con un urlo forte abbastanza da fare saltare in aria anche il dottore dalla sua poltrona.

"Ha capito cosa le ho chiesto o vuole una replica?"
"Ehm....io.."
"Ancora con questo balbettare Swan?!- finalmente tolse la mano dalla sua spalla, agitandola in aria nervosamente- Aaah, non la sopporto proprio certe volte!"
Camminò a vuoto nella stanza, impaziente di sapere ciò di cui la bionda e il medico stavano parlando.

"Guarda Regina, non era nulla di cui preoccuparsi, il tuo nome è stato pronunciato per...per caso, viste le circostanze di...di"

"Di cosa!?Ascoltiamo!"

"La signorina Swan stava raccontando della sua giornata e ha semplicemente menzionato il tuo nome raccontando di un fatto, poco rilevante d'altronde..." Cercò Hopper, di alleggerire l'atmosfera.

"Ooooh!! Mi avete presa per stupida?! Io so perfettamente quello che ho sentito! Non so perché ha detto una cosa del genere Swan, ma sappia che l'ha combinata grossa adesso!"

Regina aveva il viso rosso, furioso e gli occhi serrati, mentre imprecava parole senza senso agitandosi furiosamente lungo tutta la stanza.

Emma durante la sfuriata di Regina era rimasta immobile sulla sedia, così come si trovava qualche secondo prima. Ma più udiva la donna lamentarsi e alterarsi e più sentiva un nuovo sentimento crescerle dalla base dello stomaco: rancore.
Emma aveva compreso quanto la bruna fosse una persona complicata e di certo questo non giustificava il fatto di essere così furiosa dopo aver capito dell'infatuazione della bionda nei suoi confronti.

"Swan non riesco proprio a capire cosa c'è che non va in te! Io...argh! Tu e quel..."

Emma non ce la faceva più, non avrebbe resistito un momento in più.
Con il passare dei giorni, stava capendo lentamente che era sbagliato trattenere tutte le emozioni negative per se, sapeva che l'avrebbero distrutta dall'interno come un corrosivo.

"...Quel quel tuo modo di parlare, così convulso e agitato...e"

"Ora basta." Emma aveva sussurato quelle parole senza esitazione, ricevendo un' occhiata fugace e sorpesa da parte del dottore.

Portami a casaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora