Capitolo 9

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9.


Harrisgrove – Contea di Cork (Irlanda)

Brianna era stata davvero brava nel mettere insieme per loro quel viaggio di nozze e, di fronte all'organizzazione 'lupesca' messa in piedi per Dev e Iris, quest'ultima non poté che sentirsi sia grata che ammirata.

Dopo l'arrivo a Dublino - e una rapida presentazione al giovane Fenrir della città -, la coppia era stata accompagnata fino ai confini del branco di Cork utilizzando un'auto a noleggio dotata di tutti i comfort.

Lì, come in una staffetta, un altro licantropo aveva preso il posto della precedente sentinella e tra ringraziamenti, strette di mano e domande sui lupi americani, erano infine giunti a Harrisgrove, un piccolo paese nella Contea di Cork.

Nello svoltare all'interno di un ampio cortile agreste, il licantropo che li aveva accolti all'ingresso della Contea più meridionale dell'isola fermò l'auto, ne scese con grazia e disse: «Questo è il nostro Santuario, e qui potrete ottenere tutte le informazioni che cercate, ...è poco ma sicuro.»

«C'è la più grande libreria del mondo, qui dentro?» ironizzò Iris, uscendo a sua volta assieme a Dev per dare un'occhiata al luogo che li avrebbe accolti per le successive due settimane.

Il cascinale dinanzi a loro era ampio e ristrutturato di fresco, con solidi muri di mattoni rossi, alte vetrate dalle imposte scure e un giardinetto dinanzi a casa, dove grandi vasi pasciuti in terracotta delimitavano l'entrata principale.

Sul fondo dell'ampio piazzale in selciato, Iris poté altresì notare la presenza di una stalla piena di pecore – almeno a giudicare dagli odori e rumori che percepiva – oltre a un fienile a due piani. Sull'ultimo, era stata costruita un'appendice dalla molteplici e strette finestre blindate.

Che fossero quelle, le stanze adibite a Santuario?

Il loro accompagnatore – Douglas O'Keefe – ridacchiò in risposta alla domanda sibillina di Iris e disse: «Qualcosa di meglio. Ma lo scoprirete presto.»

In quel mentre, un ragazzino di circa otto-nove anni uscì curioso dalla vicina stalla e, bloccandosi a metà del cortile, piegò il capo di lato per scrutarli con i profondi occhi grigi e infine domandò: «Ehi, Doug... ciao. Cosa succede?»

«Principino» ammiccò l'uomo con uno scherzoso inchino, facendo scoppiare a ridere il bambino per diretta conseguenza. «Aidan, ciao. Potresti andare a chiamare i tuoi genitori? Loro sono gli ospiti che attendevano.»

Il bambino assentì con vigore, facendo svolazzare la chioma di nere ciocche ondulate, al che si allontanò dopo un saluto ai nuovi venuti e Iris, recuperate la propria orsetta e le valige dall'auto, domandò: «Come mai lo hai chiamato 'principino'

«Fa parte delle cose che scoprirete stando qui per un po'. Comunque, non è per dire che è viziato» dichiarò Douglas prima di levare una mano a mo' di saluto quando vide aprirsi la porta laterale della casa patronale.

Ne uscì una donna alta e dal fisico prestante, come di una guerriera di lungo corso, dai lunghissimi capelli neri e occhi di un singolare viola ametista. La sua bellezza era così fuori scala, così innaturale che persino Iris ne rimase colpita e Dev, sbattendo le palpebre un paio di volte, mormorò alla moglie: «Sono rimbecillito di colpo, o ci vedo bene?»

«No, no, ci vedi benissimo» esalò lei prima di veder comparire alle spalle della giunonica bellezza un uomo altrettanto affascinante, pur se in modo meno evidente, in qualche modo più umano.

Luci del Nord - Seguito di "Claire de Lune" (spin-off Trilogia Werewolves)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora