Epilogo

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Epilogo.


L'alba stava tingendo i monti a est, incendiando le distese apparentemente infinite delle foreste canadesi e baciando con i suoi tiepidi raggi la piccola radura del Vigrond di Clearwater.

Assiepati attorno all'esile quercia sacra, i Gerarchi, il Guardiano del Santuario e le famiglie Sullivan, Howthorne e Wallace si apprestarono a congedarsi da Litha e Rohnyn, ormai pronti per il loro ritorno in Irlanda.

Dopo una serie di abbracci, baci e promesse di vario genere ed entità, Litha prese per mano il fratello, sorrise ai suoi amarok e mormorò: «Non avrete difficoltà a contattarmi, qualora doveste avere bisogno di me. Ma potete farlo anche soltanto per chiacchierare un po'. Mi farà sempre piacere.»

I tre giovani assentirono con gli occhi lucidi, le mani strette tra loro in una muta promessa di reciproca e mutua amicizia.

Lanciato poi uno sguardo a Lucas, Litha aggiunse: «Abbiamo delle vite in comune, Fenrir di Clearwater. Questi lupi ora fanno parte del tuo branco, e Liza è altresì la tua Geri, ma spero rammenterai anche il legame che ci unisce.»

«Non potrei mai prevaricarlo. Inoltre, ti devo troppo per non rispettarlo al meglio delle mie possibilità» assentì Lucas con tono serio.

Annuendo a quelle parole confortanti, Litha allora terminò di dire: «Sia questo un arrivederci, dunque. Le mie porte saranno sempre aperte per tutti voi.»

Ciò detto, svanirono letteralmente dinanzi ai loro occhi mentre un vento leggero si levava dal nulla per sottolineare la loro sparizione.

I più sconcertati si rivelarono gli Howthorne – da poco entrati in quel regno di misteri e magia – ma furono le reazioni di Dev e Iris a spezzare l'aura di leggera tensione formatasi tra i presenti.

Sköll e Hati, infatti, poggiarono istintivamente la mani sui rispettivi stomaci e Dev, divenendo pallido in volto, borbottò: «Odio la velocità di curvatura...»

«A chi lo dici» mormorò Iris, e l'attimo dopo si scusò con i presenti per rifugiarsi dietro casa a dare di stomaco.

Una risata collettiva spezzò quindi l'ansia fin lì accumulatasi e, mentre Rachel si scusava a sua volta per raggiungere la nipote, Donovan Sullivan scrutò i tre ragazzi sorridenti nel bel mezzo del Vigrond e domandò loro: «Pronti per riprendere la scuola?»

I tre annuirono con vigore e Mark, nell'ammiccare al padre, disse: «Credo che oggi pomeriggio andrò con Liza a fare shopping. Ho idea di aver bisogno di un nuovo guardaroba.»

«Niente più felpe col cappuccio?» domandò quindi l'uomo, sorridendo a mezzo.

«Già» ammiccò il figlio mentre Diana correva ad abbracciarlo con calore.

Liza e Chanel sorrisero di fronte a quella scena ma, quando Donovan si avvicinò loro, entrambe lo guardarono dubbiose e in attesa che lui parlasse.

Fu a quel punto che l'uomo le sorprese entrambe, abbracciando con calore Liza.

Sgomenta, la giovane lo sentì dire con voce roca ed emozionata: «Con tutto quello che è successo, non ho mai avuto il tempo di ringraziarti per aver salvato mio figlio. Grazie, Liza... grazie.»

Arrossendo suo malgrado – anche a causa del sorriso orgoglioso che Mark le tributò, e a quello ancor più orgoglioso di suo padre – Liza balbettò: «Oh, b-beh... n-non c'è p-problema. D-davvero.»

Donovan allora si scostò, le sorrise e aggiunse: «Hai salvato molto più della sua vita, Liza. Lo hai salvato anche prima di quell'incidente, e di questo ti sarò eternamente grato.»

Luci del Nord - Seguito di "Claire de Lune" (spin-off Trilogia Werewolves)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora