Capitolo 21

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21.


Passeggiando nervosamente avanti e indietro, le mani sui fianchi e l'aria vagamente spiritata, Litha si bloccò unicamente per non andare a sbattere contro il fratello che, poggiate le mani sulle spalle della sorella, ordinò: «Respira. Stai diventando viola.»

Lei sbuffò irritata ma acconsentì a obbedire e, nel guardare l'orologio da parete, mormorò: «Se non altro, Muath è stata precisa, nei suoi racconti. Serve la notte, perché gli amarok mutino. La levata lunare è avvenuta attorno alle due e mezza del pomeriggio di oggi, eppure ai ragazzi non è successo nulla.»

«Mamma può essere tante cose, ma non è mai stata un'inetta, per questo genere di resoconti» si limitò a dire Rohnyn con una scrollata di spalle. «Probabilmente, dato che Qiugyat è visibile solo di notte, gli amarok prendono vita soltanto sotto il suo sguardo.»

«O questo, o sono le bestie più lunatiche del pianeta» cercò di ironizzare Litha prima di abbracciare a sorpresa il fratello ed esalare: «E se fallissi?»

Rohnyn la strinse a sé, sorridendo contro la sua spalla per quelle insicurezze che giungevano da tempi immemori, quando insieme avevano affrontato le senturion e lei si era sentita persa, senza la presenza della madre.

All'epoca, Litha e Muath avevano avuto un rapporto madre-figlia molto forte, pur se contestualizzato alla maniera dei fomoriani. Entrare nelle senturion, per Litha, era stato molto più traumatico che per lui.

Veder riaffiorare quelle antiche paure, perciò, lo commosse. Dopotutto, nonostante fosse assurta al ruolo di una dea Tuatha, e fosse la capostipite di una nuova era di divinità terrestri, Litha era ancora la sua sorellina. Un po' insicura, sempre e comunque coraggiosa, piena d'amore e pronta a tutto per dare il meglio di sé.

«Ce la farai. Quei ragazzi non potrebbero essere in mani migliori» la rassicurò Rohnyn prima di ammiccare verso l'esterno e dire: «Sono arrivati i tuoi futuri discepoli. Vai a salutarli.»

Lei assentì in fretta, diede un bacio sulla guancia a Rohnyn dopodiché si avviò lesta per raggiungere l'esterno di casa Saint Clair, dove i primi alfa stavano raggiungendo il Vigrond.

***

Curtis stava discorrendo con Lucas in merito alla disposizione delle sentinelle sul perimetro di un miglio dal Vigrond, quando il poliziotto si bloccò un istante, assentì flebilmente e infine, con un mezzo sorriso, disse: «Charlotte è nel bosco, a poca distanza da qui. Ed è in compagnia.»

Lucas assentì compiaciuto, lieto che la caparbietà della lupa avesse avuto un effetto benefico sul professor Sullivan. Avere l'appoggio di entrambi i genitori sarebbe stato di grande supporto a Mark, durante il passaggio da una forma a un'altra.

Nel lanciare uno sguardo alle sue spalle, dove le fiamme nei bracieri si levavano alte a illuminare la spianata dove cresceva la loro piccola quercia sacra, mormorò: «Forse, dovremmo chiede a Iris di indebolire lo scudo per alcuni attimi, così da permettere a entrambi di avvicinarsi.»

«I ragazzi saranno meno tesi, se non lo vedranno, e lui potrà comunque osservare il tutto da una posizione privilegiata» dichiarò Curtis prima di fischiare quando vide Litha discendere le scale della veranda. «Mi venisse un colpo...»

Anche Lucas rimase abbagliato – in tutti i sensi – dall'arrivo di Litha. I glifi sulla sua pelle splendevano come un intricato firmamento nascosto sotto la sua pelle eburnea, messa in evidenza da un leggero abito di seta nera, che le lasciava libere le braccia e la schiena.

I piedi nudi sfioravano l'erba rinsecchita dal freddo come se camminassero su velluto e, quando la donna si avvicinò ai suoi futuri postulanti, questi le si inchinarono spontaneamente, loro malgrado abbacinati da tanto splendore.

Luci del Nord - Seguito di "Claire de Lune" (spin-off Trilogia Werewolves)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora