Capitolo 8

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8.


L'abito a sirena di Iris scivolava alla perfezione sul suo corpo, disegnando con grazia le sue forme esili e l'altezza importante. Dal corpetto in raso - bordato di pizzo sul collo e le maniche - alla lunga gonna ricoperta di cristalli, ogni più piccolo particolare esaltava la sua bellezza così come il suo incarnato di pesca e gli splendidi capelli biondi.

Beth era riuscita in un autentico miracolo, creando per lei una splendida acconciatura raccolta sulla nuca, a prova di qualsiasi catastrofe naturale e non, a cui aveva applicato dei boccioli di rosa tea e piccoli fiori bianchi.

Era però il sorriso radioso della sposa a rendere magnifico il tutto e, quando Richard la prese sottobraccio per accompagnarla all'interno della piccola chiesetta cattolica di S.James, lui non poté evitare la commozione.

Quel giorno avrebbe dovuto essere appannaggio di suo cognato Aaron, così però non era potuto avvenire. La sua speranza era, comunque, di poter sopperire per quanto era possibile alla sua mancanza, poiché desiderava solo felicità e pace, per Iris.

Aveva già sofferto a sufficienza e, ora che aveva trovato l'uomo giusto per lei, ogni cosa doveva essere perfetta.

Dinanzi a loro, ad aprire il passaggio, Keely Rothshild – figlia di Mary Beth e Lance, del clan di Matlock – e Chelsey stavano lasciando cadere leggiadri petali sul lastricato, sorridendo agli invitati come se si trovassero su un red carpet.

Erano due creature da palcoscenico nate e, durante le prove, si erano divertite tantissimo a dispensare baci e sorrisi a ipotetici spettatori. A quella vista, i genitori avevano dovuto ricordare loro la serietà dell'evento ma, a conti fatti, i sorrisi civettuoli erano rimasti.

Nell'attraversare le due ali di invitati assiepate all'esterno – la chiesa era riuscita a ospitare solo i parenti più stretti – Richard mormorò all'orecchio della nipote: «Non avresti potuto essere più splendida di così.»

Lei gli sorrise grata, stringendo leggermente la mano sull'avambraccio dello zio e, in risposta, sussurrò: «E' grazie a tutti voi, se posso essere così felice.»

Mentre le porte si aprivano sulla navata unica della chiesetta di tronchi, le damine, Richard e la sposa fecero il loro ingresso accompagnati dalle note del Canone di Pachelbel, suonato magistralmente dal quartetto d'archi della scuola di Iris.

La donna ammiccò per un attimo ai suoi allievi – che avevano seguito con lei anche un corso estivo, che aveva preceduto quell'anno scolastico così ricco di notivà – e, mentre si avvicinava all'altare, sorrise a Dev.

L'uomo indossava un elegante completo nero di Carlo Pignatelli con gilet doppiopetto color antracite, camicia button-down nerofumo e un papillon del medesimo colore.

Iris non poté che trovarlo splendido. Per l'occasione, sua madre aveva sistemato ad arte le onde di capelli di Dev, mettendo un po' d'ordine nel caos generale in cui, solitamente, il figlio portava la folta chioma. Le ciocche ricadevano su fronte e capo come morbide onde corvine, adornando il viso volitivo e dagli alti zigomi, su cui splendevano i chiarissimi occhi di Dev.

Occhi che, in quel momento, erano tutti per la sua futura sposa.

Per un attimo, Iris desiderò lasciare tutto e abbandonarsi all'estasi, ma sapeva bene di non poterlo fare. Come minimo, zia Rachel e Beth avrebbero trovato il modo di ucciderla. Loro dovevano vedere quel matrimonio... e anche farsi un bel pianto, perciò era obbligatorio che lei giungesse dinanzi al prete e dicesse sì.

Luci del Nord - Seguito di "Claire de Lune" (spin-off Trilogia Werewolves)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora