Capitolo 15

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N.d.A.: vi dico solo... preparatevi...



15.


Erano passati otto giorni da quando Liza aveva chiesto a Lucas di far conoscere il loro segreto a Mark e, da quel momento, per il giovane tutto era cambiato.

Se, da una parte, il suo rapporto con il padre era nettamente migliorato – anche in considerazione del fatto che Donovan aveva rinunciato a cercare oltre la creatura dei suoi incubi – Mark aveva però dovuto mettere in conto il peso del silenzio.

Liza, in questo, lo aveva aiutato molto e, anche con il contributo di Sasha e Chesley, era riuscito in qualche modo a venire a patti con l'assoluta necessità di non mettere al corrente della verità entrambi i genitori.

Conoscere ogni segreto di Liza, però, aveva dato anche la possibilità a Mark di scoprire tanti piccoli altri particolari su di lei che, per un motivo o per un altro, non era mai riuscito a spiegarsi.

Le volte in cui l'aveva vista sovrappensiero, o quando l'aveva sorpresa a scrutare il cielo senza alcun apparente motivo, erano state le occasioni in cui ella discuteva con il suo corvo, Muninn.

In altri momenti, l'aveva invece sorpresa a scrutare suo padre con un'attenzione che andava ben oltre quella di uno studente appassionato. In almeno un paio di occasioni, Mark aveva temuto che lei si fosse presa la proverbiale cotta per l'affascinante professore di scuola.

Sapere la verità aveva chiarito un sacco di dubbi, ma lo aveva anche reso consapevole del pericolo imminente a lui legato, e che Huginn aveva scorto nelle sue visioni.

Il fatto che il Corvo del Pensiero non avesse avuto altri lampi di precognizione poteva essere un buon auspicio, ma non se la sentiva di tirare un sospiro di sollievo. In pratica, nulla era cambiato e questo significava che, ciascuno di loro, avrebbe dovuto continuare a stare in allerta, salvo cambiamenti dell'ultima ora.

«Sei pensieroso, tesoro» disse Diana, strappandolo ai suoi pensieri.

Quel giorno, Mark si era recato al cantiere assieme alla madre per vedere di persona gli sviluppi del suo lavoro e, quando era entrato nella lussuosa villa in cui stava lavorando, era rimasto impressionato.

La struttura a tronchi era enorme e mirabilmente assemblata, e ogni pezzo di legno pareva essere stato ricoperto di seta. Ammaliato, si era ritrovato a sfiorare con dita leggere quelle superfici levigate, apprezzandone la magnifica manifattura.

Non da meno, si era rivelata essere l'operatività umana all'interno del cantiere.

Il lavorio degli operai sembrava interminabile e guidato da fili invisibili, e ognuno si muoveva in giro per l'ampio chalet come una macchina ben oliata. A tutti gli effetti, sembrava la coreografia di un balletto ben collaudato.

Rock – che ora Mark sapeva essere anche il Freki del branco – dirigeva il tutto con cipiglio militare ma, per Diana, era sempre prodigo di attenzioni, sorrisi e commenti spiritosi.

Accennando un sorriso alla madre nello scacciare quei pensieri errabondi, Mark asserì: «Oh, scusa... ma questo posto è talmente spettacolare che ne sono rimasto molto colpito.»

«I ragazzi lavorano davvero bene» annuì orgogliosa Diana. «Sono molto contenta di essere entrata a far parte di questo team. E vedrai quando arriverà il nuovo piano di lavoro che ho commissionato! Sarà in legno massello, ovviamente, ma lucidato a specchio e, alla fine dell'opera, sarà come sfiorare il marmo più puro.»

Luci del Nord - Seguito di "Claire de Lune" (spin-off Trilogia Werewolves)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora