Capitolo 11

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11.


Si trovavano ancora tutti nel negozio di Beth, quando i coniugi Wallace si presentarono per recuperare Liza.

Non appena Richard entrò – aprendo galantemente la porta per Rachel – strabuzzò confuso gli occhi quando vide Liza impegnata in un tira e molla con Chelsey... utilizzando un ragazzo come corda.

«E' uno sport canadese che non conoscevo?» ironizzò dopo qualche attimo l'uomo, rendendo così nota la sua presenza.

Subito, Liza mollò la presa, lasciando così che il peso di Mark precipitasse contro Chelsey che, impreparata ma, soprattutto, memore di doversi comportare come una comune dodicenne, crollò a terra imprecando in malo modo.

Mark ce la mise tutta per non pesarle addosso ma, nel farlo, picchiò dolorosamente le ginocchia a terra, finendo comunque a cavalcioni di un'incolpevole Chelsey.

Quando ogni corpo ebbe infine arrestato la propria corsa, e i presenti ebbero avuto modo di denotare il disastro causato da una semplice domanda, le risate sorsero spontanee quanto immediate.

Affrettandosi ad aiutare Mark nel rialzarsi mentre, con lo sguardo, fulminava un incolpevole Richard, Liza borbottò: «Complimenti per l'entrata in scena, papà.»

«Non ti ho detto io di mollare la presa» precisò imperturbabile l'uomo, piegandosi poi su un ginocchio per spazzolare i jeans di Mark sotto i suoi occhi sgomenti.

«Oh, no, non ce n'è affatto bisogno, signore!» esalò il ragazzo, divenendo paonazzo in viso.

Richard ammiccò al suo indirizzo prima di rialzarsi e, scrollando le spalle, replicò: «Mia figlia è una pasticciona, e non è la prima volta che risolvo dei guai combinati da lei. Stavolta mi è anche andata bene.»

Sorpreso, Mark lanciò un'occhiata curiosa all'indirizzo di Liza che, annuendo, disse con tono lamentoso: «Al matrimonio non ho avuto modo di presentarvi, visto che qui sanno fare bisboccia alla grande, e nessuno era propriamente in sé, quel giorno... comunque, lui è mio padre Richard, mentre lei è mia madre Rachel.»

Affrettandosi ad allungare una mano verso di loro, Mark a quel punto dichiarò: «Avrei dovuto immaginarlo, visto che sedevate al tavolo degli sposi ma, lì per lì, non ho abbinato volti a ruoli. Io sono Mark Sullivan, molto piacere di conoscervi.»

Richard strinse la mano del ragazzo, lanciando poi di straforo un'occhiata alla figlia, che annuì impercettibilmente e, con tono tranquillo, asserì: «Non preoccuparti, ragazzo. Durante i matrimoni si ha sì e no il tempo di conoscere una decina di persone nuove, non di più. Il resto, sono solo nomi ammonticchiati a caso nella mente. Inoltre, con il caos presente quel giorno, è stato già qualcosa non essere finiti lunghi riversi sotto i tavoli a causa di una sbronza colossale.»

Mark rise di quel commento mentre Rachel, scuotendo il capo, replicava: «Ora cosa penserà di noi, questo giovanotto, a sentirti parlare così?»

«Che siamo persone alla mano, anche se siamo di Los Angeles» ammiccò il marito, sospingendola in avanti. «Non agitarti per niente, Rachel cara.»

Arrossendo suo malgrado, la donna strinse la mano protesa di Mark e mormorò: «Scusami, caro, ma ho sempre il terrore di fare brutte figure. Dovrei aver imparato, in tanti anni, ma ancora ci casco.»

«Ne so qualcosa di momenti imbarazzanti, mi creda» replicò il giovane, indicandosi i capelli rossi. «La mia pelle è trasparente, quanto a emozioni, e divento subito del colore dei miei capelli.»

Luci del Nord - Seguito di "Claire de Lune" (spin-off Trilogia Werewolves)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora