Capitolo 13

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13.


Recarsi a scuola con la faccia pesta, corredata da due occhiaie terribili, stava diventando un'abitudine davvero discutibile ma, dopo la nottata appena trascorsa a parlare di mostri, come stupirsene?

Pur se non aveva più avuto incubi – non aveva proprio sognato, in effetti – il ricordo di ciò che aveva visto attraverso lo specchio della mente di Huginn e Muninn, era ancora ben chiaro in lei. Mark, steso a terra in quello che le era sembrato un bosco, e circondato da una marea di sangue.

Chelsey si era preoccupata molto nel vederla così sbattuta ma, imputandone il motivo soltanto alla notizia della morte dell'escursionista, l'aveva pregata di non pensarci troppo.

Liza aveva preferito non metterla al corrente del resto della storia perché, in tutta onestà, l'amica si sarebbe soltanto innervosita inutilmente. Finché Iris e Dev non fossero tornati, era superfluo che anche Chelsey sapesse proprio tutto.

I lupi alfa erano stati allertati, così come le sentinelle sparse in tutta la contea, e Chuck Johnson aveva fatto scorta di bendaggi e aconito per eventuali interventi d'urgenza, perciò quel che si poteva fare era già stato fatto. Il dottor Cooper, a sua volta, aveva dato la sua disponibilità per aiutare il collega veterinario, qualora fosse servito, perciò tutto era stato predisposto al meglio.

Ora, dovevano soltanto attendere che la situazione si evolvesse da sola.

Nell'oltrepassare la porta a vetri della scuola, Liza incrociò lo sguardo di Sasha a poca distanza e, tra loro, passò un tacito assenso.

Si sarebbero spalleggiate in qualsiasi frangente e, se fosse servito, avrebbero protetto Mark. Ormai, era assodato che i Sullivan non stessero cercando loro, perciò avrebbero fatto del loro meglio per proteggere l'amico, ordini o non ordini di Fenrir.

Sapere chi sarebbe stata la vittima di quell'assassino, però, era solo in parte un vantaggio. Nessuno di loro, infatti, aveva idea se le premonizioni di Huginn potevano cambiare o significare altro e, anche chiedendo a Branson, non aveva ottenuto risposta.

I pochi Huginn a possedere il dono della preveggenza erano ormai morti da tempo, e nessuno dei loro Geri aveva mai avuto modo di sperimentare premonizioni così infauste.

Fu Fergus a strapparla forzosamente da quei pensieri, dandole una pacca sulla spalla e facendola letteralmente strillare per la paura.

Voltandosi con una mano già levata per difendersi, Liza si ritrovò a grugnire di fronte alla faccia ridente dell'amico che, tenendosi la pancia con le mani, la stava bellamente prendendo in giro per il suo attacco di panico.

«Scusa, scusa... ma eri così assorta nei tuoi pensieri che mi è venuto spontaneo...» ridacchiò il ragazzo, asciugandosi una lacrima di ilarità.

«Fergus... una volta o l'altra ti ammazzerò...» sibilò Liza, assicurandosi di far sparire alla svelta lo stiletto retrattile che portava attaccato al polso, ben nascosto dalla manica della sua felpa.

Era stato più forte di lei. Quando si era sentita sfiorare all'improvviso, i suoi istinti avevano mosso le dita della mano destra perché agissero in risposta a una minaccia.

Come testato mille e più volte con Rock, il mignolo aveva fatto scattare la sicura, mentre indice e medio avevano protetto da sguardi indiscreti la lama d'argento fuoriuscita dal fodero.

Inconsapevole del rischio corso, Fergus le batté altre pacche sulla spalla, accompagnandola poi verso l'aula di chimica e, divertito, asserì: «Su, su... non essere permalosa. Capisco che tu abbia passato una nottataccia, almeno a giudicare dalla tua faccia pesta, ma questo non vuol dire che tu debba diventare She-Hulk, ti pare?»

Luci del Nord - Seguito di "Claire de Lune" (spin-off Trilogia Werewolves)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora